C’è qualcosa che Jennifer Lawrence non riesce a fare? La splendida bionda, dopo aver vinto l’Oscar di migliore attrice protagonista per la sua pazzesca interpretazione ne Il lato positivo, sa anche cantare. Le sue doti canore però a quanto pare non sono pari a quelle recitative e fisiche. Nel suo nuovo film, House at the End of the Street, c’è infatti una scena in cui vediamo Jennifer strimpellare la chitarra e canticchiare un pezzo. Inizialmente si pensava di tenere la voce dell’attrice, ma poi la produzione ha deciso di sostituirla con quella di Sarah Ryne, la cantante autrice del brano in questione, la romantica “All You’ve Got to Do is Fall in Love”. In rete è circolata una clip del pezzo e tutti a complimentarsi con la Lawrence per le sue capacità musicali, ma successivamente è stato svelato che in realtà la voce non è la sua.
C’è inoltre un’altra sequenza in cui il personaggio della Lawrence canta: anche in questo caso, il brano non è interpretato direttamente da lei, ma si tratta di “I’m That Girl” di Sarah Freeman. Se a livello canoro si è quindi deciso di sostituire la sua voce, a livello interpretativo Jennifer offre comunque un’altra nuova prova di buon livello e da sola tiene in piedi un horror che per il resto sa di già visto.
Oltre alla ballatona acustica cantata in playback dalla Lawrence, nella colonna sonora della pellicola possiamo gustarci inoltre qualche interessante gruppo emergente: i SaturdaySun propongono l’acustica e delicata “Seagull”, mentre i Wallpaper con la loro twitteriana “#STUPiDFACEDD” presentano un suono decisamente più aggressivo, un misto tra electro e hip-hop molto moderno. Attenzione anche al bel brano sui titoli di coda, “All in Forms”, dell’artista elettronico Bonobo.
Nella soundtrack del film non ascoltiamo però soltanto novità. C’è infatti spazio anche per il brano anni Sessanta “My Heart is on Fire” di Billy Bland. Lo score originale della pellicola, che punta a creare atmosfere da thriller/horror decisamente classiche, è invece stato composto da Theo Green.
House at the End of the Street non spicca quindi particolarmente per originalità, sia all’interno del panorama dei film dell’orrore che a livello di colonna sonora, ma è comunque l’occasione per sentire cantare Jennifer Lawrence. O meglio, far finta di cantare.
di Marco Goi