Dopo i primi due mesi di stagione, siamo arrivati alla boa di questa annata di college basket. Sono infatti pronti a partire i campionati di conference, sfide caldissime che porteranno ai tornei interni e poi al tabellone Ncaa, fino alle Final Four. In questa prima fase, con le gare di non-conference e diverse partite in località esotiche come Portorico, Bahamas e Hawaii, diverse squadre hanno confermato il loro potenziale (Duke), altre hanno deluso le aspettative (Ucla), altre ancora hanno sorpreso (Minnesota). Diamo un’occhiata ai Top e Flop di questa prima fase di campionato, con uno zoom su Amedeo Della Valle a Ohio State.
TOP
Non si può non esaltare le squadre ancora imbattute all’interno del ranking. Duke, Michigan e Arizona aprono la Top 25 e hanno ancora record immacolato. I Blue Devils, che si appoggiano sull’atletismo del lungo Mason Plumlee (19+11 a sera), sul tiro di Seth Curry e l’improvvisazione della matricola Sulaimon, stanno volando e hanno centrato vittorie importanti come contro Kentucky, Louisville e Ohio State. Coach K è una garanzia e per ora la macchina gira a meraviglia. I Wolverines sono profondi e completi, con la leadership di Tim Hardaway Jr (figlio di Tim ex Miami Heat) e Trey Burke, il talento di Glenn Robinson III (figlio di Big Dog) e la mano da fuori di Stauskas, tutti in doppia cifra. Non hanno quasi mai sofferto e fanno paura. Meno attesi a questo exploit i Wildcats, che però hanno avuto vittorie di qualità, in volata, contro Florida e San Diego State. Il roster è ottimo, con l’esperienza del tuttofare Solomon Hill, le qualità di grande attaccante di Nick Johnson e il killer instinct di Mark Lyons. Per quanto riguarda le altre, la numero 1 di preseason Indiana paga la sconfitta in overtime contro Butler ma è squadra solida attorno a Cody Zeller, Louisville, numero 4 davanti agli Hoosiers, ha perso solo con Duke e ha un gruppo che può tornare alle Final Four, con Siva, Behanan e il pivot Dieng. Kansas, Syracuse (occhio al talento del play atipico Carter-Williams), Illinois e Gonzaga (guidata dal tedesco Elias Harris) sono a ridosso delle prime e sono destinate a fare strada nel Torneo.
FLOP
Rispetto al ranking prestagionale, e soprattutto al talento a disposizione, è difficile non citare Kentucky e Ucla. I Wildcats campioni in carica e #3 a novembre, hanno faticato moltissimo, in ogni gara: il record di 9-4 dice che i ragazzi di Calipari sono ancora acerbi, manca un vero leader e la chimica di gruppo è molto lontana. Noel, Goodwin e Poythress non sono Davis, Teague e Kidd-Gilchrist, ma soprattutto mancano i giocatori che lo scorso anno facevano da collanti come Miller, Lamb e Jones. Anche a Los Angeles le cose non vanno tanto meglio: la vittoria contro Missouri ha placato i bollenti spiriti ma l’aria attorno a coach Howland non è delle migliori. Il record di 10-3, ma soprattutto le difficoltà nel gioco non piacciono, a maggior ragione se hai a disposizione matricole del calibro di Shabazz Muhammad, Kyrie Anderson e Jordan Adams. Però i Bruins sembrano sulla strada giusta per migliorare. Annata storta anche per Memphis e North Carolina: i Tigers, costruiti attorno al talento di Joe Jackson, sono troppo discontinui e pare che il feeling col giovane coach Pastner sia al capolinea; i Tar Heels sono in un anno di transizione anche se, visto il talento di gente come McAdoo, Strickland e Bullock, ci si aspettava qualcosa in più. Nota positiva il play mancino Marcus Paige, che coach Williams spera ripercorra le orme di Kendall Marshall. Rispetto alle attese, piccola delusione anche da NC State, che si pensava potesse guidare la Acc, anche davanti a Duke.
AMEDEO DELLA VALLE
La guardia di Alba, freshman ai Buckeyes dopo il periodo a Findlay HS, prep school a Henderson, Nevada, sta faticando a trovare spazio presso coach Thad Matta, ma era prevedibile visto che l’ex allenatore di Xavier utilizza una rotazione molto ristretta, a 7-8 giocatori al massimo. Amedeo gioca nei garbage time e sta dimostrando comunque di valere la maglia di Ohio State (8 del ranking, battuta solo da Duke e Kansas): viaggia a 3.6 punti di media in 9 minuti col 44% da tre. Contro Chicago State ha stabilito il suo massimo con 11 punti in 13 minuti.