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Oklahoma City Thunder: previsioni incerte

Creato il 19 giugno 2011 da Basketcaffe @basketcaffe

okcIl finale di stagione dei Thunder ha messo in evidenza tutti i limiti di una squadra giovane che fino alla semifinale contro Memphis sembrava inarrestabile e dopo l’1 a 1 contro Dallas in finale, ‘non l’ha più vista’! Sembra quindi ingiusto giudicare la stagione di Oklahoma solo sull’onda della delusione finale; certo è che le sconfitte non sono state casuali. Le domande sull’affidabilità di Westbrook come playmaker ci sono sempre state ma erano in parte sopite dalla sua incredibile aggressività e dal fatto che la squadra vincesse, coprendo qualsiasi critica: del tipo ‘finchè la barca va…’. Evidentemente la barca si è fermata, qualcosa si è inceppato nell’apparentemente magnifico e oleato sistema di Oklahoma contro i Mavs. Il punto è capire dove e perché sia successo ed eventualmente porvi rimedio, tenendo presente che Dallas quest’anno era in missione.

L’impressione è che i Thunder siano andati oltre i loro limiti, non perché non abbiano talento a sufficienza, ma così assortiti riescono a coprire i loro difetti fintanto che Durant è coinvolto e segna tanto, Westbrook non esagera con la palla in mano, Perkins è in forma e non perde la concentrazione e da questo ne deriva che il resto della squadra riesce a giocare sulle certezze derivanti dall’essere la ‘squadra rivelazione’ degli ultimi anni.

coach brooks
Sicuramente lo sono, ma iniziano ad avere un minimo di pressione addosso: la dimostrazione è stata che l’anno scorso l’eliminazione contro i Lakers è stata accettata come manifesta inferiorità rispetto agli avversari mentre quella di quest’anno è stata vissuta come una sconfitta di KD & co.

Il loro problema, al di là dell’eventuale ripensamento del ruolo di qualche giocatore, è che sono ancora molto giovani (età media 25 anni) ma le semifinali/finali di Conference iniziano ad andare strette. Quindi la domanda è: la dirigenza vuole riprovare ancora un anno con lo stesso assetto, convinta che una stagione in più di esperienza possa fare la differenza oppure è convinta che la squadra così come è non possa andare oltre un certo livello per ‘difetti strutturali’? In quest’ultimo caso, cosa è disposta a fare? Privarsi di un giocatore come Westbrook perché non è il playmaker che le servirebbe? Dubito fortemente, anche perchè il talento a disposizione dell’ex UCLA ce l’hanno in pochi e perderlo sarebbe un rischio troppo grande per il futuro. Rimane invece qualche dubbio sul contratto importante offerto a Kendrick Perkins: oltre ai problemi fisici, non ha portato l’esperienza di cui i Thunder avrebbero avuto bisogno contro Dallas, e anche in difesa molto spesso gli è stato preferito Collison, molto più mobile e duttile e adatto a giocare in un quintetto “piccolo”.

La maturazione di Serge Ibaka e di James Harden sono due punti a favore di coach Brooks e della dirigenza che ora dovrà rendersi conto che oltre alla gioventù e ai bravi ragazzi probabilmente serve ancora qualcosina, e non è detto che quel genio di Sam Presti, il General Manager dei Thunder, non riesca a scovarlo dal mercato dell’anno prossimo.


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