I Brooklyn Nets si esaltano nel Martin Luther King Day e conquistano il dominio della città andando ad espugnare il Madison Square Garden, trovando così la nona vittoria nelle ultime dieci gare ed avvicinandosi ad una sola W di distanza dai cugini dei Knicks. Decisivo nel finale un canestro pazzesco di Joe Johson (25), a cui Anthony (29 ma 11/29 al tiro) e Smith non hanno saputo replicare.
La dicotomia New York – Los Angeles questa volta non fa sconti, e sia i Clippers che i Lakers tornano deluse dalle rispettive trasferte. La squadra di Del Negro è stata sconfitta dalla propria bestia nera, i Warriors (3-1 negli scontri diretti), unica squadra della Lega ad aver battuto i Clips più di una volta. Paul (4 e 9 assist) perde il duello personale con Steph Curry (28 e 6 assist), assieme a Jack (18 e 10 assist) e Thompson (18) il migliore tra i ragazzi di Jackson. Inutile la prestazione maiuscola di Griffin che griffa 26 punti, 13 rimbalzi e 8 assist. E’ invece una tripla di Marco Belinelli (15 punti con 2/5 da due, 3/3 da tre e 2/2 ai liberi) ad affossare definitivamente i Lakers, giunti alla terza sconfitta consecutiva. Giallo-viola ancora senza identità nonostante un Pau Gasol da 15 punti e 12 rimbalzi partendo dalla panchina; Bryant chiude a quota 16 (7/22 al tiro), così il migliore è Steve Nash con 18 punti (7/12) e 6 assist. Ancora ai limiti dell’accettabilità il contributo di Dwight Howard (8 punti, 9 rimbalzi e 5 falli).
Non sbagliano un colpo gli Spurs che piazzano un parziale di 15-5 negli ultimi 5 minuti per vincere a Philadelphia. Favoloso Tim Duncan annata 2005 autore di 24 punti, 17 rimbalzi e 5 assist. Non lontano dalla tripla-doppia Evan Turner con 18 punti, 12 rimbalzi e 7 assist.
“Per fortuna esistono i Bobcats“, avrà pensato Kevin McHale che torna a festeggiare con i suoi Rockets dopo sette sconfitte consecutive. Houston è riuscita a rimontare 12 punti nell’ultimo periodo grazie alle giocate di James Harden (29, 7 rimbalzi e 7 assist) e Marcus Morris (21). Inutile il career-high di Kemba Walker, titolare di 35 punti con 6/7 da tre.
Altra doppia-V di qualità per i Pacers che superano i Grizzlies con un tiro libero di George Hill (13) a 1.4 secondi dal termine. La replica di Rudy Gay (14) arriva oltre la sirena, così l’MVP della partita è Paul George che sfiora la tripla-doppia con 12 punti, 10 rimbalzi e 9 assist. L’annuncio dello spostamento della franchigia scuote i Kings che cadono anche New Orleans per mano di un Ryan Anderson da 27 punti con 7 triple.
E’ fatale l’ultimo quarto per i T-Wolves che escono sconfitti dalla Philips Arena distrutti da Horford (28) e dal provvidenziale Jannero Pargo, arrivato ad Atlanta solo da un paio di giorni e capace di sparare 14 dei suoi 16 punti negli ultimi 12 minuti. Per Minni, senza Love, Pekovic e Shved, il migliore è Williams con 17 punti.
Continua il grande momento dei Wizards che espugnano il Rose Garden di Portland grazie ad una tripla sulla sirena di Jordan Crawford.
I risultati:
Grizzlies (26-14) – Pacers (26-16) 81-82
Hornets (14-27) – Kings (16-26) 114-105
Bobcats (10-31) – Rockets (22-21) 94-100
Hawks (23-18) – Timberwolves (17-21) 104-96
Knicks (25-14) – Nets (25-16) 85-88
Warriors (25-15) – Clippers (32-10) 106-99
Sixers (17-24) – Spurs (33-11) 85-90
Bulls (24-16) – Lakers (17-24) 95-83
Blazers (20-21) – Wizards (9-30) 95-98