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Milano moda donna 2015| day 3

Creato il 06 marzo 2015 da Dmoda

Oriente e occidente si incontrano nell’A/I 2015 presentato da Uma Wang nel terzo giorno di sfilate a Milano. La stilista cinese, alla sua quarta prova in calendario, porta sulla consueta passerella dell’Arengario una collezione a tratti mistica. La sua è una vampira tribale che si tinge di tocchi rosso sangue, stampati su cappotti e pellicce. L’ispirazione arriva dal film di Jim Jarmoush, Solo gli amanti sopravvivono, ma non solo. Le stampe delle carte da parati del 19esimo secolo, gli origami giapponesi e i tappeti mediorientali sono il leitmotiv di una stagione zen.

Marco De Vincenzo

Sperimentazione. È ancora una volta questa la parola d’ordine sulla passerella di Marco De Vincenzo. Il talentuoso stilista per la prossima fall-winter lavora sulla contrapposizione di linee morbide, che si ritrovano nella maglieria, e forme ben strutturate, ricche di tasche. Tessuti intrecciati si impreziosiscono di maxi frange svolazzanti pronte a creare movimento e asimmetria su top e gonne. Ricami patchwork in mohair e perline colorate attraversano le maglie vaporose. A completare la collezione, pennellate di colori arcobaleno tingono le lenti degli occhiali da sole dal gusto seventies indossati dalle modelle.

Versace

Mette una pietra sul passato e guarda al futuro e alla tecnologia Donatella Versace per la nuova collezione della maison. Il filo rosso resta l’iconica greca, motivo caro a Gianni, dna e simbolo di Versace, ma stavolta è rivisitata in una chiave completamente nuova. Replicata su tutti i capi, campeggia, ingrandita e iper colorata o ridotta a patchwork digitale, su pull dolce vita e completi gessati. La greca si rincorre anche sugli accessori: dai guanti alle cinture, dalle borse alle calze fino a sbucare prepotentemente anche sui plateau dei sandali.

Nicholas K

A chiudere la giornata la donna gotica di Nicholas K. I fratelli Nicholas e Christopher Kunz, creativi del brand, hanno portato in passerella capi che, tra gioco e provocazione, guardano alla cinematografia degli anni 20. Scollature vertiginose, trasparenze, calze a rete. Una collezione sexy e al contempo drammatica, risultato di un’ispirazione che arriva dal film muto noir-gothic di Robert Wiene, Il Gabinetto del Dottor Caligari.

Mara Franzese

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