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On the road

Creato il 20 maggio 2010 da Lanterna
OK, lo ammetto: leggere dell'iniziativa di Flavia mi ha fatto venire molte voglie. In realtà, da buona madre snaturata, non avrei molta voglia di portarmi dietro la famiglia, se intraprendessi un viaggio on the road.
Se facessi un viaggio on the road, lo farei come facevo da single: la mia auto (all'epoca, la gloriosa Twingo poi morta inspiegabilmente tra le mani di Luca), la radio ben fornita di CD e un buon gruzzolo di libri.
All'epoca, essendo squattrinata e moooolto precaria, questi viaggi erano di un giorno, tipo al Trebbia o in Liguria. Non che oggi abbia molti più soldi, ma mi piacerebbe star via un weekend o una settimana. E andare in un posto dove nessuno possa attaccarti bottone neanche per sbaglio, un posto di cui non parlo la lingua o quasi.
Per esempio, se oggi qualcuno mi dicesse "sosterrò le tue spese di viaggio se andrai da sola a fare un giro per una settimana", inforcherei la A7, svolterei verso Ovada e via verso la Francia.
Certo, per la strada troverei tante tentazioni, come nei racconti edificanti di santi o cavalieri: potrei deviare verso posti che mi sono già cari, come Triora, Bussana Vecchia, Dolceacqua e Apricale. Ma tirerei dritto, per arrivare almeno a Menton o fermarmi poco prima, ai giardini Hanbury di Ventimiglia. Forse farei ancora una tappa a Nizza, prima di perdermi nei mille borghi della Provenza
O forse chissà, proseguirei più vicina alla costa per raggiungere Marsiglia, dove vagherei tra un buon locale di pesce e una creperie rileggendomi tutta la serie di Demian.
E da lì mi tufferei nella Camargue: le Saintes Maries sur la Mer, dove i gitani vanno in pellegrinaggio e dove potrei imparare le loro danze, il delta del Rodano, Aigues Mortes.
Forse il mio viaggio finirebbe a Montpellier: l'antica città universitaria il cui nome ricorre spesso nell'Opera al nero della Yourcenar, uno dei libri che amo di più e da cui mi sento più rappresentata.
L'ideale sarebbe fare il viaggio di ritorno insieme a qualcuno, qualcuno che deve tornare in Italia senza deviazioni e che abbia tanto da raccontare: uno studente a fine Erasmus, una persona in trasferta di lavoro che torna dai suoi cari, una cosa così.
Qualcuno che possa condividere lo stato d'animo di chi può andarsene anche lontano, ma con la certezza di tornare a ciò che ama.

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