È giunto alla quarta edizione il Mediterraneo Foto Festival che si svolgerà fino al 20 gennaio, a Lecce, fra l’ex Convento dei Teatini, Officine Cantelmo e Palazzo Turrisi.
Lo scenario del mediterraneo. Uno scenario che è un milieu culturale, frastagliato come le sue coste, scosceso come l’intreccio di onde di un mare in tempesta. Cercare la cifra identitaria di culture che snocciolano la loro esistenza nello scambio reciproco, nel meticciato culturale che incarna l’anima di queste terre, ma anche nell’incavo conflittuale che la convivenza fra ideologie in opposizione genera connaturandosi sull’odio. Fra le opere in mostra, la serie di scatti intitolata “Volti dal mondo”, di Gigi Nuzzo, propone la forza di una mediterraneità che nei volti racchiusi nelle foto, nell’istante replicato, cristallizzato su scale di grigi, apre gli sguardi dei visitatori al confronto che è insito nel dialogo, una richiesta d’ascolto che indica la vicinanza come necessità vitale.
“The living will” è un progetto di Mario Catalano e Michaela Stifani che attraverso 13 scatti si propone d’affrontare il tema dell’eutanasia attraverso il testamento biologico. Sono scatti che sono corpi, corpi che indugiano sulla parola, corpi che s’innestano come matrice intima di dialogo e idee, trasudano la sofferenza delle decisioni che nascono dal seme della consapevolezza.
Poi, i corpi, ancora, i corpi, i tracciati i solchi i segni della parola, delle parole che stringono sferragliano vibrano sui corpi sugli scatti di Rossana Carparelli, sui nudi corpi accovacciati stretti stirati su parole e percezioni, lontananze, materialità, astrazioni, un tutto che torna pesante perché forte a generare una invasione di percezioni che incontrano lo sguardo.
“Medio Oriente Experience”, invece, accoglie gli scatti di Danilo Calogiuri del teamwhiroo.com, autore di un progetto che l’ha portato ad effettuare un reportage attraverso i territori della Turchia, d’Israele e Palestina, sostenendo scatti che sono relazioni, una tessitura di linguaggi che dalla violenza degli scontri, dei conflitti, si spostano mostrando i lati quotidiani di realtà che da sempre intrecciano i loro destini coi nostri. Un racconto puntuale perché calato nella contemporaneità, nella descrizione minuziosa, precisa, ma che sa trascendere le definizioni, i contorni, attraverso passaggi chiave, quotidiani, che restituiscono l’uomo al suo posto nella vita.
Francesco Aprile
2013-01-15, da Il Paese Nuovo e http://www.salentoinlinea.it in data 2013-01-17
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