Le obbligazioni societarie, qualche anno fa, erano cinque volte inferiori ai prestiti bancari. La crisi finanziaria la causa di questa inversione
Le obbligazioni societarie (o corporate bond) hanno sorpassato i prestiti bancari. La crisi finanziaria investe ancora l’Europa in merito ai finanziamento delle sue imprese. I dati diffusi ad aprile da Dealogic non lasciano dubbi: per la prima volta, nel Vecchio Continente, le obbligazioni societarie hanno superato in valore i nuovi prestiti bancari verso le imprese. E’ accaduto nel primo trimestre di quest’anno, quando le imprese europee hanno emesso obbligazioni per 179,5 miliardi di euro, il 38% in più su base annua, a fronte di prestiti bancari concessi per 112,9 miliardi, in calo del 45% rispetto allo stesso trimestre del 2011.
Il fenomeno è curioso, perché l’Europa ha avuto da sempre una tendenza a basare il suo fabbisogno di finanziamento privato ricorrendo alle banche, contrariamente alla tradizione americana dove il
rapporto diretto con il mercato è stato sempre superiore.
Il dato, poi, diventa ancora più interessante se lo si raffronta con quello di soli cinque anni fa, prima che avvenisse lo scoppio della crisi finanziaria. A quel tempo, i prestiti bancari erano superiori alle obbligazioni societarie di ben 5 volte. Un vero capovolgimento, dunque, dovuto proprio alla crisi che ha investito le banche.
A causa di questa, infatti, gli istituti bancari hanno preferito, negli ultimi tempi, stringere i cordoni delle borse e concentrare le risorse per patrimonializzarsi, rafforzando cioè il proprio capitale. Le imprese private, quindi, si sono trovate di fronte all’esigenza di finanziare il proprio fabbisogno e chi ha potuto ha fatto ricorso alle emissioni obbligazionarie.
Le obbligazioni societarie sono diventate anche allettanti, per via del calo dei rendimenti medi sul mercato, a fronte della tendenza ad una loro crescita sul mercato dei prestiti bancari. Rispetto al 4,84% medio, registrato per le imprese con alto rating, gli interessi corrisposti mediamente nel primo trimestre sono scesi al 3,57%, grazie anche alle due aste Ltro della BCE di fine dicembre e fine febbraio, che hanno ridotto la necessità delle banche di fare ricorso alle obbligazioni per attingere a nuova liquidità.
Insomma, sarebbe stato lasciato campo libero alle imprese, che ne hanno approfittato, rivolgendosi direttamente ai risparmiatori. Ma non è detto che una volta risolta la crisi, si torni alle stesse tendenze di prima. E’ possibile, infatti, che sia avvenuto anche un cambiamento culturale, che ha avvicinato le imprese al mercato, anche se per necessità, mediante appunto le emissioni di obbligazioni societarie.