Non di sola insonnia si dorme male. I disturbi del sonno sono (purtroppo) tanti e ce n’è, letteralmente, per tutti i gusti.
La suddivisione principale è fra dissonnie e parassonie, che fanno parte dei disturbi primari del sonno (quelli non legati ad altre patologie o problemi di salute). I disturbi secondari del sonno indicano la presenza di problemi organici o psicologici.
I sistemi di classificazione riconosciuti sono due: l’indice ICSD International Classification of Sleep Disorders, e il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali.
Le dissonnie impediscono di prendere sonno o di regolarizzarne il ritmo. Le principali dissonnie sono: insonnia, ipersonnia e narcolessia.
L’insonnia non è solo la difficoltà a prendere sonno, chi ne soffre si desta spesso senza il bisogno di sveglie o ha frequenti risvegli notturni. Si tratta, di solito, di persone ansiose e le statistiche dicono che il soggetto tipo è una donna la cui età è compresa fra i 20 e i 50 anni.
Ci sono tre gradi di insonnia:
- transitoria
legata all’euforia di un momento particolarmente emozionante - a breve termine
che può comparire in un periodo circoscritto della vita - cronica
che costituisce una vera minaccia per la qualità della vita.
L’ipersonnia è il bisogno di dormire troppo a lungo, con frequenti riposini diurni. Nonostante la grande quantità di ore dormite, l’ipersonne non è mai riposato e ha difficoltà a svegliarsi.
La narcolessia è caratterizzata da attacchi improvvisi di sonno. Con la narcolessia può presentarsi la cataplessia, un disturbo che si verifica a seguito di una forte emozione e che lascia incapaci di muoversi, senza forze, anche se perfettamente coscienti. Altro disturbo legato alla narcolessia è la presenza di allucinazioni ipnagogiche, incubi coscienti da cui non si riesce a svegliarsi.
La parasonnie sono legate a specifici stadi del sonno:
- incubi
che avvengono nella fase profonda del sonno e portano a un risveglio brusco e angoscioso - pavor nocturnus
comunemente detto “terrore nel sonno”, che causa bruschi risvegli legati a sensazioni del sonno e capita spesso a bambini fra i 4 e i 12 anni - bruxismo
il digrignare dei denti che può causare danni alla bocca, mal di testa e forti tensioni mandibolari - enuresi
cioè la pipì a letto, cosa normale entro i 6 anni di età, che può avere cause psicologiche ma anche ereditarie - sonnambulismo
il fare azioni come parlare e camminare nel sonno, cosa che capita di norma fra i 4 e gli 8 anni e avviene nelle prime fasi del sonno
Per tutti questi disturbi, quando diventano cronici, c’è una terapia specifica. In tutti gli altri casi di lieve dissonnia o parasonnia, cercare il relax, fare silenzio, curare il corpo attraverso lo sport e l’alimentazione, fare attenzione all’allestimento degli ambienti in cui si dorme e utilizzare materassi e cuscini di qualità è un passo che può portare al graduale superamento dei problemi.
photo by Matteo Bagnoli – licenza CC BY-SA 2.0