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Marchionne…che simpatico!

Da Mriitan @MassiRiitano

Non scrivo da un bel po’, troppo incasinato con il lavoro, la famiglia e gli impegni serali. Ma tante cose ovviamente si succedono, anche se io resto al palo.

Marchionne…che simpatico!

Parliamo di quanto trasmesso ieri da Fazio nel suo programma Che tempo che fa… ospite uno dei manager piu’ all’avanguardia (???) del momento, uomo a capo di una delle piu’ grandi industrie italiane. Parlo ovviamente di Marchionne.

Il manager, conosciuto per non vestire mai in giacca e cravatta, ma anzi sempre con il suo maglioncino blu ha erogato  pillole di saggezza. Partiamo dal concetto che la FIAT senza l’Italia sarebbe andata sicuramente meglio di come chiude oggi… sembra una banalita’, ma ci si rende conto della gravita’ delle cosa detta? il problema e’ che la FIAT e’ l’Italia, anche Fini l’ha detto oggi, ma soprattutto, che ha guidato la FIAT in questi anni? non certo gli operai e i sindacati, ma forse manager come lui, che hanno fatto scelte sbagliate e non giuste per l’azienda e per i suoi lavoratori.

Ora il problema si sposta tutto sui sindacati e sui lavoratori che non vogliono accettare la diminuzione della pausa? certo gli verra’ pagata, quindi i 20 minuti in piu’ di lavoro saranno sicuramente la svolta per questi lavoratori in busta paga.

A volte, anzi oramai quasi sempre, il normale, il giusto, l’oggettivo diviene l’esatto contrario. Il tema della produttivita’ e’ ora il centro del problema, non siamo in linea con la produttivita’ del resto dell’Europa, per non parlare del resto del mondo, ma con Europa si fa riferimento a Polonia e paesi dell’est dove l’operai arriva a guadagnare al massimo 500 euro, mentre per mondo ci si riferisce a Cina e India, quindi assolutamente paragonabili con noi. Ma cosa ci vogliamo fare e’ la globalizzazione, che ovviamente noi tutti abbiamo fortemente voluto.

Mi ha colpito anche il suo modo di dire “collaboratori”, cioe’ gli operai, molto carino il modo di farli apparire suoi pari, attori importanti di questo mercato, quando la sensazione che ho avuto e’ stata semplicemente: o si fa come dico io, o nulla.

Continuo a vedere politiche sociali inesistenti, scelte imprenditoriali paurose, e continuiamo a dire che tutto va bene solo perche’ il minimo che abbiamo per ora riusciamo a conservarlo, ma non credo che per tutti sia cosi’. Quella sensazione di  precarieta’ e’ sempre piu’ presenti nei nostri sogni notturni, o meglio incubi, ma con che prospettiva si dice oggi ad un giovane studia?


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