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Un altro ebook, un altro King… Questo titolo, disponibile solo in formato elettronico, è arrivato da noi un po’ in sordina, quasi che volesse insinuarsi nei cataloghi di ebook passando per un titolo qualsiasi. Poteva sfuggirmi? Certo che no! Penso di aver maturato, dopo anni di letture, una sorta di King-detector, un sonar che indirettamente mi avverte quando c'è qualcosa di nuovo nell'aria… Comunque, passiamo a parlare di questo Miglio 81. E con gioia e tripudio, oserei dire! In questi ultimi anni, King è cambiato. Alcuni dicono troppo, altri lo trovano molto simile ai vecchi fasti. Per me si tratta di pura e semplice evoluzione dello stile. Può non piacere, può rimanere indigesta, ma non può essere condannata. Quanti artisti abbiamo visto eclissarsi solo perché rimasti fossilizzati su un genere o uno stile fisso e ben preciso? Quindi, che i cambiamenti ben vengano! Perché questo discorso? Perché in Miglio 81 non c'è nulla del nuovo King. Sembra di leggere un racconto risalente a vent'anni fa, ricolmo di tutti quei particolari e status simbol che hanno caratterizzato gli anni d'oro del maestro di Bangor. Ci sono i bambini, c'è l'orrore senza spiegazioni, quello che esiste perché è così, senza preamboli, senza inutili fronzoli, quasi che King avesse voluto dirci fra le righe che Pennywise non è morto ma aspetta solo il momento per ritornare. C'è una macchina malvagia (qualcuno ha detto Christine?) e c'è la morte. Quella dolorosa, quella inevitabile. E c'è la strada, tema tanto caro allo scrittore e ambientazione per i suoi più memorabili successi. E c'è King, quello vero, quello che non si nasconde dietro eventi raffazzonati e schiere di personaggi di ogni genere. La storia è semplice: una stazione di servizio abbandonata, un bambino che vuole a tutti costi non essere considerato "piccolo", un'auto coperta di fango che arriva ma da cui non esce nessuno. Pochi e semplici passaggi, ma che nello spazio di poche pagine riescono a creare un feeling importante, solido e coerente. Il racconto è strutturato come una sorta di sequela di micro racconti che si collegano formando una storia unica. Ogni capitolo porta come titolo il modello di un'auto e il rispettivo conducente. Una simbiosi fra uomo e macchina che rafforza il legame con la trama di fondo e accompagna il lettore in un vortice di eventi che, chiaramente, sfugge al controllo di tutti. Mi risulta difficile inserire questo lavoro in un contesto preciso, tanta è la carne al fuoco che ci ritroviamo fra le mani, incapaci di scaricarla e sentendo che continua a bruciarci i palmi. Siamo al cospetto di una piccola perla, un esempio di come King, se solo lo volesse, sia ancora in grado di farci paura, di prenderci per mano per scaraventarci sul fondo di un baratro scuro e pericoloso. Consiglio la lettura di Miglio 81 a tutti, anche a chi King proprio non lo manda giù. Non perché sia obbligatorio farlo, ma solo per rendersi conto come si fa a spaventare con poco. L'ho detto, lo ripeto e non mi stancherò mai di farlo: adoro King, adoro quello che scrive e, soprattutto, adoro la sua capacità di riportarmi sulla retta via proprio quando iniziavo a dubitare del suo talento. Non lo farò mai più. Non dopo questo. Grazie Stephen, grazie di avermi spaventato ancora. Un ultimo appunto su questo lavoro: in appendice si possono trovare anche le prima pagine di 22/11/63, il romanzo da poco uscito. Un'altra buona motivazione per andarsi a leggere questo ebook, soprattutto chi ancora è indeciso se acquistare o no il libro in questione. Sperlig & Kupfer - ISBN 9788873395102 - 4,99 €
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