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Mercurio, le esposizioni cinofile e i cambiamenti

Da Mercuriomalamute @mercuriomalamut

Mercurio_Alaskan_Malamute

Quando abbiamo preso Mercurio, l’idea di fargli vivere delle esposizioni cinofile ci era lontana. Non conoscevamo il mondo, ma a pelle non ci piaceva. Si trattava di preconcetti o pregiudizi, non avevamo basi esperienziali per dire una cosa piuttosto che l’altra. Volevamo vivere altro genere di esperienze con Mercurio e volevamo, intanto, iniziare a conoscerci e a creare un rapporto insieme. Avevamo firmato anche una sorta di contratto in cui si diceva che l’animale era da compagnia, non da esposizioni.

Con l’andare del tempo, molte cose sono cambiate e diverse persone (avvocati inclusi) ci hanno fatto notare alcuni elementi a cui non avevamo prestato attenzione. Abbiamo iniziato ad ascoltare pareri sul nostro cucciolo e su quanto avevamo firmato e ci siamo accorti di aver creduto in molte “cose false”. Mercurio ha le qualità per vincere delle competizioni, ci dicevano. Potreste provare, vedete come va, poi decidete. Quanto avete firmato non ha valenza contrattuale perché è priva di tutte quelle parti che caratterizzano i contratti veri e propri, ci dicevano altri.

Le persone, in strada, ci fermavano continuamente per ammirare Mercurio. Fare una passeggiata è sempre stato difficoltoso anche perché chiunque, anziano, giovane, italiano, straniero, ci bloccava ammaliato da Mercurio. Per noi è sempre stato bellissimo, ma quanto avevamo firmato ci condizionava molto nella percezione intera del nostro Malamute. Il renderci conto di avere un cane effettivamente bellissimo, con una struttura fisica e ossea pressoché perfetta ci ha portato a sentirci miopi e stupidi: avevamo creduto di avere un cane “inferiore” per via della mascherina non definita: si può essere più ciechi di così? Questo mette in evidenza tutta la nostra inesperienza nel giudicare l’insieme di ciò che è un cane e la nostra totale incompetenza nelle dinamiche della cinofila. 

Dopo tante difficoltà con l’allevatore, ci siamo dovuti ricredere su molti aspetti o, quantomeno, vedere sotto una luce diversa il lavoro svolto. La selezione effettuata e il risultato concreto manifesto in Mercurio sono oggettivamente sinonimi di un buon lavoro evolutivo sulla selezione della razza. Il nostro cucciolo non ha displasia all’anca, non ha problemi di vista, ha una corporatura, una linea, una testa ben fatti, il pelo è folto e morbido. Caratterialmente parlando, Mercurio è un animale mite, socievole, energico, giocherellone, furbo, atletico, capace di slanci affettivi davvero pieni di vita. Non ha mai aggredito nessun cane e ha reagito una sola volta a una provocazione continuata e pesante; non ha mai toccato nessuno, bambino, persona anziana. Il lavoro fatto insieme lo ha fortificato nella sicurezza interiore e questo ci permette di poter vivere molte situazioni della vita quotidiana in una città come Roma con una certa calma.

Il passaggio dalla rabbia per le difficoltà iniziali al dover ammettere con noi stessi che, almeno sotto questo aspetto, non potevamo fare che i complimenti all’allevamento, è stato graduale e non sempre semplice. Desideriamo scusarci, tra l’altro, perché sappiamo che gli articoli iniziali hanno dato un’immagine negativa dell’allevamento. La nostra esperienza è iniziata sotto una cattiva stella, con troppe incomprensioni e con troppe rabbie mal gestite. Andavano valutati molti elementi prima di poter giudicare in toto e condannare un lavoro di ricerca durato anni. In questi mesi, io e il mio compagno ci siamo scontrati con tanti approcci sbagliati che abbiamo tenuto e, cosa ancora peggiore, abbiamo capito quanto questo nostro modo di fare e di pensare ci ha penalizzati con il nostro cane. Non credo esistano parole per spiegare il senso di colpa che proviamo e il desiderio di resettare tutto, per ricominciare con migliori auspici.

Mercurio, in tutto questo, è cresciuto fin troppo giudicato e passato al microscopio per vedere se aveva qualità negative o comportamenti sbagliati. Tutto questo nasce dalla nostra ansia di non essere dei proprietari adatti, dalla voglia esagerata di perfezione e da un periodo di vita difficile sotto tutti i punti di vista, quasi soffocante per quanto complicato. L’aspetto positivo di questo approccio è che Mercurio, si dai primi giorni in cui è arrivato in casa nostra, è stato seguito da un team di professionisti, con i quali abbiamo realizzato un lavoro su piani e con obbiettivi diversi. Le ventitré lezioni di educazione e i due approcci differenti hanno contribuito a fare del bene al nostro cane e, soprattutto, a renderci più consapevoli e capaci di gestire il nostro animale, in casa e all’esterno. proprio grazie a uno di questi percorsi, l’idea delle esposizioni cinofile è divenuta realtà.

Il motivo per cui abbiamo avviato questo percorso è stato, inizialmente, il voler dare a Mercurio la possibilità di sperimentarsi in situazioni diverse dal parco comunale. I lunghi viaggi in auto, le attese, il buon comportamento da mantenere sono stati punti importanti, che ci hanno spinto verso questa strada. Mercurio aveva bisogno anche di stare alcuni piccoli periodi lontano da noi, perché dovevamo concludere il trasloco, sistemando la casa in un modo vivibile. Lui, purtroppo, è arrivato nella notte in cui abbiamo iniziato a spostarci nella nuova casa: ha vissuto tanti cambiamenti, una tana in continua evoluzione, la nostra stanchezza, le nostre rabbie, la preoccupazione. Abbiamo pensato fosse giunto il momento di prenderci tutti una pausa, riposare per qualche giorno, recuperare le ore di sonno e ricominciare meglio, tutti insieme.

Il grandissimo attaccamento che aveva sviluppato per me, poi, rischiava di tramutarsi in stress e questo ci ha portato a dover rimettere in gioco tutta una serie di abitudini per evitare questo problema al nostro cane. Io e Mercurio passiamo insieme la nostra vita. Lo porto con me ovunque, lavora con me, abbiamo seguito i corsi di educazione insieme, quando ho potuto l’ho seguito in expo. Per me Mercurio è una creatura fondamentale, che amo in un modo che non so nemmeno descrivere. Per lui ho dilapidato quasi tutti i miei averi, per farlo star bene, per farlo divertire, per curarlo quando non stava bene o per potenziare le sue qualità. Mi sono dovuta accorgere di molti miei errori nell’approccio e non vi so narrare quanto tutto questo abbia pesantemente influito sulla percezione del mio valore come essere umano: questi mesi hanno visto dimezzarsi di continuo la fiducia nelle mie capacità e nella mia capacità di lasciarmi scorrere tanti giudizi. Non solo: dopo tanto lottare, dopo tanto dover dimostrare, ora mi sento completamente spremuta, con la sensazione d’aver perso tempo dietro a questioni che non meritavano tutta l’attenzione e l’attaccamento, che ho riservato loro.

Ci stiamo lavorando ancora oggi e i risultati ci rinforzano nel voler proseguire questo percorso di apprendimento per essere “dei bravi proprietari di nordico”, come ormai abbiamo iniziato a chiamarci, ironizzando su tutta un’altra serie di problematiche che abbiamo affrontato in passato. Per sdrammatizzare, quando mi sento profondamente inadeguata, mi dico che, un giorno, anche io potrò appendere una coccarda al bavero della giacca per dire che, finalmente, sono riuscita ad essere degna di questo mondo e di questo splendido esemplare.

Quando Mercurio ha iniziato a partecipare alle gare, siamo stati messi in guardia dal non farci troppe aspettative e dal non rimanerci male se, per qualche motivo, le cose non sarebbero andate come tutti auspicavano. Mercurio ha totalizzato sette “primo miglior juniores molto promettente“, uno dietro l’altro e questo ci ha fatto riflettere molto. Dopo tanta voglia di riscatto, dopo tanto senso di ingiustizia verso quello che avevamo dovuto vivere in diversi contesti, la realtà si manifestava sotto ai nostri occhi con semplicità: Mercurio è un ottimo cane e un compagno di vita irrinunciabile. Le esposizioni lo hanno cambiato, agendo esattamente nei punti in cui volevamo ottenere delle modifiche: ora è in grado di attendere con pazienza, è in grado di fare lunghe tratte in auto e in nave senza stare male, agitarsi, rimettere o entrare in stress. E’ in grado di stare insieme ad altri maschi equilibrati per ore, senza che nascano problematiche per il cibo, l’acqua, i giochi.

Ora, dopo tutta questa epopea durata fin troppo, l’unica cosa che desidero è tornare a vivere il mio cane – o iniziare – come una normale, banale, proprietaria qualsiasi. Voglio godermelo lontano da tutto il clamore sui nordici, su come si educa oppure no un Malamute, su come si alleva. Voglio staccarmi da tutti i pensieri cancerogeni sul mio valore umano. Non voglio essere solo rabbia. Voglio godermi il bello che questi animali sanno dare, lontana da chiunque abbia ancora interessi a perpetuare battaglie che, almeno per quanto mi riguarda, non mi interessano più. Mercurio è la mia vita e l’ho protetto da tantissime situazioni. Ora desidero solo nuotare con lui, studiare sull’erba con lui e Sunrise a fianco, gioire per le sue vittorie e viziarlo con i cibi che più adora, inclusi i cornetti delle brioche alla crema (senza crema). Ho vissuto per troppo tempo con il terrore che qualcuno me lo portasse via, millantando falsità sul mio conto. Ora voglio scrivere un nuovo inizio: Mercurio c’è, è con me e nessuno me lo toglierà mai. Non voglio più temere questi vortici di pensieri abrasivi, che si sono conficcati nella mia testa, diventando quasi ossessione per molto tempo. Non sono la persona che molti descrivono, ma è vero che ho perso il sole dentro di me da troppo tempo e che sono stata agita dalla voglia di vendetta e dalla disperazione in molti casi, anche su questo blog, come testimoniano molti articoli, alcuni dei quali sono stati cancellati perché eticamente scorretti. E’ ora di ritrovarlo, questo sole e questa serenità e di ricominciare a comunicare meglio e ad amare ancora di più il mio Mercurio, il mio campione.


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