Quali, dunque, i mesi propizi al matrimonio? Gennaio potrebbe andar bene in quanto ritenuto un mese portatore di affetto, gentilezza e fedeltà. Purtroppo, però, a gennaio il clima è ancora freddo e molti escludono l'inizio d'anno perché è ancora troppo vivido il ricordo delle libagioni e dei bagordi sansilvestrini.
Febbraio? Scontatissimo fino all'inverosimile: è il mese degli innamorati, di S. Valentino; troppo banale e sdolcinato... E poi non ci dimentichiamo che proprio il mese del
carnevale portava con sé, soprattutto in passato,
feste orgiastiche e
dionisiache. Forse poco si addice, allora, all'idea del matrimonio sacro e inviolabile e dell'inizio di una felice e fedele vita coniugale. Oltrepassando e schivando Dioniso e le sue nefaste
atmosfere licenziose e troppo
goderecce si potrebbe pensare a Marzo: promette sia gioia che pene. In effetti, è un mese piovoso e fa ancora troppo freddo. Il tempo è sensibilmente instabile e potrebbe far comparire l’
isteria repressa della futura sposa che si accinge (povera stella!) a dover combattere, oltre che con i propri sbalzi umorali, anche con l'instabilità mentale derivante dalla meteoropatia marzolina di cui l'infelice potrebbe essere afflitta. Inoltre i preparativi per la cerimonia nuziale sono estenuanti. Non si può fare.
Allora Aprile: mese della primavera, dello sbocciare dei fiori e dell'impollinazione... Impollinazione? Oh my god! Evoca subito quella umana più che quella vegetale. Compare nella mente l'immagine di gravidanze, nausee, pance enormi e postura plastica totalmente stravolta dalla posizione tipica della donna incinta: si si, avete capito bene! Mi riferisco a quella che noi donne assumiamo durante quei 9 mesi, con le mani sui fianchi e ventre proteso disperatamente e impietosamente in avanti per reggere il peso del nascituro. Addio ai tacchi a spillo!
E se la futura
isposa non volesse sentir parlare di tramutarsi fin da subito in una
puerpera dalle
tette enormi che allatta (magari anche coi
capezzoli doloranti) le bocche affamate e urlanti dei propri pargoli? Giammai, forse tutto ciò è un pò troppo prematuro, se la coppia non ha già avuto figli. Niente Aprile. Saltiamo dritti dritti a maggio, il mese che solitamente va per la maggiore. Il tempo è più fermo grazie agli
anticicloni stagionali provenienti dalle Azzorre. Tutto bene, fin qui, se non fosse per un proverbio che recita: “la sposa maiulina nun si godi la cuttunina”. In altre parole:
la sposa di maggio non si gode la trapunta. La "cuttunina", in Sicilia, non va intesa in senso lato poiché si riferisce all’intero corredo. Pertanto, la sposa di maggio non godrà a lungo del
matrimonio, perché, pare, sia il mese della
Madonna. Inappropriato "rubare" la scena, da parte delle spose, alla Vergine. Se proprio dovete, allora i giorni meno ostili sono il 2, 4, 13, 23 purché non siano venerdì. Esiste pure un'altra massima popolare su maggio e il
matrimonio: maggio no perché gli asini gli ragliano dietro e quando la fidanzata si gira, trova l’asino che raglia. Nefasta la cadenza lamentosa dell'asino. Oggi, a dispetto
di tutto ciò, maggio è considerato il mese delle spose... Volete scoprire le superstizioni sulla seconda parte dell'anno? Cliccate sul
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