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Motel – The Bag man di D. Grovic: la recensione

Creato il 27 febbraio 2015 da Oggialcinemanet @oggialcinema

il giudizio di Antonio Gentile

Summary:

“Non devi guardare nella borsa della lealtà per sapere che hai più di quello che avrai”.

Motel (The Bag man), diretto dall’esordiente regista David Grovic co-sceneggiatore con Paul Conway, è un thriller/noir che racconta le vicende di Jack (John Cusack), un uomo dal passato non definito e perseguitato in modo costante dalla mala sorte. Jack viene convocato da un leggendario boss della malavita “Dragna” (interpretato dall’intramontabile Robert De Niro), per un compito da svolgere, apparentemente semplice è pieno di imprevisti, in cambio di un ingente somma di denaro dovrà recuperare una borsa, senza mai controllarne il contenuto, ed attendere Dragna in uno sperduto motel immerso in una landa desolata ed oscura. Jack dopo un conflitto a fuoco, giunge al motel con una mano sanguinante, chiedendo la stanza 13 al concierge Ned (Crispin Glover), come stabilito con Dragna, un personaggio nevrotico, iperattivo ed estremamente diffidente, tra i due non corre una buona simpatia sin dai primi attimi, di li a poco Jack entra a conoscenza della bellissima Rivka (interpretata dalla modella Rebecca Da Costa), una femme fatale intrufolata nella sua stanza per sfuggire a due loschi individui girovaganti intorno al motel. Jack si ritrova a trascorrere un’intera notte movimentata da una serie di omicidi da lui perpetrati contro sospette presenze e cercando di proteggere Rivka di cui non conosce il passato e per cui prova una forte e corrisposta attrazione fisica. Nessuno è li per caso, e tutti sono a conoscenza della misteriosa borsa in possesso di Jack ma non del suo contenuto. Un film con un epilogo davvero inaspettato e imprevedibile.

In Motel prevalgono le atmosfere crepuscolari e rarefatte, tipiche del genere noir, per una vicenda ambientata quasi interamente su un unico set tra esterni ed interni, dove si verificano le vicende narrate. Il tempo sembra dilatarsi nell’arco di un’intera notte con un alternarsi continuo di action movie e delitti splatter, senza tralasciare l’attrazione fatale nata tra il protagonista interpretato da J. Cusack e la co/protagonista R. D. Costa. Uno strano mix cinematografico costruito abilmente da Grovic attraverso una messa in scena che ci riconduce alla cinematografia noir del passato in chiave postmoderna, rispolverando ambientazioni e situazioni scandite da un lento e indefinito ritmo dei tempi, in uno stile che ci ricorda quello di  David Lynch, aspetto riscontrabile anche nei personaggi grotteschi, indefiniti, senza un passato, o un’identità, in continuo conflitto tra loro. Motel è un film abbastanza prevedibile nel contenuto e nel vano tentativo di generare attimi di suspense retti unicamente dall’oggetto in questione intorno a cui prende forma l’intera sceneggiatura; “la borsa e il suo contenuto misterioso”.

Inoltre Grovic ispiratosi ad una fiaba dal titolo “La gatta”, scritto da Marie Luise Von Franz, (allieva di Carl Gustav Jung), genera un macchinoso alternarsi di situazioni che ci riconducono ad un altro grande maestro del genere noir, “Hitchcock” (in particolar modo attraverso il personaggio di Ned), e con uno sguardo rivolto alla tragedia greca, traente conferma da una sua dichiarazione: “Fui immediatamente attratto dall’idea alla base di Motel per via delle similitudini a livello strutturale con il teatro dell’Antica Grecia, la storia rispetta infatti le unità di spazio e tempo caratteristiche della concezione aristotelica di quest’arte. La combinazione di elementi razionali e irrazionali nel racconto sono fondamentali. Quest’idea che era alla base della tragedia greca, costituisce il cuore pulsante di Motel”.

Grovic per il cast di attori si affida a nomi eccellenti che hanno contribuito in larga misura per la cinematografia mondiale, come Robert De Niro e John Cusack, che entra bene nella parte, mentre De Niro ricopre un ruolo marginale per l’intera durata del film, uscendo allo scoperto solo in un finale rocambolesco, inoltre è certamente interessante il personaggio di Rivka, interpretato dall’esordiente Rebecca De Costa, in un ruolo a lei congeniale. Motel comunque si rivela nel suo insieme un esordio interessante per Grovic, non ci resta che attendere il giudizio del pubblico.

di Antonio Gentile per Oggialcinema.net

Motel – The Bag man di D. Grovic: la recensione ultima modifica: 2015-02-27T09:52:51+00:00 da Antonio Gentile

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