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Nba preview: Atlantic Division

Creato il 23 ottobre 2010 da Basketcaffe @basketcaffe

CAMP Celtics Basketball L’Atlantic si conferma ancora una volta la division più debole della Eastern Conference. I vice campioni Nba dei Boston Celtics ripartono dai Big Three, cui hanno aggiunto Shaq e Jermaine O’Neal, al posto di Sheed Wallace e dell’infortunato Perkins. Dietro di loro il vuoto: forse i Knicks del Gallo e Stoudemire, ma nè Nets, nè Sixers, nè Raptors sembrano poter ambire ai playoffs. Talento ne abbiamo di sicuro, ma sono ancora squadre in divenire che hanno bisogno di tempo e non appaiono abbastanza mature per la post season.

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1 - BOSTON CELTICS

STARTING FIVE: PG R. Rondo, G R. Allen, AP P. Pierce, AG K. Garnett, C S. O’Neal. All. D. Rivers.

Cosa va - Hanno dimostrato di poter cambiare marcia nei playoffs contro qualsiasi avversario. La loro difesa è soffocante e in attacco, pur non essendo fluidi, hanno tutto il talento possibile per vincere. Sono legati alla salute delle stelle, ma le aggiunte di Shaq e Jermaine sono importanti perchè oltretutto portano la fame di due che hanno voglia di dimostrarsi ancora all’altezza. E’ l’ultimo anno: non vorranno fallire.

Cosa non va - Hanno tutti un anno in più e gli acciacchi si faranno sentire. Dipendono esclusivamente dalla difesa, ma quest’anno non ci sarà più Thibodeau, il defensive coordinator di Rivers. Sembranno attrezzati per battere ancora Heat e Magic ma le lune di Rondo, che è quello con in mano le redini della squadra, possono essere un boomerang pericoloso.

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2 - NEW YORK KNICKS

STARTING FIVE: PG R. Felton, G W. Chandler, AP D. Gallinari, AG A. Stoudemire, C R. Turiaf. All. M. D’Antoni. .

Cosa va - Stoudemire, Gallinari, D’Antoni. Il grande colpo di mercato, il giovane con la faccia tosta che studia da leader e uno dei migliori coach. Stat è un giocatore con pochi eguali nella Lega; c’è grande entusiasmo e Felton è un play sicuramente migliore di Duhon. E poi una squadra con elementi adatti al sistema, come l’atletone polivalente Randolph, i tiratori Mason e Azubuike e lunghi mobili come Turiaf, maggiormente, e Mozgov, che può crescere.

Cosa non va - Si attendevano LeBron James o Dwyane Wade, è arrivato solo Stoudemire. La pressione a New York è doppia rispetto a qualsiasi altro luogo; la squadra è chiamata alla vittoria ma con questo gruppo l’obiettivo massimo sono i playoffs, in un est ancora più competitivo. Walsh ora sta facendo la corte a Paul, Parker ed Anthony: forse sarebbe il caso di concentrasse più su questi Knicks, ancora troppo simili ad un cantiere.

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3 - PHILADELPHIA 76ERS

STARTING FIVE: PG J. Holiday, G E. Turner, AP A. Iguodala, AG E. Brand, C S. Hawes. All. D. Collins.

Cosa va - Turner diventerà il giocatore franchigia. Ha troppo talento per non diventare il nuovo simbolo di Phila. Con lui Holiday, che ha mostrato una grossa crescita in summer league facendo vedere di poter dominare grazie al fisico e all’atletismo. Speights è un talento pronto ad esplodere. Poi Louis Williams è una garanzia, per non parlare di Iguodala, rinfrancato dall’oro mondiale da miglior attore non protagonista, e Young. Collins è un maestro e proverà a portare i ragazzi ai playoffs.

Cosa non va - Ecco, Turner, dicevamo. La stella sarà lui quindi per Iguodala il posto si fa stretto. Anche Speights e Holiday sono in rampa di lancio e vogliono spazio. A livello di lunghi siamo messi maluccio, almeno per atletismo e di intimidazione dove Hawes non dà troppe garanzie, e il duo Songaila-Nocioni garantisce punti ed esperienza ma non certo stoppate a go go. E poi c’è la grana Brand: i Sixers vanno meglio quando lui non c’è. Brutto dirlo ma o lo cedono (impossibile) o a Phila è meglio sperare che si faccia male per sognare i playoffs.

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4 - TORONTO RAPTORS>

STARTING FIVE: PG J. Jack, G D. DeRozan, AP L. Kleiza, AG A. Johnson, C A. Bargnani. All. J. Triano.

Cosa va - Senza Bosh, Bargnani può finalmente ricoprire il ruolo di stella, a maggior ragione dopo un’estate da leader in Nazionale. Il nucleo giovane è interessante, con Weems, DeRozan e Amir Johnson in crescita, in attesa del rookie Ed Davis. Jack e Calderon si completano bene, Barbosa sarà un valore aggiunto, per non parlare di Kleiza, apparso super con la Lituania ai Mondiali. Triano conosce bene questo gruppo e saprà valorizzarlo, nonostante la concorrenza.

Cosa non va - Il Mago è atteso ad una grande prova di responsabilità: per lui è la prova del nove, con molta pressione e senza Bosh che attira raddoppi. Poi va risolto il dualismo Jack-Calderon: o uno o l’altro e la sensazione è che lo spagnolo verrà ceduto. La batteria lunghi, Mago a parte, non vede altri elementi in grado di garantire punti. Oltre tutto Weems e DeRozan sapranno proseguire la loro crescita? Non sarà facile fare meglio dell’anno passato.

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5 - NEW JERSEY NETS

STARTING FIVE: PG D. Harris, G T. Williams, AP T. Outlaw, AG D. Favors, C B. Lopez. All. A. Johnson.

Cosa va - Dopo l’annata disastrosa del 2009-10 non si può far peggio. Il talento è enorme, il nuovo proprietario Prokhorov ha portato entusiasmo, novità e la voglia di investire in un progetto. E poi Avery Johnson sembra il coach giusto per rilanciare un talento come Devin Harris. Brook Lopez è un lungo da All Star Game ad est, Terrence Williams è una bomba ad orologeria e gli altri sono tutti elementi desiderosi di affermarsi finalmente come Farmar, Morrow e Travis Outlaw. Dulcis in fundo, il potenziale di Favors: c’è molto Dwight Howard in lui!

Cosa non va - Coach Avery Johnson avrà molto da fare. Le continue voci di mercato su Carmelo Anthony o altri giocatori non lo aiutano. C’è un sistema da ricostruire ma soprattutto bisogna dare un’educazione cestistica a questo gruppo, dopo un anno di “fancazzismo”. Non sarà facile: la materia prima è di qualità ma l’ambiente e la “sfiga” che perseguita i Nets faranno di sicuro la loro parte.


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