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New talents| intervista a lara de baenst

Creato il 05 settembre 2014 da Dmoda

«C’è un mito, alcuni dicono una scienza, che suggerisce che le persone con il volto più simmetrico siano considerate più “attraenti”». Ed è partita proprio da qui la belga Lara de Baenst per disegnare la sua collezione autunno inverno 2014-15. Diplomatasi di recente al Polimoda, la neostilista si è lasciata ispirare dalla visione sulla “perfezione” dell’artista Julian Wolkenstein con lo scopo di creare una superficie rigida e tridimensionale per dar vita a una nuova silhouette femminile. Il risultato? Echoism, una collezione che, attraverso la sperimentazione dei tessuti, ridisegna nuovi volumi e proporzioni creando la stessa armonia in tutti gli outfit. Un trionfo di eleganza e femminilità, nonostante le linee geometriche e i materiali rigidi. La promettente designer, fresca di diploma, ha tutte le carte in regola per ambire ad una brillante carriera. Si è già fatta notare e siamo sicuri che presto sentiremo parlare di lei. Nel frattempo vi raccontiamo la sua moda e i suoi progetti per il futuro.

Belga di nascita, italiana d’adozione. Come mai hai scelto proprio il Bel Paese per intraprendere gli studi di moda?

Avevo sentito parlare del Polimoda e del suo corso estivo e così, nel luglio del 2011, ho provato a fare quest’esperienza. Quello che mi ha convinta è stata l’occasione di poter studiare all’estero, imparare una nuova lingua e confrontarmi con persone provenienti da tutto il mondo.

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Nel tuo percorso di studi cosa ti ha aiutata a crescere?

Prima di tutto, vivendo all’estero, ho imparato a cavarmela e a non contare che su di me. Poi, durante i miei studi, ho imparato a non accontentarmi nel mio lavoro, ad andare al di là delle cose, a continuare ad approfondire le ricerche sempre, andando oltre i limiti. Bisogna saper ascoltare le critiche, le diverse opinioni di chi ci circonda, ma anche e soprattutto sapere e credere nel proprio istinto.

Per la collezione Autunno-Inverno ti sei lasciata ispirare dal progetto Echoism del fotografo e artista Julian Wolkenstein. Com’è nata l’idea?

È nata da una riflessione sul principio di simmetria, un’idea della perfezione. Il concetto di Julian Wolkenstein mi ha permesso di destrutturare il classicismo dei costumi olandesi alla fonte della mia ispirazione. Applicando questo metodo ho creato una silhouette nuova dalle proporzioni e volumi diversi. È sulla base di nuovi criteri – spalle importanti, look oversize, vita segnata – che ho costruito la mia collezione.

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Attraverso la sperimentazione dei tessuti ridisegni ampi volumi e nuove proporzioni. Ma quali sono i materiali che prediligi utilizzare e perché?

I materiali che preferisco sono quelli che hanno una bella tenuta, anche l’aspetto visivo è molto importante. Per questa collezione ho utilizzato essenzialmente lana, cashmere e pelle. Per rendere l’insieme più moderno, più attuale, ho cercato di dare ai tessuti una nuova struttura, una nuova rigidità e un nuovo aspetto, attraverso una tecnica che ho sviluppato, tecnica che dà un effetto 3D. A questo si è aggiunta la sperimentazione del silicone che crea un effetto marmoreo e che ho utilizzato per i miei accessori: cinture e colli.

Tre aggettivi per descrivere il tuo stile…

Femminile, strutturato e pulito.

Di quale designer del passato o del presente ti piacerebbe seguire le orme?

Non ho riferimenti particolari. Mi nutro più che altro di influenze e esperienze che mi colpiscono in determinati momenti.

Progetti futuri e sogni nel cassetto…

Per il momento, il mio primo obiettivo è quello di trovare uno stage nel quale potrei ancora imparare e crescere. I miei ideali sono Parigi, Londra o New York. Sogno di lavorare per una grande Maison e, in un futuro più lontano, la mia ambizione è quella di creare un marchio mio.

Mara Franzese

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