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Non solo basilico sui balconi di Roma. Anche marijuana.

Creato il 14 agosto 2012 da Societa' Critica @societacritica

Non solo basilico sui balconi di Roma. Anche marijuana.C’è chi sul proprio terrazzo coltiva il basilico, chi il prezzemolo, chi il rosmarino, e chi come la deputata radicale Rita Bernardini , promotrice del disegno di legge numero 5380, dedicato alle “ Norme per la legalizzazione e della coltivazione e del commercio dei derivati della cannabis”, ha piantato sul proprio balcone semi di canapa indica ( marijuana ). La particolare coltivazione,inaugurata da una conferenza stampa a Montecitorio tenutasi lo scorso 18 giugno, prosegue e la parlamentare del PD pubblica periodicamente sul proprio profilo facebook le immagine delle tre piantine di marijuana, che crescono rigogliose sul proprio terrazzo. Pollice verde? No, meglio parlare di disobbedienza civile, portata avanti dall’esponente del partito radicale per sollevare il problema dell’uso terapeutico dei derivati della cannabis e chiedere che si aiutino i malati depenalizzando la coltivazione in casa. Tema secondario ? Forse si per la maggioranza degli italiani, molto probabilmente no per tutti coloro che affetti da patologie gravi potrebbero trovare giovamento dall’assunzione dei derivati della Cannabis.
Perché quindi non aprire in parlamento una discussione libera, scevra di tabù e preconcetti , abbandonando per una volta “l’approccio Giovanardi”, che sembra dominare la maggioranza dei componenti del parlamento italiano quando si parla di questi temi?
Non posso dimenticare che pochi anni fa un medico di mia conoscenza, mi chiese se potevo procuragli della marijuana da far assumere alla madre ottantenne affetta da una malattia neurodegenerativa, per sondare se l’assunzione di quella sostanza avrebbe potuto allievare i sintomi della patologia che aveva colpito una delle persone a lei piu’ prossime. La dottoressa in questione si rivolse a me , non in quanto fossi un noto “drogato” del quartiere, ma in quanto ventenne avrei trovato più facilità a procurarmi quel prodotto. E’ normale tutto ciò? E’ giusto che anche un medico sia costretto a cercare dei canali “non convenzionali” per alcuni medicamenti che potrebbe prescivere? Perché bisogna favorire l’illegalità, quando una legge dello stato potrebbe dar seguito ad un principio sancito dalla nostra costituzione come la libertà del malato ( e del medico) di scegliere la propria cura?
Il gruppo tradizionalista cattolico Lepanto ha organizzato veglie di preghiera per scongiurare l’approvazione del disegno di legge proposto dalla Bernardini : «Preghiamo tutti per salvare la nostra nazione dalle enormi conseguenze di questa legalizzazione che costituirebbe uno scandalo mondiale». Considerando che lo stesso gruppo negli anni passati si e’ battuto contro la moschea di Roma, la legge sull’aborto e contro lo spettacolo “Sul concetto del volto del figlio di Dio” di Castellucci, l’iniziativa dei radicali appare ancor piu’ meritoria. La disobbedienza civile si concludera’ a Monteciorio con la cessione ad alcuni malati delle foglie di marijuana coltivate in diretta su Facebook, cosa fara’ a quel punto l’intero mondo politico, molto restio a proncunciarsi su questo tema? Molto probabilmente girera’ lo sguardo da un’altra parte, come accade (troppo) spesso.


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