Purtroppo non posso che iniziare rinviandovi, qualora non l’abbiate già fatto, alla lettura di La cronologia di Dio. Quando la Bibbia gioca con i numeri per comprendere questo nuovo post che si occuperà di un’opera recentissima, cioè di “Oltre la Bibbia” di Mario Liverani.
Alcuni anni or sono, acquistando il libro, mi colpì il titolo che invitava ad andare oltre il testo sacro che di sacro per l’autore non ha niente. Certamente non mi posso cimentare in una critica all’intero libro perché non ne avrei le capacità; però qualcosa mi sento di dire in merito a come ha trattato i Libri dei Re. In particolare mi ha colpito la veemenza del giudizio che ne dà a pagina 251, laddove scrive, tra due semplici parentesi, che la cronologia è confusa e che i 40 anni per i regni di Giuda e Israele sono ovviamente fittizi. Se qualcuno si chiedesse perché “ovviamente” o perché “fittizi” non otterrebbe risposta, se non scrivesse direttamente all’autore: nel testo, infatti, non si aggiunge altro, tanto che sembra che tale affermazione nasca dalla semplice constatazione che, ricorrendo per due volte il numero 40, è giocoforza pensare che siano cifre messe lì a casaccio. Non mi spingo a dire che ha affermato ciò a lume di naso, però sulla scorta di quanto successo con Albright (Cfr. La pistola fumante di William F. Albright si è inceppata: il sincronismo tra Giuda e Israele c'è. ), il quale, come Liverani, trovava ovvio sostenere l’inattendibilità della cronologia dei Re sulla base di un calcolo di seconda mano e per giunta sbagliato, un po’ di sano scetticismo non guasta. Vediamo perché.
Come sapete la mia cronologia ripercorre oltre mille anni di storia ebraica, partendo dal 989a.C. e giungendo al 70d.C. senza contraddirsi o ricorrere a pesanti approssimazioni (ho accettato solo approssimazioni di un anno, per cui totalmente ininfluenti). Se le cifre che riassumono la durata dei regni di Davide e Salomone fossero “ovviamente fittizie” come dice Liverani, data la mole dei calcoli, le ipotesi cronologiche (una generazione =35 anni) che ho fatte e sempre rispettate, la fedeltà alla parola dei profeti e all’AT e NT (vi ricordate quanto scritto a proposito dell’anno di dedicazione del II° tempio? Se no lo ricordate rileggete quanto scritto nel primo link) tutto dovrebbe “sballare”. Voglio dire: in una cronologia così lunga e complessa non si possono inserire due valori a casaccio, pena il vedersi sgretolare tutto sotto gli occhi. Se questo non accade e accade il contrario significa che quei valori sono reali e non fittizi, anzi “ovviamente fittizi” come sostiene Liverani. E’ una questione matematica, direi scientifica. Vi porto brevemente un esempio che riguarda l’anno di dedicazione del II° tempio che io colloco nel 418°.C. (chi volesse una spiegazione più dettagliata può leggere Seder Olam Rabbah e i 480 anni tra I° e II° tempio ). In Esd. 6,15 si legge che i lavori al tempio terminarono nel VI° anno di Dario (secondo non primo perché c’è l’editto di Artaserse che blocca i lavori). I miei calcoli terminano proprio nel 418a.C. (VI° anno di Dario II anche per gli storici) nonostante che essi derivino da tutta una complessa cronologia precedente che rispetta i 40 anni di regno di Davide e Salomone. Capite bene che sotto un profilo statistico matematico sarebbe stato impossibile essere così precisi se quelle due cifre fossero state “ovviamente fittizie”, cioè false e immaginarie.
No, signori, qui non c’è niente di ovvio e tantomeno di fittizio. C’è solo, perdonatemi, perdonate l’immodestia, tanta, tanta superficialità.