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Milano, Roma, Torino e ritorno in tre telefonate.

Creato il 28 dicembre 2010 da Ilrusso
Dice: "Sempre più il tuo privato, sempre meno Società!".Rispondo: "Il privato è pubblico".Ribatte: "Maddechè? Il tuo privato è solo il segno del piccolo borghesuccio che stai diventando e del fatto che tu non riesca a guardare più in là del tuo ombelico! Da te vogliamo lotta, rivoluzione, sdegno, incazzatura: vogliamo dire: si, c'ha proprio ragione a stare incazzato col mondo intero!".E sia, mi sto imborghesendo, o forse sto solo vivendo e non mi vergogno di raccontarlo, al punto che lo faccio pure per le telefonate.
Milano, Roma, Torino e ritorno in tre telefonate.Ore 16 e 50, mi telefona Maia da Milano.Non la vedo ne' sento da mesi, io e Maia siamo come cane e gatto e consideriamo l'altro uno psicotico, le nostre schermaglie verbali (purtroppo sempre più rare) e quelle via mail portano quasi sempre a lunghi periodi di ostinato silenzio nei quali ci sentiamo reciprocamente offesi, non posso negare però che quando sul display del mio telefonetto è apparso il suo numero non mi si sia aperto il cuore.Maia è reduce dai postumi di un'operazione, è al lavoro e non manca di rinfacciarmelo in riferimento ad un mio post di una ventina di giorni fa sulla poca laboriosità della vil razza meneghina, mi riprometto quanto prima di andarla a trovare per disseppellire (per quanto?) la centocinquantesima ascia di guerra, ma il dado sembrerebbe (con lei è sempre d'obbligo il condizionale) tratto e se Milano chiama non posso che partire...
Ore 18 e 10, mi telefona Cecco da Roma.Cecco ha diciannove anni, l'ho conosciuto ad una manifestazione dalle mie parti un anno fa abbondante e ancora oggi mi rinfaccia il mio consiglio di andare a dormire in un certo centro sociale che vista l'accoglienza che fecero a lui e ad un suo compagno di Roma è meglio non rivangare...Mi racconta del 14, del fatto che lui era in prima linea nei casini a piazza del Popolo e del fatto che, secondo lui, quella data per ciò che ha significato per i tantissimi ragazzi che erano al suo fianco sarebbe da riportare nei libri di storia.Cecco è disilluso, barbotta per il passo avanti e due indietro che sarebbe avvenuto con l'incontro di alcuni con Napolitano, mi ricorda di quanto è difficile girare per Roma per quelli come lui ma mi promette che con l'inizio dell'anno nuovo verrà su alla prima occasione (n.d.r. manifestazione) possibile, d'un tratto anche Roma mi si fa più vicina...
Ore 23 e 20, è il turno di Marco da Torino.Marco sta a Torino da dieci anni oramai, paradossalmente la nostra amicizia è nata e s'è cementata fortissimamente da quando ha abbandonato il paesello natio.Oramai fare Movimento è la sua seconda attività (la seconda?), mi riprende per il fatto che dalle 20.00 sono stato irreperibile (e scusatemi se ogni tanto il telefonetto mi muore e lo devo rimettere sotto carica), e mi intima di preparare le biografie di due personaggi che saranno ospiti di un incontro organizzato nella città sabauda in febbraio.Tre giorni di vacanze devono averlo sfiancato, ha voglia di rimettersi al lavoro e in fretta e sa che il sottoscritto non vede l'ora di fare altrettanto, quando gli altri vanno a dormire Torino è entrata prepotentemente in casa mia chiedendomi di darmi da fare.Ora sono qua, la distanza che mi separa dal mio letto per mettermi a dormire mi sembra infinitamente più lunga di quella che oggi Valori, affetti e passioni condivise mi hanno fatto sembrare un'inezia.Poi dice che la butti sul privato, ma che c'è di privato nel condividere tutto ciò?

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