Magazine Cucina
Ogni tanto mi chiedo che cosa penserebbe Freud se entrasse nella mia cucina e, attraverso di essa, nella mia testa.
Voglio dire: io non friggo praticamente mai.
Non impazzisco per i fritti, credo di essere una delle poche persone al mondo che non vanno matte per le patatine fritte.
Certo, cucinando mi capita di soffriggere, ma anche questa è un'operazione che faccio con moderazione e in ogni caso prima faccio stufare le verdure in un dito di acqua e poi le soffriggo, in modo che assorbano meno olio possibile. Eppure... indovinate qual'è la categoria di pentole che possiedo in maggior numero? Sono proprio loro, le padelle!!! Ne ho una dozzina, di varie dimensioni e tipi, da quella grande in presso fuso di 32 cm di diametro a quella piccolina del diametro di 10 cm, perfetta per un uovo al tegamino, passando per il saltapasta, la padellina per le crepes e la padella profonda per i fritti. La cosa curiosa poi, è che in un negozio di casalinghi le pentole che per prime attirano la mia attenzione sono proprio le padelle, e spesso mi sorprendo a discutere con me stessa per convincermi a desistere dall'ennesmo acquisto di una di esse.
Friggere per me è un problema anche per un altro motivo: l'olio.
Non il tipo di olio, sia chiaro: uso quello di semi di arachide, del cui punto di fumo elevato sono sicura, e mi trovo bene. Solo che friggendo così raramente, spesso il poveretto irrancidisce e io mi trovo regolarmente con le cose pronte per essere fritte e l'olio inutilizzabile, con conseguente corsa all'acquisto nel supermercato sotto casa. In pratica ogni frittura mi costa una follia, perché inauguro una bottiglia nuova di olio e poi la lascio lì per dei mesi, finendo per buttarla via. Se solo il fritto fosse dietetico... e tornando a Freud, da cui ero partita, probabilmente gli basterebbe uno sguardo al mio pentolame per capire che non è che i fritti non mi piacciano, semplicemente li evito per tenermi in forma... ma il mio inconscio li vorrebbe eccome e mi spinge a comperare sempre più padelle! :-D
Oggi ho tirato fuori la padella profonda per i fritti.La possiedo già da 8 anni circa, ma l'ho inaugurata per la prima volta quasi un anno fa, il 2 giugno 2010, preparando i bicchierini di patate per il primo MTChallenge. Avevo voglia di un piatto a base di crostacei (essenzialmente perché avevo delle mazzancolle in freezer) e ho pensato bene di friggerli in pastella; anzi, già che c'ero, ho preparato due pastelle... perché du gust is megl che uàn. :-D
MAZZANCOLLE FRITTE NELLE DUE PASTELLE
30 mazzancolle
75 g farina 00
50 ml di vino bianco secco
1 cucchiaio e 1/2 di olio extravergine di oliva
1 uovo
1/2 cucchiaino di Curry Madras
1/4 di cucchiaino di sale
1/4 di cucchiaino di lievito chimico per torte salate (va bene anche quello per dolci)
prezzemolo
olio per friggere
limone
Setacciare la farina insieme al lievito chimico (ho usato quello per dolci, che in più rispetto a quello per torte salate ha solo l'aroma vanillina, ma in quantità così ridotte non si sente) e al sale. Metterla in una ciotola di adeguata capienza, diluirla con il vino e l'olio e mescolare fino ad ottenere una pastella molto densa e farla riposare.
Nel frattempo sgusciare le mazzancolle tenendo la coda e togliere il filo intestinale grigio.
Aggiungere alla pastella il tuorlo e incorporarlo bene. Montare l'albume a neve ferma e incorporarlo, poi versare metà pastella in un'altra ciotola e unirvi il curry, sempre mescolando benissimo.
Mettere olio abbondante nella padella per i fritti e scaldarlo (fare la prova con una goccia di pastella: se viene a galla subito, l'olio è pronto), poi tuffare metà delle mazzancolle nella pastella bianca e l'altra metà in quella al curry.
Friggere le mazzancolle, poche alla volta per non far raffreddare l'olio, scolarle con un ragno e depositarle su due piatti (per dividere i gusti) con un doppio foglio di carta da cucina.
Servirle spruzzandole con succo di limone.
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