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NBA: tempo di rinnovi per le star emergenti

Creato il 03 novembre 2012 da Basketcaffe @basketcaffe

La notte di Halloween era anche la deadline per le estensioni contrattuali dei giocatori scelti nel Draft 2009, quello in cui Blake Griffin era stato chiamato dai Clippers prima di tutti. Diverse franchigie hanno deciso di investire sui giocatori scelti all’epoca, altre no. Gli ultimi, in ordine di tempo, sono stati: Lawson, DeRozan, Gibson, Holiday, Curry e Harden, oltre a Griffin, che però aveva firmato già a luglio per 95 milioni di dollari nei prossimi 5 anni. Nessuna offerta di estensione invece per giocatori del calibro di Tyreke Evans e Brandon Jennings, che diventeranno restricted free agent al termine di questa stagione.
Partiamo, ovviamente, da James Harden. Il Barba, scambiato dai Thunder e approdato agli Houston Rockets, ha bagnato il suo debutto con i rossi del Texas con una prova da 37 punti e 12 assist. Il modo migliore per festeggiare la firma su un contratto da 80 milioni di dollari per i prossimi 5 anni, circa 16 a stagione, il massimo. Un riconoscimento comunque non immeritato per un ragazzo di 23 anni che è stato sesto uomo dell’anno nel 2012 e ha vinto l’oro olimpico. A OKC, Sam Presti non era andato oltre un quadriennale da 54 milioni, pur di evitare alla franchigia che fa capo a Clay Bennet, di pagare la luxury tax.

A Denver, i Nuggets hanno trovato l’accordo con Ty Lawson per un quadriennale da 48 milioni di dollari. L’ex stella di North Carolina, campione Ncaa nel 2009, è cresciuto nelle ultime stagioni e dopo l’addio di Billups ha ricevuto da coach Karl le chiavi della squadra. I destini delle ‘pepite’ dipendono da lui. Altri due playmaker hanno ricevuto dalle rispettive franchigie l’estensione. I Golden State Warriors, nonostante una tendenza agli infortuni, forse dovuti ad un fisico piuttosto esile, hanno dato a Stephen Curry un quadriennale da 44 milioni: il giocatore, figlio di Dell, ha però dimostrato di poter essere decisivo se sta bene. I Philadelphia 76ers hanno trovato l’accordo per un quadriennale da 41 milioni con Jrue Holiday: l’ex Ucla è in continua crescita e con la partenza di Iguodala, è il leader di Phila, nonostante sia un classe ’90.

A sorpresa, i Toronto Raptors hanno prolungato per 38 milioni in 4 anni l’accordo DeMar DeRozan. L’ex Usc è un talento, sia tecnico che atletico, ma nelle sue prime stagioni ha avuto pochissima continuità, seppur con picchi interessanti. Colangelo e il resto del management ci crede e vuole proseguire con la guardia californiana. I Chicago Bulls, sul filo di lana, hanno trovato l’accordo per 38 milioni in 4 anni con Taj Gibson: l’ala, pure lui ex Usc, è una pedina determinante nello scacchiere difensivo di Thibodeau e la dirigenza spera di poter cedere Boozer per lanciarlo definitivamente.

Niente estensione per Brandon Jennings e Tyreke Evans. Notizia non troppo sorprendente perchè le due guardie di Bucks e Kings, dopo una stagione da rookie eccellente che li ha fatti duellare fino alla fine per il titolo di matricola dell’anno, vinta poi da Evans, non hanno mostrato miglioramenti tali da far decidere alle franchigie di investire a lungo termine su di loro. A fine stagione saranno restricted free agent: Milwaukee e Sacramento potranno comunque pareggiare ogni offerta e trattenerli.


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