Luigi Fontana, proprietario della farmacia di via Forze Armate, si è sentito male lunedì a mezzogiorno mentre si trovava in negozio. L’uomo, 62 anni, dopo aver perso i sensi, è stato ricoverato all'ospedale Città Studi in prognosi riservata con segni di intossicazione da cianuro. Si, quello che prima poteva sembrare solo un malore, dopo gli esami clinici, s’è dimostrato un avvelenamento.
Pare che poco prima di sentirsi male, il sessantaduenne, incensurato, sposato e con due figlie grandi, avesse preso un aperitivo in un bar accanto alla farmacia con altre persone che però non hanno accusato alcun disturbo.
E' svenuto poco dopo il rientro nel suo negozio e da allora non ha mai ripreso conoscenza.
E la svolta a questo giallo, è arrivata oggi dopo il fermo di Gianfranco Bona, 50 anni, piccolo imprenditore di Milano, che aveva con il farmacista un debito di 270 mila euro che non sapeva più come saldare. Sembra che alla base dell’avvelenamento ci sia una disputa finanziaria.
Denaro dunque il movente del tentato omicidio. L'uomo fermato dalla polizia ha confessato durante un interrogatorio, la scorsa notte: «L'ho avvelenato per non pagare il debito».
Le condizioni di Luigi Fontana restano sempre molto gravi.
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