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MES: Mazziati E Schiavizzati

Creato il 28 novembre 2011 da Oblioilblog @oblioilblog

MES: Mazziati E Schiavizzati

 

Piccoli pezzetti di sovranità nazionale che se ne vanno. Che se ne vanno a finire nell’ombra.

C’era una volta un piccolo (si fa per dire) trattato, firmato l’11 luglio di un anno particolare, quello in corso. Un trattato la cui ratifica era inizialmente prevista per il 2013, ma, date le circostanze, è stata anticipata, si punta a fine 2011. Questa che m’accingo a narrarvi è la storia del MES, il Meccanismo Europeo di Stabilità.

Che cos’è questo MES? (Con calma,non iniziate a pressare con le domande) È la nuova arma segreta che l’Europa ha deciso di sfoderare per combattere la crisi dei debiti sovrani che imperversa sugli Stati dell’eurozona. In sostanza,  il fondo europeo di stabilità finanziaria (FESF) ed il meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria (MESF) sono dei pivelli e vanno sostituiti. Ci vuole una politica leggermente più invasiva.

Il MES è un’istituzione, di cui fanno parte i 17 Stati della zona euro, che (sempre che il trattato non finisca col mancare la ratifica, ma pare difficile) dispone della facoltà di accordare prestiti a chi ne dovesse avere necessità, ammesso che il debito del Paese richiedente sia sostenibile (ossia ripagabile, con tanto di interessi, nei tre anni successivi). Fin qui tutto bene, ma naturalmente ora iniziano le magagne.

Ci sono un paio di aspetti controversi in tutto ciò, alcuni sono di natura tecnica, potrebbero risultare problematici ma funzionali, altri sono invece ammantati nell’ombra. Iniziamo con l’analizzare i primi.

Per la creazione del fondo naturalmente bisognerà pagare prima di tutto; chi paga? Gli stessi Stati aderenti al trattato, ovvio. Il fondo andrà finanziato per un totale di 700 miliardi di euro, che verranno amabilmente succhiati in relazione alla capacità contributiva di ciascuno. Per l’Italia, che è terzo contribuente dietro Germania e Francia, si parla di una percentuale del 17,9%  , ergo più o meno 126 miliardi. Alla faccia delle manovre finanziarie.

Chi è il boss? Chi comanda? A dirigere il MES sono i 17 Ministri delle Finanze dei Paesi membri, che hanno facoltà di imporre il pagamento delle quote di cui sopra in qualsiasi momento e con qualsiasi modalità di erogazione, inoltre possono (e ogni cinque anni sono costretti a farlo) decidere di aumentare liberamente l’ammontare del fondo, insindacabili, pieni poteri.

Ha ancora una parvenza di ragionevolezza dai, ma ora la chicca. Articolo 27, testuale: “Per permettere al MES di realizzare il proprio scopo, lo status legale, i privilegi e le immunità di cui in questo articolo vanno estese per il MES a tutto gli Stati membri. [..] Il MES,le sue proprietà, gli asset ed i capitali, godranno di immunità da qualsiasi forma di azione giudiziaria a meno che non sia il MES stesso a rinunciarvi. [..] Le proprietà, gli asset ed i capitali saranno immuni da indagine, requisizione, confisca, espropriazione, o qualsiasi altra forma di limitazione tramite azione giudiziaria, amministrativa o legale. Gli archivi ed i documenti del ESM sono inviolabili.”

In sostanza stiamo parlando di un’istituzione che ha pieni poteri di spadroneggiare in lungo e in largo senza che nessuno abbia facoltà di intervenire, senza che nessuno abbia facoltà di sapere che in che cosa sia effettivamente invischiata. Naturalmente tutto ciò vale anche per chi questa istituzione la governa, ovvero i 17 Ministri.

Piccola precisazione: neanche da dirsi, i Paesi che ottenessero prestiti dal MES saranno messi sotto stretto controllo di una simpatica cricca comprendente BCE, Commissione Europea e Fmi, oltre che al MES stesso. Alè con le politiche soffocanti del Fondo Monetario Internazionale, non sarebbe proprio una bella prospettiva.

Siamo sicuri di voler istituire un’autorità di questo tipo?

 


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