Da Est a Ovest, le trenta franchigie NBA hanno iniziato la stagione regolare. Per ognuna di esse c’è un progetto da concretizzare nel corso della rs, con la voglia di tagliare i ponti con il passato o proseguire sulla linea della continuità rispetto alle passate stagioni.
Per quelle franchigie che hanno pianificato bene il proprio futuro a breve – medio termine l’estate è trascorsa al riparo dai rumors di mercato, lavorando sopratutto in palestra per concretizzare l’upgrade tecnico necessario per restare al passo con i propri antagonisti.
Una franchigia che del progetto tecnico della stagione passata non ha buttato via niente sono i Memphis Grizzlies, il cui roster ha visto la sostanziale riconferma degli uomini chiave.
Gli “orsi” del Tennessee hanno approfittato della stagione estiva per andare in letargo. E si può dormire sonni tranquilli considerando la bontà del progetto tecnico affidato ad un grande coach come Lionel Hollins il quale potrà contare su di un roster di grande talento, nonostante la partenza di O.J. Mayo, scaricato senza troppi problemi.
Le speranze di riconferma a grandi livelli sarà verosimilmente affidata al quartetto Mike Conley, Rudy Gay, Marc Gasol e Zach Randolph: i quattro moschettieri dotati di grande talento ed attesi alla definitiva consacrazione. Al tasso tecnico di un playmaker talentuoso come Conley sarà affiancato nel backcourt quel Tony Allen che a Boston davano per spacciato e che invece, dopo aver risolto i suoi problemi al ginocchio destro ha portato in dote tanta difesa ed esperienza.
Nella frontline Rudy Gay appare un punto fermo, che va però cementificato sfruttando appieno tutto il suo talento, imponendosi anche, se necessario, a guida della squadra. Nello spot di ala grande Zach Randolph deve tornare al livello pre-infortunio dell’anno scorso, mentre dietro di lui Marreese Speights (che ha ben figurato nel suo primo anno a Memphis) e Darrell Arthur (costretto a star fermo ai box per tutta la stagione passata a causa della rottura del tendine d’achille) sono due cambi di livello. Nessun problema di concorrenza invece per Marc Gasol, pronto ad imporsi come uno dei centri più talentuosi di tutta l’NBA e oramai maturo per diventare il più forte dei due fratelli Gasol.
Per mantenere fede all’obiettivo di eguagliare l’ottima regular season della passata stagione sarà importante anche l’apporto proveniente dalla panchina, che è forse l’unica nota dolente di questo gruppo giovane ed ambizioso. Si è cercato di colmare il vuoto di talento lasciato da Mayo con gli ingaggi di Tony Wroten (25^ scelta all’ultimo draft) e Wayne Ellington (proveniente dai Timberwolves) a cui si aggiunge un mix di giovani interessanti con un rendimento tutto da valutare ad alto livello come il play Jerryd Bayless e l’ala piccola Quincy Pondexter.
Resta quindi da capire se il vecchio detto “squadra che vince non si cambia!” abbia ancora il suo valore o se la grande competitività nella Western Conference finirà per mandare in soffitta tutte le vecchie concezioni.