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Mariano alle prese con un esame della sessione estiva: il video che commuove il web

Creato il 22 luglio 2014 da Marianocervone @marianocervone
Mariano alle prese con un esame della sessione estiva: il video che commuove il web Capelli arruffati, barba incolta e aria un po’ scazzata. È questo lo stato tipico dello studente universitario alle prese con un esame da sessione estiva. Forse avrei dovuto girarlo per davvero un video per commuovere il web, nella vana speranza di far leva sulla pietà dei professori universitari. L’avete notato? Le sessioni d’esame sono strategicamente collocate per rendere la vita un inferno a qualsiasi studente universitario: come se una laurea del nuovo ordinamento con oltre quaranta esami non fosse già abbastanza. Quanti San Valentino rovinati per quell’esame del 15? Quanti Natali passati a studiare per quelli di gennaio, il cui primo appello è spesso (con crudeltà inaudita) fissato il 7? Per non parlare del vago ricordo del mare e di una vacanza low cost durante il terribile bimestre giugno-luglio. C’è agosto, penseranno alcuni, certo, se non fosse per il fatto che spesso lo si passa a studiare per gli esami di settembre. Insomma, più o meno sette mesi d’esame dislocati a ridosso o durante le principali festività dell’anno. Per quelli che, come me, hanno scelto poi una laurea triennale del nuovo ordinamento, incoraggiati dal fatto che gli “esamini” fossero tutti da 4 crediti, un inezia, avete tutta la mia solidarietà. Sì, perché quei CFU (così chiamati in gergo) si traducono in realtà in esamoni, di cui il più piccolo è costituito da un libro di almeno cinquecento pagine, escluse parti speciali e integrazioni varie. Acqua, litri di caffè, pasti veloci e poco sonno. Sotto esame ci trasformiamo in automi che vivono per riflesso, non sono nemmeno più consapevoli di dove si trovano o cosa stanno facendo, pensando a tutto il giorno ad un programma da memorizzare e ad una “data X” che, giorno dopo giorno, si avvicina pericolosamente come un treno in corsa sui binari, mentre sentiamo crescere in noi l’anarchico desiderio di fare tutt’altro: cazzeggio su facebook, maratone del nostro serial preferito, uscite, aperitivi, una vita sociale inesistente, ed una vita sentimental-sessuale pari a quella di Jennifer Aniston dopo il divorzio. A tutto questo entusiasmo va aggiunta, naturalmente, l’assoluta inutilità di conseguire oggi un titolo di studio universitario, se questo, poi, appartiene alla sfera umanistica degli studi, beh allora cominciate a stampare un bel po’ di curricula per i principali fast food della città. Se non altro vi consolerà il fatto di poter parlare di epigrafia greca e latina, servendo hamburger in sessanta secondi.

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