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Mirotic è l’astro nascente

Creato il 19 aprile 2012 da Basketcaffe @basketcaffe
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Quando mancano poche settimane alla Final Four di Istanbul che deciderà la squadra di club campione d’Europa, l’Eurolega sta rendendo noti anche i vincitori dei premi individuali della stagione 2011/2012. Uno dei premi più interessanti è sicuramente quello di miglior giovane del torneo, che anche quest’anno, così come lo scorso, è andato a Nikola Mirotic.

Il giocatore del Real Madrid diventa quindi il primo giocatore di sempre a vincere tale trofeo per due volte, e di predecessori illustri ce ne sono: da Erazem Lorbek (Climamio Bologna, 2005), passando per Andrea Bargnani (Benetton Treviso, 2006), Rudy Fernandez (DKV Joventut, 2007), Danilo GallinariNovica Velickovic (Partizan, 2009) e Ricky Rubio (FC Barcelona, 2010).

La giovane ala dei Blancos, Montenegrino di nascita ma ormai di fatto spagnolo, ha chiuso la sua stagione con 12.5 punti e 4.5 rimbalzi di media, per una valutazione di 14.6 (il migliore per il Real); Mirotic inoltre ha viaggiato con il 57% da due, il 43% da tre e il 91.8% ai liberi, risultando il migliore dell’intera Euroleague.

Mirotic è l’astro nascente
Queste cifre hanno convinto i coach a dargli questo meritatissimo premio, visto anche che il giocatore è stato MVP del mese di dicembre!

Per Mirotic si prospetta anche un futuro in NBA. I suoi diritti sono in mano alla miglior squadra dell’Eastern Conference, i Chicago Bulls, che potranno decidere di portarlo nel loro roster quando lo riterranno più giusto. Al draft 2011 è stato scelto dai Minnesota Timberwolves con la chiamata numero 23 e successivamente girato in una serie di scambi ai Tori.
Dotato di mani dolcissime lo spagnolo è capace di colpire sia da vicino al canestro (dove però deve costruire ancora dei movimenti credibili) sia da fuori, dove si trova tranquillamente a suo agio. La doppia dimensione, e la maturità nonostante i soli 21 anni lo rendono veramente appetibile oltre che in ottica NBA anche per le altre squadre europee, anche se sembra davvero difficile che il Real Madrid decida di privarsi di quello che potrebbe diventare il leader di questa squadra, se solo decidesse di restare nel nostro Continente e di non fare il salto tra i Pro americani.


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