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NBA Finals, che spettacolo, si va a gara-7!

Creato il 19 giugno 2013 da Basketcaffe @basketcaffe

Al termine di 53 minuti del tutto incredibili i Miami Heat pareggiano la serie e si conquistano gara-7 all’American Airlines Arena 103-100. Le difficoltà offensive della squadra di Spoelstra si rispecchiano in LeBron James, che latita per tre quarti in accoppiata con Wade, prima di guidare il quintetto con 4 tiratori alla rimonta. Per LeBron alla fine è arrivata una tripla-doppia da 32 punti (di cui 18 nel quarto periodo), 10 rimbalzi e 11 assist, ma decisivi sono stati Chris Bosh (10, 11 rimbalzi e 2 stoppate), e Ray Allen (9 con 3/8 dal campo), autore della tripla che ha regalato un insperato over time. Interlocutoria la prestazione di Wade, titolare di 14 punti, ma con 6/15 dal campo ed un -15 di plus/minus che lo ha fatto diventare più un problema che un vantaggio. La performance di Tim Duncan (30 punti e 17 rimbalzi) è quella di uno che voleva chiudere qui la sua carriera, lasciando un grande ricordo di se stesso. Il primo tempo è stato addirittura “chamberleinesco” con 25 punti con appena due errori dal campo. In una gara con tanti errori (43% dal campo e 27% da tre), per gli Spurs il più continuo è stato Kawhi Leonard, l’ultimo ad arrendersi con 22 punti e 11 rimbalzi. A questo punto si va a gara-7, ci sono delle situazione tecniche abbastanza chiare, vedremo chi tra Popovich e Spoelstra saprà ricavarne qualche aggiustamento utile.

La cronaca:
Si parte coi quintetti di gara-5, small ball da una parte e dall’altra. Le prime due azioni sono un botta e risposta tra Bosh e Duncan, a sparigliare ci pensa Mike Miller, che dopo essere rimasto a secco nelle ultime due partite spara subito un missile da dietro l’arco. Una brutta persa di Wade regala un gioco da tre punti in contropiede a Leonard che insieme a Duncan domina in attacco. Per Miami é Lebron James a tenere il banco: il primo tiro lo prende (e mette) dopo quattro minuti abbondanti, ma il suo box score segnala già 3 assist. La partenza titubante di Wade é cancellata da una schiacciata a centro area che vale il pareggio a quota 16 a metà del primo quarto. La risposta arriva ancora da Leonard (già a 8 punti personali) con una devastante affondata in transizione. Che partita! L’inizio di Tim Duncan é leggendario: il caraibico dopo 10 minuti é a 12 punti con 6/6 e 3 rimbalzi; troppo per coach Spoelstra che libera dalla gabbia The Birdman. Il pareggio arriva con una tripla di tabella di Battier. Il primo tiro di Danny Green arriva quando ci sono 58 secondi sul cronometro: c’è la notizia, la palla esce! Dall’altra parte invece Chalmers infila la seconda bomba della sua gara che fissa il punteggio sul 27-25 alla prima pausa.

Si riparte con un corner three di Battier, pareggiato dal secondo tiro di Danny Green, che questa volta non può fallire. Si sveglia anche Wade, molto meglio di un Manu Ginobili evidentemente un po’ provato dai miracoli di gara-5, ma San Antonio trova anche Tony Parker, fino a questo momento silente. Al francese risponde ancora Rio Chalmers, già autore di 14 punti dopo 18 minuti, ma c’è anche chi fa meglio di lui, Duncan, a 16 punti ancora senza errori. La partita si sporca, é il regno di Chris Andersen ma il 21 in maglia nero-argento é incontenibile e sul 44-42 é titolare di più di metà dei punti della sua squadra. Il finale di primo tempo é tutto per gli Spurs, condotti da un inarrestabile Duncan da 25 punti (11/13) e 8 rimbalzi, sul 44-50.

Si riparte e Manu Ginobili trova il primo canestro della sua partita con una favolosa tripla dopo uno step back. Chalmers e James sono gli unici a tenere a galla la corazzata della Florida, anche perché Wade rientra dagli spogliatoi a terzo quarto già iniziato. LeBron fatica in attacco, ma in difesa é soprannaturale: a metà del periodo il tabellone dice 56-57. Dopo una serie di giri a vuoto, gli Spurs ritrovano il fondo della retina con un 2+1 devastante di Parker, ossigeno puro per i texani. Una palla persa di James genera un altro contropiede; altro errore e altro canestro e fallo di Duncan: come in gara-5 la rimonta di Miami si ferma sul più bello, mentre gli Spurs piazzano un contro parziale che costringe Spoelstra a fermare la partita sul 56-68. A chiudere il break, dopo il time out, ci pensa Wade a centro area. Qualche decisione arbitrale vanifica delle buone difese di Miami. La terza tripla di Battier riaccende gli Heat che con Wade ritrovano il -8. Parker e Neal fermano Miami, ma gli ultimi punti del quarto sono di James per il 65-75.

Un’invenzione di James sulla linea di fondo regala una tripla al solito Chalmers (20 punti con 4/5 da tre) che tiene vive le speranze della Triple-A. Il parziale continua ancora con LbJ che torna a segnare dal campo, cosa che non succedeva addirittura dal primo quarto. Splitter d’orgoglio trova due punti fondamentali, ma una tripla di Mike Miller con una scarpa sola (!) riduce il divario ad appena 4 lunghezze. Con Duncan a riposo é ancora Splitter il punto di riferimento dei texani, James però (a sua volta senza fascetta) ha preso ritmo e schiaccia per il 75-79. La sfida ora é bellissima, tanta intensità da una parte e dall’altra, e poi un James che obiettivamente non si era mai visto nelle ultime due partite. Il canestro del 82 pari arriva ovviamente dalle mani dell’MVP che stoppa Duncan e va a segnare dopo una finta! Danny Green sbaglia un tiro comodo (3 punti con 1/5 da dietro l’arco), dall’altra parte Allen segna in rovesciata il sorpasso quando mancano 6 minuti alla sirena. A muovere il tabellone ci pensa un clamoroso Leonard, al di là di Duncan, il migliore dei suoi. Con 3.48 sul cronometro rientra Wade, meno funzionale di Miller nel sistema, ma ovviamente con più quarti di nobiltà. Manu trova il secondo centro personale che vale il -1, ma Wade ritrova il possesso pieno di vantaggio dalla lunetta in un finale di gara selvaggio. Un’incredibile tiro da tre punti di Tony Parker vale l’89-89 con 90 secondi da giocare; il francese, quasi nullo fino a quel momento, non ha ancora finito e segna un altro tiro dal pitturato per il sorpasso. James, con l’area piena, perde il pallone e Ginobili regala il +4 dalla lunetta. LeBron sbaglia ancora malamente, l’Argentino fa 1/2 ai liberi a 28 secondi dall’anello. Non é finita, James tira da tre, sbaglia, la palla gli torna in mano e questa volta buca la retina per il 92-94. Miller ovviamente manda in lunetta Leonard: il 21enne sbaglia il primo e segna il secondo, non ci sono più time out per Miami. James spara da tre, sbaglia, Bosh tiene vivo, la boccia arriva in mano a Ray Allen che segna il più incredibile canestro di questi playoff per il 95 pari a 5 secondi dal termine. La preghiera di Parker non viene accolta, si va all’over time.

Il primo canestro del supplementare é di Leonard, la replica é affidata a Bosh, imbeccato da una geniale palla di James. Come un falco Kahwi trova altri due punti e dalla lunetta Parker trova il +3. Ad accorciare le distanze ci pensa Ray Allen, a mettere la freccia invece é James che nell’azione seguente difende alla grande costringendo gli Spurs ad un’infrazione di 24 secondi. Una serie di errori da una parte e dall’altra non cambiano il punteggio; con 30 secondi da giocare Wade inizia l’azione di Miami, il suo tiro però si spegne sul ferro. San Antonio ha un’altra chance. Ginobili su un contatto sospetto perde il pallone, preda ancora di Allen che mandato sulla linea della carità fa 2/2 con 1.9 alla fine della partita. L’ultimo tentativo é affidato a Green, stoppato però da un dominante Chris Bosh.
Si va a Gara-7, giusto così!

Il risutlato:
Miami Heat – San Antonio Spurs 103-100 (3-3)


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