Meglio il treno dell'aereo: l'alta velocità batte l'aeroporto di Madrid, sempre più in crisi
Da Rottasudovest
Non solo la crisi di Iberia o l'aumento delle tasse aeroportuali, che ha
fatto fuggire le compagnie low-cost. A contribuire alla crisi di Barajas,
l'aeroporto di Madrid, c'è anche il successo dei treni ad alta velocità, che ha
rubato molti passeggeri ai voli nazionali, soprattutto nelle rotte principali,
a cominciare dalla Madrid-Barcellona, la più importante del Paese.
Fino al 2008, l'inizio della crisi, Barajas era uno degli aeroporti più
importanti d'Europa, il quarto per movimento di passeggeri nel continente, uno
degli hub più apprezzati per volare verso le città latinoamericane; Iberia era
una delle compagnie aeree più solide e puntuali, la sua fusione con British
Airways era sembrata più un'acquisizione da parte degli spagnoli che una vera e
propria fusione paritaria. Poi anche per Barajas è arrivata la grande crisi: i voli sono diminuiti,
Iberia è precipitata verso i conti in rosso, le tasse aeroportuali sono
aumentate, fino a causare la fuga di Ryanair e Easyjet, il numero di passeggeri è vistosamente diminuito, facendo perdere all'aeroporto madrileno tutte le posizioni conquistate in Europa. Ad agosto Barajas ha perso, per la prima
volta, il primato tra gli aeroporti spagnoli per numero di passeggeri, battuto
da El Prat, l'aeroporto di Barcellona, diventato hub di Vueling, la compagnia
aerea catalana che in questi anni di crisi ha saputo occupare un posto di
nicchia, tra le compagnie di bandiera e quelle low-cost.
E a erodere il primato del primo aeroporto spagnolo si sono messi anche i treni
ad alta velocità. Renfe, la compagnia ferroviaria spagnola, ha annunciato che a
settembre l'AVE ha trasportato più passeggeri dell'aereo sulla linea
Madrid-Barcellona, prendendosi il 58% del mercato.
Che l'alta velocità potesse essere un feroce concorrente per l'aereo si sapeva
sin dall'inizio: quando è stata inaugurata la linea Madrid-Barcellona, molti quotidiani
hanno fatto la prova per verificare quale dei due mezzi era più veloce; Iberia
aveva risposto all'arrivo dell'AVE con offerte speciali e menù gourmet sui suoi
voli. Insomma, che rivalità sarebbe stata, era chiarissimo.
In questi anni i numeri sono sempre stati molto vicini, avvicinandosi e
allontanandosi anche in base alle stagioni e agli eventi. La crisi ha costretto
poi tutti i giocatori in campo a rivedere le proprie politiche, per adattarsi
alle nuove esigenze. All'inizio di quest'anno RENFE, visti i numeri rossi
dell'AVE, insostenibili su alcune linee, ha deciso la riduzione delle tariffe,
anche per liberare l'alta velocità dall'immagine di esclusività: "E' un
treno per tutti" assicuravano dal Ministero delle Infrastrutture. Se si è
abili e si sta attenti al sito web di RENFE, renfe.es, si possono trovare offerte che
permettono di viaggiare risparmiando fino al 30-70% sulla tariffa piena, senza
dimenticare che i prezzi sono stati abbassati del 10%. A febbraio, non appena
sono state introdotte le nuove tariffe, la pagina web di RENFE è stata presa
d'assalto, creando qualche problema di gestione. Nella prima settimana le
vendite nel web sono aumentate del 20%. E i dati raccolti fino a oggi
raccontano che da gennaio a settembre il numero di passeggeri è aumentato
costantemente, accentuando un trend in atto comunque già da qualche anno (sulla
linea Madrid-Valencia, per esempio, la quota di mercato è nettamente a favore
del treno dal 2011, con percentuali che sfiorano l'80%).
Nello stesso periodo, tra gennaio e settembre 2013, sulla rotta aerea tra
Madrid e Barcellona, il numero di passeggeri è sceso del 26%.
RENFE sembra dunque aver affrontato la crisi meglio di AENA, l'ente che
gestisce gli aeroporti spagnoli. Ed è quest'ultimo che sta cercando di correre
ai ripari. La prima misura è stata annunciata qualche mese fa: un piano di incentivi per le compagnie aeree che porteranno un maggior numero di
passeggeri, con una forte riduzione delle tasse aeroportuali. L'idea è
riportare a Madrid le compagnie low-cost in fuga: Easyjet e Ryanair avevano
lamentato l'aumento continuo e insostenibile delle tasse aeroportuali spagnole,
la compagnia irlandese aveva proposto poi u piano per tornare a investire in
Spagna, che prevedeva vari milioni di passeggeri in movimento negli aeroporti
del Paese in cambio di una forte riduzione delle tasse aeroportuali. Qualche
giorno fa i media hanno anticipato che Barajas sta lavorando per tornare a
essere base di una compagnia low-cost, la prescelta sembra essere la scandinava
Norwegian.
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