Morto attore di Glee Cory Monteith. Fan a lutto per la serie

E’ stato trovato senza vita l’attore di Glee, Cory Monteith, 31 anni, al 21esimo piano del Fairmont Pacific Rim Hotel di Vancouver.

Foto gdcgraphics, licenza CC BY-SA

A fare la scoperta il personale dellalbergo canadese presso cui l’attore alloggiava, dopo non aver liberato la stanza alla fine del periodo di pernottamento.

Monteith, che nella serie interpretava il quarterback Finn Hudson, era entrato in riabilitazione volontariamente a causa dell’utilizzo di sostanze stupefacenti, un problema che si portava dietro da quando aveva 19 anni, epoca del suo primo ricovero.

Il vice capo di polizia Doug Lepard ha dichiarato che nulla può portare a pensare a una morte violenta. Cory era uscito la sera prima con diverse persone, che stanno venendo interrogate in queste ore. «Non abbiamo ancora molte informazioni sulla causa del decesso»,queste le parole della coroner Lisa Lapointe.

La produzione di Glee ha intanto rilasciato un comunicato, dicendo che “Cory aveva un talento eccezionale ed era una persona stupenda. Lavorare con lui è stata una vera gioia e sentiremo la sua mancanza. I nostri pensieri e le nostre preghiere vanno alla sua famiglia e alle persone che gli volevano bene”.

Lasciano invece basiti diversi commenti dei fan sulla rete e specialmente su Twitter, che si mostrano dispiaciuti e disperati riguardo  non tanto alla morte dell’attore in sé, quanto al fatto che ora la storia d’amore tra Finn (appunto Cory Monteith) e Rachel (Lea Michele), innamorati nella finzione, non potrà più andare avanti.

I fan commentano così su twitter, infatti, la morte dell’attore: Izzah Zakaria scrive “Does this mean there won’t be a Finchel (cioè la storia d’amore Finn+Rachel .ndr) in the next season? WHY?” (“Questo significa che non ci sarà più la Finchel nella prossima stagione? Perché?”).
“So upset at the thougth that we’ll never see a Finchel wedding on Glee” (“Sono davvero arrabbiata al pensiero che non vedremo mai più il matrimonio tra Finn e Rachel su Glee), dice invece Shruti Kota.

I commenti, portati alla luce dal gruppo italiano su Facebook L’evidente disagio mentale delle directioners e altri fandom, stanno facendo il giro del web, raccogliendo non pochi attacchi dai sostenitori della pagina.

Articolo di Matteo Rinaldi