...namaste...Nepal da sogno...(parte prima)
Da Sississima
namaste= saluto la divinità che è in te...ho apposto una targa con questa scritta sulla mia porta di casa...
Ho fatto questo viaggio insieme al mio compagno (anche tutti gli altri dei nostri 9 anni insieme che sono poi sul blog curato da lui, viaggiatori per caso) quindi se scriverò al singolare sarà perchè inserirò le mie impressioni ed emozioni del viaggio, il Nepal ha un fascino irresistibile per me...
Abbiamo deciso, per problemi di schiena, di non fare trekking ma soltanto di visitare il paese e di non andare al parco di Chitwan per timore che la pioggia avrebbe reso impossibile questa visita.
Questa volta è difficile per me fare questo resoconto scritto, le mie emozioni e sensazioni sono state più forti che in qualsiasi altro posto che io abbia visitato in 20 anni che viaggio (di cui 3 viaggi fatti in Asia), per questo non so se riuscirò a spiegarmi...
Come ogni anno, per motivi lavorativi del mio compagno, la nostra organizzazione del viaggio avviene molto in fretta, solitamente in 1 mese, solo quando siamo fortunati abbiamo più tempo.
Quest'anno abbiamo potuto organizzare il viaggio a luglio (la prima volta in assoluto in tutta la mia vita, perchè sono a casa, non lavoro da marzo) in meno di 1 mese...Le mete che ci piacciono sono sempre nello stesso continente che amiamo in maniera assoluta...l'Asia...quindi non è difficile decidere il paese che visiteremo, quest'anno Nepal! Se volete saperne di più sugli indirizzi dei nostri contatti lì, scrivetemi una email, vi dirò tutto.
Quest'anno, per mettere alla prova la nostra abilità di viaggiatori (e non turisti) ormai abbastanza esperti abbiamo programmato soltanto la metà del viaggio, noi non viaggiamo MAI con tour operator italiani, ma con driver del posto che troviamo facendo delle ricerche su internet nei siti appositi dei viaggiatori e scambiandoci così opinioni, fino ad ora tutti i nostri viaggi fuori dall'Europa li abbiamo organizzati tutti così ed è andato sempre tutto bene, siamo sempre stati molto soddisfatti (forse l'unico un pochino meno con la Giordania), la nostra idea di viaggio è questa e non quella di hotel a 4-5 stelle, pullman gran turismo, ecc. per me questo non sarebbe viaggio...ognuno però fa per se quel che vuole...viaggiamo per "assaporare" luoghi e persone, avendo un minimo di confort, come lo abbiamo a casa nostra, di conseguenza non ci piacciono viaggi di lusso o tutto pulmann, insomma il pacchetto tutto compreso, per questo motivo non prenotiamo mai con agenzie italiane, così in ogni stato fuori dall'Europa che abbiamo visitato (tranne Israele che lo abbiamo visitato da soli, cioè senza driver) abbiamo un nostro corrispondente locale del quale vi possiamo dare ben volentieri il contatto.
Ho il piacere di citare le persone che ho contattato per organizzare questo viaggio, ma questo non è altro che un ringraziamento per loro!! Felici di aver fatto la loro conoscenza!
Abbiamo conosciuto sul forum del Nepal su Tripadvisor una ragazza che si chiama Silvia, come me, (rongpuk) esperta viaggiatrice in Nepal e ci ha detto che lei va sempre, da tanti anni, nello stesso hotel
gestito da un italiano (Francesco) e da un nepalese (Iam), l'hotel si chiama Hotel Planet, si trova a Bakhtapur, ed essendo frequentato, da anni, da molti italiani, alcuni tra i ragazzi nepalesi che ci lavorano, compreso lo stesso proprietario, Iam, parlano italiano e lo gestiscono, ottimamente direi, a metà tra lo stile di vita nepalese e quello italiano, compreso l'ottimo e abbondante cibo (ringraziamo Martin, il ragazzo che gestisce la cucina e i cuochi in maniera perfetta)!!
Questo è un elogio e un ringraziamento, se lo meritano!! Quindi abbiamo preso contatti con l'altra persona che gestisce questo hotel, Francesco, di Milano, vive 10 mesi in Nepal e 2 in Italia, e dopo uno scambio di email abbiamo deciso che per noi questo poteva essere un ottimo punto di partenza per questo viaggio, così abbiamo prenotato un pacchetto fatto da 6 notti in mezza pensione (colazione e cena) e 4 giorni di driver che ci ha scorrazzato, in macchina, per tutta la Valle di Khatmandu. Il resto del viaggio lo abbiamo organizzato da soli stando sul luogo, attraverso internet, grazie a wi-fi che in Nepal è gratis praticamente da tutte le parti, loro sono avanti, noi non sempre!
L'hotel Planet di Bakhtapur (raccomandato anche su Tripadvisor) è un ottima base di partenza per un viaggio in Nepal, sia per l'hotel, ottimamente gestito, come scritto sopra, sia perchè hanno i loro driver per escursioni di vario tipo sia in Nepal che in Tibet. L'hotel è nuovo e molto tranquillo perchè si trova su una collinetta a circa 15 minuti a piedi da Durbar Square di Bhaktapur, ha stanze anche doppie e triple con doccia e servizi privati. All'interno c'è il ristorante “la bella nepali”, sala TV, libroteca, Wi-Fi gratisanche in giardino, e se proprio non resistete campo di calcetto, infine un giardino interno ed esterno. Bellissimo il grande terrazzo che gira tutto intorno all'hotel con vista a 360° sulla Kathmandu Valley. Oltre tutti questi servizi i ragazzi ti fanno proprio sentire come a casa, stupendo!
Il mio problema è proprio questo: la prima sensazione, appena atterrata all'aeroporto di Khatmandu è stata subito quella di sentirmi a casa, sensazione amplificata anche grazie a tutti gli hotel dove siamo stati, ma soprattutto grazie all'hotel Planet.
Da una parte questa forte emozione mi ha reso, ovviamente, molto contenta, non credo che accada a molti di andare in un paese straniero, la prima volta, e, appena sbarcati, senza ancora mettere piede in un hotel, di sentirsi a casa...di sentirsi al sicuro, di sentirsi in pace con il mondo, di sentirsi bene con se stessi...dall'altra parte, quando sono partita dal Nepal, mi sono sentita triste, (e non mi è successo in nessun altro stato che ho visitato), quasi di non voler tornare a casa (quella vera, a Roma), ho sentito di lasciare un pezzettino di me...
Infine la mia ultima sensazione, appena tornata a Roma, nella mia casa vera, è stata quella di non essere mai partita...non mi era mai capitato di avere tutte queste sensazioni/emozioni prima... sono curiosa di sapere le persone italiane che ho conosciuto là, cosa pensano di tutto questo...per i miei amici reali italiani che non amano viaggiare molto all'estero, e sono la maggior parte, non credo che comprenderanno, invece credo che comprenderanno queste mie forti sensazioni Francesco e Silvia (rongpuk), ed anche Dario Padovan, un ragazzo milanese che da 1 anno e mezzo ha deciso di vivere a Kathmandu, scrittore di libri sul Nepal, in italiano, il suo ultimo libro è "Freak Street" (Gruppo Albatros), libro che comprerò subito domani. Lo trovato su facebook qui, e qui e qui, per chi, come me e il mio compagno, è interessate ad acquistare il libro.
Seppur in cuor mio mi rendo perfettamente conto che la cultura e lo stile di vita nepalese sia differente da uno stile occidentale, o meglio italiano, che dir si voglia, mi rendo pure conto che non è così distantissimo dal mio stile di vita in generale...si, lo so, sono strana, me lo dicono quasi tutti...:-)
Volo: Qatar Airways, la migliore compagnia aerea con la quale io abbia mai viaggiato in assoluto (il secondo posto spetta alla KLM per il mio viaggio in India) un mix di cortesia, professionalità, puntualità (sono arrivati addirittura in arrivo al ritorno!!) pulizia, ottimo cibo, e abbondanti bevande, sia calde che fredde, che ci hanno servitoo durante tutto il viaggio, sia in andata che al ritorno. La consiglio vivamente. Abbiamo pagato un biglietto per la tariffa economica e siamo stati trattati come in business! Anche l'aeroporto di Doha, dove abbiamo fatto scalo, è perfettamente organizzato, i miei complimenti!!
Il costo del volo è sempre quello che incide molto su un viaggio fuori dall'Europa, ma a meno di 803 euro a persona c'era soltanto un altro volo con una compagnia minore che costava soltanto 50 euro di meno, e non ce la siamo proprio sentire di dover risparmiare per una compagnia di minore importanza, comunque questo prezzo si è rivelato ottimo, anche per i tanti servizi offerti.
Abbiamo viaggiato di notte, anche questa scelta si è rivelata ottima perchè si può sonnecchiare e il tempo del volo passa più velocemente, come al solito a me fa un pò paura volare (ma per fortuna anno per anno mi rendo conto meno) faccio finta di essere dentro un treno...così non ci penso...e tutto fila liscio...;-) Al mio arrivo in Nepal non ho dormito per 1 settimana, causa fuso orario, ma non mi sentivo affatto stanca per questo.
Qualche notizia sul Nepal:
Confina a nord con la Cina (Tibet) e a sud con l'India ed è uno stato senza sbocco al mare. Il territorio, compreso tra la pianura del Gange e la catena montuosa dell'Himalaya, è prevalentemente montuoso e presenta un dislivello notevole (da 80 a 8.848 m). Geograficamente è parte del subcontinente indiano.
La capitale Kathmandu è situata a circa 1.350 m d'altitudine, con una popolazione di 850.000 abitanti e circa 1.500.000 nell'intera area metropolitana comprendente diverse città e villaggi fra cui Lalitpur e Bhaktapur. L'area si estende nella cosiddetta Valle di Kathmandu, corrispondente all'alto bacino del fiume Bagmati. La città di Pokhara invece, situata nella regione centrale ai piedi del massiccio dell'Annapurna, con i suoi 200.000 abitanti (circa 300.000 nell'area metropolitana) è il secondo agglomerato urbano nepalese e precede poche altre città che superano i 100.000 abitanti (Dharan, Hetauda, Butawal, Biratnagar e Birganj). Circa la metà della popolazione del paese vive con meno di 1,25 dollari statunitensi al giorno (cioè euro 1,020 circa).
Energia elettrica: c'è per 8 ore al giorno, ad orari alterni, ma gli alberghi hanno il generatore d'emergenza.
Moneta locale: e facilissimo cambiare denaro nei change money e comunque in tutti gli alberghi si può anche cambiare tranquillamente.
1 euro = 106,5 rupie nepalesi (cambio di quando sono partita il 13 luglio) ci sono monetine da 1 centesimo di rupia ma ne ho visto poche e comunque non valgono niente per noi, i pezzi di carta sono da 5, 10, 20, 50, 100, 500 e 1.000 rupie;
1 coca piccola da 30/35 rupie (euro 0,30/0,35 circa)
1 bottiglia d'acqua da 1 litro costa da 25 a 35 rupie (euro 0,20/0,35 circa)
1 pacchetto di sigarette Malboro costa da 110 a 120 rupie (euro 1,10/1,20 euro)
1 biglietto su un loro autobus costa 20 rupie (euro 0,20 euro)
1 birra da 600 ml costa (al ristorante) 200 rupie (euro 2 circa)
tanto per farvi un'idea...
speranza di vita: 62 anni;
età media: 20 anni;
reddito nazionale lordo pro capite: circa 200 euro;
fuso orario: + 5,45, + 4,45 quando in Italia c’è l’ora legale (cioè ora);
lingua: quella ufficiale è il nepalese, parlano un inglese ben capibile, e qualcuno anche italiano;
religione: Induisti 80,62%/ Buddhisti 10,74%/ Musulmani 4,2%/ Kiranti 3,6%/Cristiani 0,45%/
Giainisti 0,02%/ Altri 0,37%;
telefonia: prefisso 00977.
fotografia: le persone si fanno fotografare volentieri. Vietato fotografare i monoci tibetani quando sono in preghiera, è meglio chiedere sempre, comunque.
clima: è caratterizzato da un clima tropicale, che presenta principalmente due fasi stagionali: la stagione delle piogge (da giugno a fine settembre) e la stagione secca (il resto dell'anno). Questa alternanza è dovuta alla presenza dei monsoni, i venti periodici caratteristici dell'Asia meridionale e sudorientale. Il monsone estivo spira dall'oceano indiano verso il continente caricandosi di umidità e portando la pioggia, mentre quello invernale spira dall'arido altopiano del Tibet verso l'oceano, dando origine ad un cielo terso e ad un clima secco. Vi possono essere delle forti escursioni termiche tra estate ed inverno ma, data la variabilità del territorio, è anche assai facile che una certa zona presenti un microclima diverso da un'altra. Il mese più caldo è maggio, al termine della stagione secca. Il periodo in cui la natura è più rigogliosa è invece l'autunno (all'incirca ottobre e novembre), quando le piogge sono ormai terminate ed il clima è divenuto mite.
Per noi quindi, luglio, è la stagione delle piogge, pioveva quasi sempre di notte, poco di giorno e sopportabile con un ombrello si poteva girare tranquillamente.
Il Nepal è diviso in cinque regioni a loro volta suddivise in 14 zone amministrative e 75 distretti.
Risorse economiche: sono costituite dall'agricoltura e dal turismo.
Il settore primario sono sicuramente i terrazzamenti per la coltivazione del riso.
Agricoltura: È la principale attività economica del paese. Sotto i 2000 m d'altitudine si coltivano in particolar modo: tè, riso, lenticchie, miglio, colza, grano e canna da zucchero. Ad altitudini maggiori si coltivano invece l'orzo e le patate.
Allevamento: I bovini, non essendo macellati perché considerati in genere animali sacri, vengono allevati prevalentemente per la produzione di latte e yogurt. Per i bufali indiani invece non esistono divieti religiosi, e se ne consumano anche le carni. Nelle zone di montagna si alleva talvolta lo Yak. Diffuso è anche l'allevamento di volatili da cortile e capre.
Settore secondario: non è un paese industrializzato data la carenza di infrastrutture che potrebbero permettere lo sviluppo di questo settore: neppure l'esiguo fabbisogno interno di energia elettrica è pienamente soddisfatto, anche se sono state recentemente costruite alcune centrali idroelettriche sui fiumi Kali Gandaki e Bhote Kosi, progetti realizzati perlopiù da imprese cinesi e indiane.
Settore terziario: il mercato dei servizi non costituisce una voce significativa nell'economia nepalese, ad eccezione delle attività legate al turismo. L'introduzione dell'informatica nella società nepalese non è ancora rilevante, neppure nel settore della pubblica amministrazione. La capitale rappresenta sostanzialmente un'eccezione nel quadro della sostanziale arretratezza delle reti di comunicazione.
Trasporti: Il Nepal, paese quasi totalmente montuoso e privo di sbocchi sul mare, non dispone né di porti marittimi né di autostrade. Le ferrovie ammontano a 59 km, un'unica linea collegata con l'India che interessa una piccola zona del Terai prossima al confine. Le cinque principali vie di comunicazione sono denominate "rājamārga" (strade reali). In totale vi sono 4617 km di percorsi stradali asfaltati e 11288 km di percorsi in ghiaia o terra battuta (2001). Si nota peraltro la mancanza di un programma organico di manutenzione delle reti viarie, che talora risultano in uno stato di trascuratezza. Alcune grandi arterie della capitale come Kantipath sfuggono parzialmente a questa regola. Il traffico veicolare, perlomeno nella capitale, risulta caotico ed è costituito in maggioranza da veicoli a motore obsoleti ed inquinanti. Il traffico urbano a motore convive con un intenso traffico pedonale di biciclette e risciò. Nelle campagne lo stato delle strade permette in genere una velocità assai limitata.
Aaeroporto: l'unico scalo aeroportuale internazionale è l'aeroporto internazionale "Tribhuvan" di Kathmandu, con un traffico modesto rispetto ai parametri internazionali (poche centinaia di migliaia di passeggeri all'anno). Vi sono inoltre numerosi aeroporti locali, specie nelle località montane, perché esse sono in genere servite solo dalle mulattiere.
I servizi di trasporto mediante autobus sono molto diffusi ed utilizzati. Specie nei periodi di festività e di maggiore affollamento è diffuso l'uso improprio del tetto per il trasporto dei passeggeri.
Turismo: specie quello montano e culturale è una risorsa rilevante per il paese, soprattutto per le riserve di valuta convertibile. Dal 2000 in poi è aumentato il turismo sportivo e avventuroso (parapendio, rafting).
La cultura nepalese può risultare, a seconda del gruppo etnico considerato, assai simile alla cultura indiana o tibetana. Le affinità si possono notare nell'abbigliamento, nel cibo e nella lingua. l calendario ufficiale è il Vikram Samvat, in anticipo di 56,7 anni rispetto al calendario gregoriano.
Il Nepal dispone di ingenti vestigia storico-artistiche (i centri storici delle principali località della valle di Kathmandu sono tutelati dell'UNESCO), e di un ambiente naturale ancora in gran parte non urbanizzato. (le notizie sono state tratte da Wikipendia).
1 luglio: arrivo e trasferimento con la loro macchina dell'hotel Planet.
2 luglio: visita allo storico tempio di Changu Narayan (ingresso rupie 150 a persona, circa 1,50 euro). Ci si arriva da un sentiero parallelo alla strada da Bhaktapur; dichiarato dall'Unesco patrimonio dell'umanità per la bellezza delle statue e del tempio stesso. Prima di arrivare al cortile del tempio ci sono alcuni negozi di thangka, maschere e giocattoli in legno. l tempio è costruito a 2 tetti, su ogni lato ci sono coppie di animali, la statua all'interno rappresenta Vishnu, il creatore di tutti gli essere viventi.
Bakhtapur: terza città stato medievale della Valle di Kathmandu, ed anche la meglio conservata. Ha ben 3 piazze piene di templi, un posto unico dove vagare per respirare questa magica atmosfera...per entrare bisogna pagare il biglietto che costa 1.100 rupie a persona (circa euro 11), ma si può chiedere l'estensione di validità per entrare così più volte nell'arco di diversi giorni, non costa nulla di più. La maggior parte dei punti di interesse (tempi, statue e Palazzo Reale), si trova nella vecchia strada verso il Tibet, dalla porta del leone a Tachupal Tole, e sulla Durbar Square.
3 luglio: insieme al driver dell'hotel Planet visitiamo il tempio DAKSHINKALI, un luogo di pellegrinaggio per gli hindu, dedicato alla dea Kalì, consorte di Shiva, dove i pellegrini, per sanguinare la sete di sangue della dea portano in sacrificio polli, anatre, capre, pecore, maiali e persino qualche bufalo, che poi i sacerdoti decapitano come fossero macellai...Il giorno sacrificale è il sabato, ma anche il martedì va bene per questo (ma noi, per fortuna, nonostante fosse martedì non abbiamo visto i sacrifici). Per arrivare al tempio bisogna attraversare un mercato dove i contadini vendono i loro prodotti, utilizzati poi per i festeggiamenti dopo i sacrifici. Solo gli hindu possono entrare nel tempio, dove c'è la statua di Kalì, i visitatori devono rimanere nelle terrazze circostanti.
Poi abbiamo proseguito per Pharping, un villaggio newari, famosa per i monasteri tibetani. Le scale per raggiungere un monastero erano tante e ripide ed io non sono andata su con il mio compagno, ma mi sono seduta su di una roccia, dopo un pò è venuta una monaca tibetana che mi ha invitato, a gesti, ad entrare nella sua piccolissima grotta e sedermi, offrendomi un latte bollente e facendomi vedere un cd di Siddhartha, nome secolare di Buddha, è stata un'esperienza veramente carina!
Proseguiamo per Kirtipur, un piccolo villaggio newari quasi sonnolente con dei templi medievali che trasmettono un senso di grandezza perduta. Nel 1768 gli abitanti di questo villaggio per resistere alla sua conquista pagarono un prezzo alto: il re ordinò che ai maschi della città venissero tagliati naso e labbra, risparmiando soltanto coloro i quali sapevano suonare strumenti a fiato.
Ancora abbiamo proseguito per Bungumati, altro classico villaggio medievale dove il turismo di massa deve ancora arrivare, gli abitanti vivono della lavorazione di oggetti in legno.
4 luglio: sempre accompagnati dal nostro fedele driver, Razu, andiamo a visitare il villaggio nella Valle di Shanku, un tempo importante centro commerciale da Khatmandu a Lhasa (Tibet), sicuramente qui l'attrattiva principale è il tempio di Vajra Yogini, in stile newari a tre tetti, consacrato alla dea tantrica Vajarayogini, una delle poche divinità femminile della mitologia buddhista, per raggiungerlo bisogna salire 400 scalini in mezzo ad una folta vegetazione e scimmie che svolazzano tranquille sulla nostra testa...una volta saliti in cima c'è anche un chiosto con delle bibite
Lungo il fiume Bagmati, si prosegue per Gokarna Mahadev, dove c'è il tempio di Gokarneshwar. Consacrato a Shiva come Mahadev (il Grande Dio) , è un bel tempio a 3 tetti in stile newari, pieno di belle sculture sparse in tutto il tempio, alcune hanno più di mille anni e rappresentano le divinità hindu,
da Aditya (Dio del Sole) a Chandra (Dio della Luna) a Indra (Dio della Guerra e del Clima) a Ganga (dea con 4 braccia) , Vishnu, Shiva rincarnato nel Dio dell'Amore Kamadeva.
Continuiamo il nostro giro con il driver ci dirigiamo su di una collina a nord di di Bodhnath dove c'è il monastero di Kopan, non sempre è aperto ma bisogna insistere, bellissimo, immerso in giardini curatissimi, dove i monaci studiano psicologia e filosofia buddhista e pregano.
Si prosegue per Bodhnath, dove c'è un'enorme stupa sempre piena di pellegrini con 2 occhi grandissimi e penetranti, le stradine intorno alla stupa sono piene di monasteri e laboratori che producono candele di burro, tamburi e campane tibetane, cappelli piumati per i lama e altri oggetti culturali per i monaci buddhisti. Il momento migliore per visitarla è nel pomeriggio quando i monaci scendono alla stupa con le candele di burro, fanno girare le ruote di preghiera cantano i loro mantra girando in senso orario intorno alla stupa.
questo post è lunghissimo e carico di foto, per evitare che non si legga o non si carichi bene finisco qui la prima parte del mio racconto di viaggio, la seconda parte mercoledì.
(Queste, ovviamente, sono soltanto un assaggio delle foto che abbiamo fatto, tra un pò Roberto caricherà su viaggiatoripercaso tutte le foto e i filmati)
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