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Noi, gli altri, la rsa, la rsu….

Creato il 14 giugno 2012 da Sidast

NOI, GLI ALTRI, LA RSA, LA RSU….NOI, GLI ALTRI, LA RSA, LA RSU….

Pur se impegnati, anche noi del Sidast a costituire nostre RSA nell’ambito di tutte le strutture aziendali Ast, per una questione di rappresentatività, la nostra filosofia sindacale ci vede schierati contro tali organismi e a favore della costituzione delle RSU. Ciò perché la Rsa rappresenta e tutela soltanto gli iscritti ad un determinato Sindacato (e, quindi, portata più a fare “putia” che non sindacato vero e proprio) ed ha compiti limitati mentre la Rsu, democraticamente eletta dal 50+1 dei lavoratori nel corso di libere elezioni, ha compiti ben più vasti in quanto rappresenta TUTTI i lavoratori, risulta abilitata alla firma dei contratti integrativi aziendali e consente l’elezione di rappresentanti sindacali anche al di fuori (compresi i cosiddetti “non iscritti”) delle sigle presenti in Azienda, purchè godano della fiducia dei colleghi. In buona sostanza, i RSU non rappresentano le varie sigle che magari li hanno candidati a quel ruolo, bensì i LAVORATORI.

Ecco perché, nell’ambito della categoria degli autoferrotranvieri (e dell’Ast in particolare) o sono delle “mosche bianche” o non sono mai state costituite stante, ad esempio, che quel Sindacato che ha avuto, da parte dell’Azienda corrotta e corruttrice, la gestione dell’Ufficio Movimento di una determinata Struttura territoriale che le ha permesso di espandersi a dismisura facendo clientelismo non ha mai avuto interesse a costituire una Rsu che le avrebbe imposto di spartirsi il potere con altre sigle o, peggio, di fastidiosi rappresentanti “indipendenti”….

Il Sidast, pertanto, da ora in avanti si batterà affinchè siano costituite le RSU anche per addivenire prestissimo alla stipula di un decente integrativo aziendale che consenta di limitare i danni conseguenti all’eventuale eliminazione delle prestazioni straordinarie (che, ricordiamolo, è facoltà dell’Azienda attuare e che non possono, né a cura dei Sindacati, né (ancora peggio) per volontà dei singoli lavoratori, essere “respinti” manco si trattasse di extracomunitari clandestini….

Approfittiamo dell’occasione per commentare un intervento letto sulla pagina “Lavoratori dell’Ast” di Facebook che sembra (solo a prima vista) condivisibile ma che per il Sidast è semplicemente sbagliato e, quindi, inaccettabile. Scrive, infatti, Salvatore Russo: …”e poi dobbiamo dire che a tutti noi e il primo io abbiamo avuto bisogno del Sindacato per il trasferimento, il cambio di sede, per tutte quelle volte che abbiamo fatto degli errori e ci ha coperto nei limiti del possibile…. Questo glielo dobbiamo, ma non per questo abbasseremo la cresta…. Però scusate ancora io non ci sputo sul piatto dove ho mangiato… e mi impegnerò per quel piccolo che posso fare affinchè il Sindacato ci aiuti in questo disastro che sta sconvolgendo un po’ tutti noi lavoratori….”,

Personalmente, aggiungeremmo che un lavoratore ha, una volta, dichiarato di essere scritto a un certo Sindacato perché “gli aveva fatto avere gli assegni familiari”, qualche altro che gli “aveva fatto assumere il figlio”, qualche altro ancora che sarebbe rimasto fedele alla propria sigla che l’aveva “fatto entrare” in Azienda, e qualche altro ancora per aver goduto di qualche beneficio (a volte illegale) in materia di prestazioni straordinarie, trasferte, promozioni, salvataggio dal meritato licenziamento e così via….

Tutto quanto sopra esposto è vero ma, pensate voi che “se non ci fossero stati i Sindacati” l’Azienda non avrebbe assunto tre /quattro mila lavoratori, non avrebbe corrisposto gli assegni familiari, non avrebbe (convenientemente) elargito trasferte, promozioni e prestazioni straordinarie, si sarebbe portato a casa le nuove vetture anziché “assegnarle” a determinate linee?

State tranquilli che tutte le cose sopra elencate sarebbero egualmente esistite ma in un clima trasparente, equo, di merito e di diritto e non “appaltate” alle sigle sindacali che di questa facoltà hanno campato e tutto ciò per garantire la “PAX SINDACALE” in Azienda volta a evitare eccessive rivendicazioni economiche, ribellioni, pretese di determinati diritti da parte di lavoratori succubi di alcuni ras che hanno approfittato della loro ignoranza (in materia sindacale, ovviamente) per fare i “papà” e atteggiarsi a “professori” del diritto mentre altro non sono stati che speculatori ed affaristi meritevoli soltanto di grandi pedate sulle parti molle del corpo….

Il Sidast si augura che l’Azienda Siciliana Trasporti si riprenda presto e bene dalla crisi che la attanaglia ma se ciò non dovesse avvenire, proveremo in un Tribunale della Repubblica a raccontare ciò che è successo negli ultimi dieci anni di vita dell’Azienda e, statene pur certi, assieme ad Amministratori e Dirigenti della Società, sul banco degli imputati, vedrete salire anche decine di “sindacalisti” nostri “concorrenti”…. !!

 

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