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Musica e #crowdfunding: 5 domande ai Selton

Creato il 27 marzo 2013 da Intervistato @intervistato
Daniel, Eduardo, Ramiro e Ricardo: loro sono i Selton, una giovane formazione di origine brasiliana, formatasi quasi per caso nel 2005 suonando canzoni dei Beatles al Parc Güell di Barcellona, e poi volata in Italia grazie alla vista lunga di un produttore musicale Italiano. 
Musica e #crowdfunding: 5 domande ai Selton In Italia i Selton hanno registrato il loro primo album nel 2008 in collaborazione con Jannacci e Cochi e Renato. “Banana à Milanesa” è un disco ricco di sonorità latine mescolate ai vecchi successi del passato.
Il 2010 è l’anno del loro secondo album, a cui segue un periodo ricco di collaborazioni, tra le quali Dente, Calibro 35 e Daniele Silvestri, che li ha voluti con sè sul palco del Premio Tenco di quest’anno .
Il 2013 vede l’alba del nuovo album “Saudade”, uscito ieri, 26 Marzo. Il disco ha una particolarità: è stato realizzato con il meccanismo del “Crowdfunding”, ovvero finanziato dagli stessi fans e simpatizzanti del gruppo, tramite il famoso portale indiegogo.

1) Partiamo da questo punto: qual è il motivo che vi ha spinti a produrre un album in “crowdfunding”?

Abbiamo sentito parlare del crowdfunding per prima volta in Brasile. Eravamo andati a São Paulo a suonare ed abbiamo conosciuto delle persone che stavano lavorando su un sito di finanziamento collettivo. L’idea di finanziare il disco con l’aiuto delle persone che ci seguono ci ha sembrato da subito bellissima, ma allo stesso tempo una grande sfida. Ci siamo messi in gioco e alla fine abbiamo avuto un risultato incredibile.
A parte il fatto di avere raggiunto l’obbiettivo, la cosa che ci ha reso più soddisfatti è stato l’avvicinamento con il nostro pubblico. Da questa operazione abbiamo capito che ci sono persone che veramente ci tengono a quello che facciamo e questo non è dire poco. Abbiamo avuto anche il fortissimo supporto del nostro “Official Facebook Group” – gruppo creato dai nostri fan – che ci ha dato una grande mano a spargere la voce e promuovere il progetto. Oggi, che abbiamo finito il disco e stiamo iniziando a farlo uscire, pensare che ce l’abbiamo fatta grazie quelli che credono in noi ci da una soddisfazione immensa.


2) A quanto pare i vostri fans sono stati molto generosi, avete addirittura raccolto più denaro di quanto fosse richiesto. Una bella soddisfazione, no? Che rapporto avete con i vostri fans?

Avevamo già fatto delle azioni simili prima - come per esempio il video collaborativo di “She’s Gone”, o il “Selton Day” – nelle quali abbiamo potuto contare su la partecipazione del nostro pubblico. L’ esperienza del crowdfunding però è stata molto più profonda e importante. Era un obbietivo molto più dificile di raggiungere ed era una campagna che durava due mesi, quindi ci voleva tanto tempo, pazienza e convizione da parte di tutti. Secondo me la sensazione che abbiamo provato (sia noi che il nostro pubblico) di fare questo percorso insieme ha fatto in modo che il nostro rapporto diventasse ancora più stretto di quanto già lo era prima.
3) I vostri profili Facebook sembrano sempre attivi e aggiornati, che valore date ai vari social media per il vostro lavoro? Pensate che siano oramai indispensabili per far emergere le band indipendenti, come voi?
Sicuramente i social media hanno un ruolo fondamentale in questi giorni. Da quando abbiamo capito questa cosa ci sembra che tutto inizi a funzionare meglio. Noi proviamo ad usarli nel modo più effettivo possibile, sia per ottimizzare le azioni che facciamo che per generare del contenuto che ci entri sempre con quello che vogliamo comunicare.
4) Il batterista Daniel Plentz lavora presso Musicraiser, un sito di crowdfunding. Com’è stare dall’altra parte dopo l’esperienza come musicista? E com’è il rapporto con le band che si rivolgono al sito?
Siccome il crowdfunding è ancora una novità per quasi tutte le band che decidono di mettere su una campagna, spesso la gente non sa come funziona il lavoro. Noi prima di creare il progetto abbiamo studiato tanti siti e tanti progetti che vedevamo che funzionavano. Da questo studio abbiamo capito che fare funzionare una campagna del genere non è per niente facile, richiede veramente tanto lavoro. Prima devi avere un progetto molto chiaro: obiettivo, costi e cosa darai in cambio a la gente che parteciperà. Dopo di che devi fare un video che riesca a tirare dentro la gente nel modo giusto; una volta fatti questi due primi step, devi creare del contenuto che (durante tutto il periodo della campagna) riesca a tenere la attenzione della gente sul progetto (video, foto, etc.).
L’errore piu frequente nelle band che lo stanno facendo per prima volta è pensare che basta mettere il progetto online e aspettare che la gente partecipi. Non funziona così, se le persone non sono motivate rischi di non farcela.

È per quello che il fatto di avere avuto la esperienza della nostra campagna “I’m With Selton” mi aiuta ad ad avere una visione più globale sui progetti che mi arrivano nel mio lavoro con Musicraiser.
5) Il nuovo album uscirà/è uscito in anteprima streaming su Spotify, Deezer e Cubomusica. Alcuni artisti (e molti governi) sono contro la diffusione gratuita della musica. Cosa ne pensate? Per il vostro percorso quanto è importante la condivisione libera su Internet delle canzoni e dei nuovi progetti?   
Da quanto abbiamo capito negli ultimi anni, provare a fermare la diffusione della musica gratuita in Internet non sembra proprio una cosa fattibile. Partendo da questa premessa, perchè non usare questa cosa a nostro favore? La parte positiva di questo è che se mettiamo noi a disposizione la nostra musica di maniera gratuita, arriveremo (probabilmente) ad un numero molto più ampio di persone. Con questo non stiamo dicendo che la musica deve essere gratis, però si che bisogna adattarsi alle nuove realtà e trovare delle alternative creative.
Se cercate qualcosa che vi faccia tornare il sorriso dopo una giornata di duro lavoro, i Selton sono quello che fa per voi! A breve verranno anche annunciate le prime date del nuovo tour, e i loro concerti sono imperdibili: ottima musica, ottimi musicisti, tanta voglia di divertirsi e di far divertire.
Luca Perencin | @No_CQRT
Anna Laura Carrus

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