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Morire di fango a 24 anni ( e lo Stato guarda dall’altra parte)

Creato il 25 ottobre 2011 da Malpaese @IlMalpaese

Morire di fango a 24 anni ( e lo Stato guarda dall’altra parte)

Giovane annega travolta da melma e detriti. L’amica si salva.

Una giovane di 24 anni, Valeria Sodano, è morta dopo che l’automobile dove si trovava è stata travolta da un fiume di fango. È accaduto in nottata a Pollena Trocchia, alle falde del Vesuvio. La giovane è morta per annegamento durante il trasporto in ospedale. Sul suo corpo sono state rilevate diverse escoriazioni, di cui alcune al capo, che hanno fatto ritenere che la giovane cadendo possa aver sbattuto violentemente. Nei prossimi giorni è prevista l’autopsia.
L’amica che si trovava con lei si è salvata aggrappandosi al cancello della vicina scuola elementare: soccorsa dal 118 ha riportato varie contusioni e un forte choc, ma le sue condizioni non sono preoccupanti.
STAVANO RIENTRANDO A CASA. Le due ragazze stavano rientrando a casa in auto quando si sono trovate improvvisamente in mezzo ad una colata di fango e detriti che scendeva lungo Via del Cimitero, una strada in pendenza che proviene dalle falde del vulcano.
Valeria Sodano è stata trascinata sotto la sua auto, una Y10, da un fiume di acqua e detriti che l’ha travolta e lì è morta annegata, forse dopo aver perso i sensi. Inutili i soccorsi: la ragazza è giunta già priva di vita alla clinica Villa Betania di Napoli.
CERCAVA AIUTO. Probabilmente era scesa dalla macchina per cercare aiuto o studiare una via d’uscita e il fiume di fango l’ha spinta sotto la vettura, dove è rimasta incastrata. Solo quando il livello dell’acqua si è abbassato e la pioggia ha smesso di imperversare, è emerso il giubbotto e il corpo della giovane. Sono stati alcuni abitanti del posto, alle cui case aveva bussato l’amica di Valeria, a chiamare i soccorsi e a cercare invano di rianimare la ragazza che non dava segni di vita.
ACQUA ANCHE NELL’AUTO. «Stavo a letto quando ho sentito gridare aiuto, ho visto un fiume spaventoso di acqua e detriti e, in mezzo alla strada, una macchina coperta per metà dalla piena», ha raccontato la guardia giurata che tra i primi si è accorto di quanto stava accadendo. «Dal balcone», ha continuato, «ho visto l’amica aggrappata al cancello della scuola chiedere aiuto. Dell’altra ragazza, invece, nessuna traccia, l’auto era per metà sommersa dall’acqua. Solo dopo circa mezz’ora, quando il livello dell’acqua si è abbassato dalla macchina, è emerso un giubbotto scuro». «Con altri residenti abbiamo sollevato l’auto e abbiamo visto il corpo della giovane. Abbiamo provato a rianimarla con dei massaggi prima che arrivasse l’ambulanza, ma la ragazza non dava segni di vita. L’acqua era entrata anche nell’auto. La forza dell’acqua era tale che ho temuto anche per me».
«UNA RAGAZZA CASA E CHIESA». Amici e familiari della giovane si sono stretti attorno a mamma Filomena e agli altri due fratelli nella casa al pian terreno della palazzina di due piani di Pomigliano d’Arco in cui Valeria, studentessa di Lingue a Napoli, viveva. La giovane e la sua amica Angela si conoscevano dall’infanzia, ha spiegato un amico che l’ha descritta come una ragazza speciale: «credente, impegnata in chiesa e brava nello studio. Una ragazza semplice e senza grilli nella testa che tra poco si sarebbe laureata».
Trattenendo a stento le lacrime, una zia ha ricordato: «L’ho tenuta sulle gambe e ora non c’é più».
«Valeria frequentava la Chiesa cristiana evangelica si può dire una ragazza casa e chiesa», le ha fatto eco un parente.

FUNERALI DI VALERIA SODANO. ASSENTI LE ISTITUZIONI PROVINCIALI E REGIONALI

Ai funerali della giovane vittima del nubifragio erano presenti il commissario regionale dei Verdi Campania Francesco Borrelli e il presidente provinciale Carlo Ceprano, che criticano duramente il sindaco di Pomigliano e di Pollena Trocchia.

“Ci stringiamo alla famiglia della giovanissima Valeria Sodano travolta dal fango l’altra notte di cui stamattina si sono svolti i funerali a Casalnuovo. Al termine della funzione evangelica ci sono giunte diverse telefonate di protesta dei presenti per le vistose assenze delle istituzioni provinciali e regionali ai funerali”. Lo dichiarano il commissario regionale dei Verdi Campania, Francesco Emilio Borrelli, ed il presidente provinciale Carlo Ceparano. “Unico presente – aggiungono – il sindaco di Pomigliano d’Arco che ha fatto un comizio durante la funzione in cui ha osato affermare che probabilmente la morte della giovane è stata colpa del ‘fato’.

Una dichiarazione che noi riteniamo indegna e vergognosa. La pulizia delle caditoie e degli alvei è di competenza pubblica e se questi erano ostruiti e maltenuti la causa della tragedia non è del ‘fato’ ma dell’ incuria e dell’abbandono dovuti alla cattiva amministrazione”.
“Inoltre – continuano Borrelli e Ceparano – il sindaco di Pollena Trocchia ,il comune dove e’ morta la ragazza, e’ anche assessore alla Provincia di Napoli, un doppiopoltronista come d’altronde è lo stesso presidente della giunta Cesaro, che secondo noi aveva tutti i poteri e gli strumenti per prevenire questa tragedia. L’unica cosa certa è che quel territorio non era e non è sicuro e che nessuno ha fatto nulla per prevenire questo disastro”.

Intanto, la tragica morte di Valeria Sodano a Pollena Trocchia è in un fascicolo della Procura della Repubblica di Nola. Ipotesi di reato: omicidio colposo. Perché Valeria, stando alla prima informativa dei carabinieri, è morta per cause vecchie di anni, per atteggiamenti di incuria che si sono ripetuti nel tempo, per mancato rispetto del territorio”.

ANNEGARE SUL VESUVIO

Nel corso degli anni ce ne sono stati tanti di eventi simili, come ad esempio a Torre del Greco e a Torre Annunziata, dove una coppietta venne travolta dalle acque piovane di un alveo in piena e dove una persona annegò nel sottopassaggio dell’autostrada appena terminato. Abbiamo fatto appello esclusivamente ai nostri ricordi ma ce ne saranno state sicuramente tante altre di queste tragedie, per non parlare poi di quelle sfiorate che, come quelle avvenute, purtroppo, non hanno ancora insegnato nulla a chi ci governa.

L’imponderabile e l’imprevedibile! Sono stati loro ad uccidere Valeria Sodano, in Via Cimitero, a Pollena Trocchia; questo secondo gli amministratori locali, che definiscono il temporale “un evento meteorologico di proporzioni eccezionali e del tutto imprevedibile”. Solo poche ore prima, Roma era rimasta letteralmente sotto l’acqua di un nubifragio e il sindaco Alemanno, anch’egli, si appellava alla straordinarietà dell’evento. Eppure tutto ciò avviene ogni anno e le previsioni avvertivano di uno spostamento a sud del maltempo; e poi, cosa c’è di straordinario nell’acqua che cade dal cielo, se non l’impreparazione di chi vive a valle? La nostra scarsa memoria relega altrove il pensiero, salvo risvegliarsi con la solita litania della tragedia annunciata, ma da chi?

Come e quando? Il dissesto idrogeologico del nostro paese non è una novità, miete vittime ogni anno: Pozzano, Ischia, Atrani, Sarno! Ma anche Messina, le Marche, solo per citarne qualcuno degli eventi più recenti, ma cosa si fa per evitarli? Basta passeggiare per le vie di Pollena, così come per quelle di ognuno dei 13 comuni del Parco nazionale per rendersi conto della situazione. Le caditoie, ‘e saittelle come qualcuno le chiama ancora, sono quasi tutte occluse. Siamo stati in Via Cimitero (mai nome fu più triste ed emblematico), dove si pensava di trovare un segno della tragedia accaduta giovedì sera. Chiediamo informazioni a un anziano signore che lavora nel cortile di casa; con gli occhi inumiditi d’emozione l’uomo ci indica il luogo preciso, è all’incrocio di Via Cimitero con Via Apicella.

Non un fiore per quella povera ragazza, non un segno di quel che è successo. Sembra quasi che si voglia dimenticare del tutto quel che è successo solo pochi giorni fa; dimenticarlo come un qualcosa voluto dal fato e di inevitabile. Quante volte è successo e si è sperato che non accadesse più, si è sperato che non toccasse a uno di noi, a un parente stretto; e poi l’oblio! Finché un nuovo fatto non squarciasse temporaneamente le coscienze, giusto il tempo di un accusa faziosa e di una scusa insostenibile e poi la vita ricomincia, ma non per Valeria. Delle 57 caditoie di Via Cimitero (saittella più, saittella meno) 10 erano occluse da terreno e detriti di vario genere. In via Apicella invece, delle 29 grate contate, sei erano coperte di detriti, terreno, asfalto, foglie e plastica.

La strada, dal lato dei lavori, freschi d’asfalto, ha ceduto in più punti, segno della cattiva opera. Le cunette per la confluenza delle acque verso la circumvallazione sono coperte da spazzatura e vegetazione spontanea. Una volta c’erano i lagni, quei canali che convogliano le acque del Vesuvio a valle, nella piana campana, fino al Casertano, nel sistema di irreggimentazione delle acque di quello che era il fiume Clanio, quello che dà appunto il nome alla parola lagno. Queste opere borboniche, allo stesso tempo storiche e pratiche, sarebbero state funzionali all’occorrenza, se fossero state ripulite e liberate delle strutture abusive che le bloccano in più parti, come platealmente accade in via Grottole ma tutto ciò non succede e campa cavallo che l’erba cresce e a ventitré anni si affoga in città.

FONTI :  http://www.lettera43.it/attualita/29186/napoli-giovane-muore-travolta-dal-fango.htm

http://www.ilmediano.it/aspx/visArticolo.aspx?id=15110

http://www.ilmediano.it/aspx/visArticolo.aspx?id=15127



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