PD e PDL alle prese con le rispettive primarie: vecchie regole, stessi nomi. E la Lega col repulisti interno a favore dei maroniani.
La legge elettorale messa in secondo piano, in favore delle riforme costituzionali: senato federale e semipresidenzialismo.
In commissione si è deciso sul taglio dei parlamentari, ma bisogna vedere si si riuscirà ad approvare la riforma prima della fine della legislatura.
Il ritorno della legge sulle intercettazioni e il ddl anticorruzione annacquato e azzoppato.
La spending review che slitterà di qualche settimana: e il taglio delle telefonate per i dipendenti pubblici non toccherà la Rai.
Ma a breve verrà votata la legge Fornero, che riformerà il mondo del lavoro, togliendo parzialmente la tutela dell'articolo 18.
Mondo del lavoro che è caratterizzato da un'alta disoccupazione giovanile, da un precariato di non giovani (età media 35 anni).
Non è che la gente vita Grillo per un
solo discorso di protesta, o perchè fa parte del fronte del no. No
agli inceneritori, no alle autostrade, no al TAV, no al nucleare, no
all'acqua privatizzata.
Ma il punto è che non si può prendere in
giro così tante persone, per tanto tempo.
Chi ha difeso le
istanze dei precari, degli operai di Pomigliano costretti al ricatto
dalla Fiat (e dall'ex governo), dei valsusini, dei comitati per
l'acqua pubblica e del no al nucleare? Dei comitati contro le discariche e per la tutela dell'ambiente?
Renzi che si dice
soddisfatto di prendere voti e raccogliere gradimento a destra (il
suo partito dovrebbe stare a sinistra).
Bersani costretto al
sostegno a Monti (ma non ha padroni ...).
Il PDL dove comanda sempre lui.
Casini
(quello di Cuffaro e Romano), che attacca i magistrati di Palermo
come un B. qualunque.
Rutelli, il centro dei moderati, col
problema Lusi.
Oggi Scalfari torna ad attaccare Grillo e Berlusconi, i demagoghi di turno:
Adesso scaricare sul futuro il debito pubblico è diventato impossibile. La nave non va più, la zavorra va buttata fuori bordo. E che cosa fa il popolo sovrano? Si innamora del demagogo di turno che promette di cacciar via il primo governo che sta tentando di riportarci a galla.
Per realizzare quest'obiettivo il demagogo di turno predica lo sfascio totale attaccando soprattutto un presidente della Repubblica che è riuscito a tener dritta la barra del timone nel mezzo d'una tempesta paurosa, uno tsunami che infuria da quattro anni nel mondo intero.
Il demagogo di turno utilizza la rabbia proveniente dai sacrifici ma anche la faziosità di chi si frega le mani col tanto peggio tanto meglio. E finisce col trovare convergenze con il demagogo che fu messo in libera uscita otto mesi fa ed ora cerca di riemergere inalberando la bandiera dell'anti-euro e del ritorno alla lira. Due demagoghi, quello di ieri che vuole tornare al timone e quello di oggi che se ne vuole impadronire con le stesse ricette. Il primo ci ha condotto al punto in cui siamo, il secondo per ora ha conquistato il Comune di Parma un mese fa e non è ancora riuscito a fare la giunta.
Ma siamo proprio sicuri che questo governo sta cercando di riportarci a galla? Come sta lo spread? E il debito? E le riforme di sostanza, quelle strutturali?
Padre perdona loro, perchè non sanno cosa fanno ..