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Morsi il Rivoluzionario e la disinformazione

Creato il 14 agosto 2012 da Baraem

Come altro possiamo definire oggi Morsi se non un vero e proprio rivoluzionario??
In neanche 2 mesi ci ha regalato due colpi di scena indimenticabili:
il 09 Luglio ha ricostituito il Parlamento sciolto dallo SCAF (ne parlammo QUI) e due giorni fa, il 12 Agosto,  ha messo Tantawi e Anan ha fargli da scaldapoltrone ovvero suoi consiglieri. Ma non solo. Ha anche abolito la dichiarazione costituzionale creata dallo SCAF con la quale era diventato Presidente a meta' ovvero privato di potere decisionale.
Li ha eliminati dal campo, eliminando lo SCAF, seguendo quindi le richieste della Piazza e del Popolo, dalla Rivoluzione ad oggi.
Si è comportato in maniera leggittima (non è forse lui la più alta autorità?) scegliendo senza dubbio il miglior momento. Dopo cio' che e' accaduto lo scorso 06 Agosto nei confini del Sinai, dove persero la vita 16 soldati egiziani (ne parlammo QUI) era palese e giusto richiedere un cambiamento ai vertici di coloro che avrebbero dovuto tenere alta se non altissima la sicurezza in quei punti.

Due giorni fa le strade hanno esultato. Tutti in Piazza felici per la decisione presa dal Presidente, decisione tra l'altro approvata da tutti i partiti e gruppi rivoluzionari e da grandi esponenti politici, quali El Baradei e Sabahi.

E' stato anche nominato il vice presidente, il Magistrato Mahmoud Mekki, anche vicepresidente della corte di cassazione.

E' invece di oggi la notizia che Lunedi' 150 prigionieri politici saranno liberati, dopo che lo scorso 09 Luglio ne furono rilasciati circa 570.

E, se Dio vuole, dalla prossima settimana finira' il problema legato alla mancanza di elettricita' al Cairo.

Dovete sapere infatti, che questo mese, la luce nella capitale ha continuato a mancare giornalmente per circa 2 ore in quasi tutti i quartieri.
In molti hanno dato la causa a Morsi naturalmente, ed al suo governo, dicendo che la mancanza di luce e' dovuta ad accordi segreti tra Egitto ed Hamas e che l'elettricita' e' stata mandata a Gaza.
A parte il fatto che Gaza continua ad avere i suoi problemi legati alla luce elettrica, nessuno si ricorda, e di questo mi stupisco degli egiziani, come in passato la luce sia stato un problema serio, serissimo, nei villaggi del Sud dell'Egitto e nelle campagne del Nord.
Infatti, ai tempi di Moubarak, la luce l'estate mancava in continuazione in quelle zone lasciando i poveri contadini anche giorni al buio e senza acqua (ne parlammo anche QUI). Questo accadeva dietro precisa indicazione di Hosni che richiedeva di mantenere sempre il Cairo acceso e semmai togliere la luce a quella gente di cui, in definitiva, non importa nulla a nessuno.
Quindi, cari egiziani che gridate al ladro ed al traditore, ricordatevi che i vostri fratelli da decenni soffrono quello che per un mese non siete stati capaci di sopportare e che ora, e mi sembra piu' che giusto, abbiamo condiviso tutti.

Nuove stazioni di luce elettrica stanno per essere inaugurate e, speriamo, che il problema della mancata elettricita' diminuisca dappertutto.

Altro interessante grido al tradimento, e' stato dato in questi giorni in rete, dove e' stata attribuita al deputato parlamentare Hassan el Prince una dichiarazione che sembra incredibile ai giorni nostri, ovvero quella di richiedere la chiusura del "pericoloso" social network Facebook.

Naturalmente non sono tardati gli attacchi agli "islamici" per tutta la rete, sia tra siti egiziani che siti internazionali, peccato che nessuno sia andato a guardare proprio la bacheca facebook di Hassan El Prince dove ha dichiarato:
"La macchina delle menzogne verso la Fratellanza ha ricominciato a produrre. 
Mi auguro che ogni egiziano possa avere un computer ed usufruire della rete e di una connessione veloce e scriverci le proprie opinioni ed idee per creare insieme un nuovo Paese" (il link della dichiarazione QUI)

Quello che a me dispiace, profondamente, e' che moltissimi egiziani fanno propaganda alle notizie false, dandole per vere agli occhi del mondo, senza ragionare due singoli secondi su come la disinformazione sia un'arma letale verso la stabilita' di questo paese, sopratutto e solamente in un momento di transizione come quello che stiamo vivendo.

La notizia della chiusura del social network, secondo me, nasce da due avvenimenti che hanno avuto luogo in questi giorni.

Il primo, l'approvazione della "polizia delle comunicazioni" che si, gia' esisteva, ma che prima era parte della "Sicurezza nazionale" e non un apparato a se.
Secondo la chiusura del canale "El Faraeen"  di Tawfik Okasha.
La chiusura del canale ha seguito l'arresto del conduttore, accusato di diffamazione nei confronti non solo di persone ma proprio dello Stato.
Dal canale di Okasha, partirono in passato molte "Ishaa" ovvero falsi allarmi e notizie false volte solamente ad izzare le masse contro i Fratelli (non) Musulmani.
Indimenticabile fu il video di un povero ragazzo iracheno sgozzato durante la guerra da non si sa bene chi, che lui dichiaro' opera dei seguaci dei fratelli musulmani tunisini che accusavano il ragazzo di apostasia.
Il video fece il giro del mondo, grazie ad Okasha, e naturalmente la paura verso "gli silamici al potere" sali' alle stelle.
Altro interessante momento della sua carriera fu l'intervista di qualche settimana fa ad un canale egiziano che in Candid Camera si defini' un canale israeliano. Durante quell'intervista Okasha scredito' a piu' non posso l'Egitto e quando seppe che si trattava di uno scherzo, minaccio' la produzione qualora avesse mandato in onda il programma.
Il suo arresto e la chiusura del canale sono avvenuti in maniera legale, ovvero tramite richiesta del giudice Amr El Khadai a seguito di denunce.

Intanto per il 24 Agosto e' stata indotta (inizialmente proprio da Okasha) una "seconda rivoluzione" che io definirei terza o quarta, visto la quantita' di volte in cui e' stata richiamata la Piazza senza valide basi. 

Mi auguro che il Popolo capisca che l'unica cosa di cui ora ha devvero bisogno l'Egitto e' di stabilita' e di lavorare.. 

Proviamo a farlo tutti insieme, come facemmo durante quei 18 giorni, in cui tutti combattemmo un'unica lotta per il bene comune.

Morsi il Rivoluzionario e la disinformazione


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