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Nizza francese per forza?

Creato il 23 aprile 2010 da Dragor

 

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 150 anni fa Nizza diventava francese.  Si è data alla Francia di sua spontanea volontà o è stata presa per forza come una sposa recalcitrante? La storia è nota: in cambio dell’aiuto militare per sbarazzarsi degli austriaci e annettersi la Lombardia e il Veneto, con il Trattato di Torino del 24 marzo 1860 l’aspirante re d’Italia Vittorio Emanuele II ha ceduto Nizza alla Francia.  

   L’anniversario viene commemorato in tutta l’ex contea e qualcuno arriva perfino a festeggiarlo, ma i veri Nizzardi non hanno ancora digerito il sopruso.  Nizza festeggia  il “ricongiungimento” alla Francia o piange l’”annessione”?  Dalla fine del plebiscito del  22 aprile1860 infuria la polemica fra i partigiani della Francia e i separatisti che vorrebbero essere italiani o meglio ancora indipendenti. In effetti il trattato di Torino parla senza mezzi termini di “annessione”, ma in seguito si è cercato d’indorare la pillola parlando di “ricongiungimento” (rattachement), con allusione al breve periodo 1793-1815) durante il quale Nizza era già stata francese.

 

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  Per mettere tutti d’accordo qualcuno ha proposto “riunione”, ma la cosa non regge, perché una riunione presuppone che in  precedenza ci sia stata un’unione consensuale. Ma nel 1793, quando l’armata rivoluzionaria ha invaso Nizza  ammazzando, saccheggiando e violentando, c''è stato uno stupro e i Nizzardi hanno detto chiaro e tondo che della Francia non ne volevano sapere. Così non si può parlare di riunione, anche perché molti sostengono che il plebiscito del 1860 è stato vinto dalla Francia con 25.743 voti a favore e soli 160 contro grazie a una capillare distribuzione di schede con il “sì” già contrassegnato. In poche parole   Nizza sarebbe diventata francese grazie a un gigantesco broglio. Così la pensava il nostro eroe Jousé Garibaldi e in apparenza anche l'individuo che, quando Sarzozy gli ha stretto la mano durante ii “festeggiamenti” a Nizza, si è affrettato a pulirsela come se avesse toccato un appestato. Stringere la mano a unpresidente francese ? M'en bati, sieu Nissart!  Me ne fotto, sono Nizzardo, come recita il motto della città.  

  

   Dragor

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