I poliziotti della squadra mobile della questura dell'Aquila hanno proceduto nella prime ore della giornata di oggi a Roma all'arresto di Vincenzo Piccolo, 41 anni di Roma, con l'accusa di detenzioni ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e alla perquisizione di cinque abitazioni di indagati, tutti residenti nella capitale.
Si tratta della seconda fase, quella romana, dell'operazione denominata Costa Dorata finalizzata a stroncare un ingente traffico di droga in Abruzzo, scattata nel gennaio scorso, che ha portato complessivamente a 12 arresti, 23 denunciati ed un sequestro di 61,5 kg di hashish.
Quest'ultimo sequestro è avvenuto nell'aprile scorso quando i poliziotti aquilani a Roma hanno arrestato un palermitano, Salvatore Moreci, 45 anni di Termini Imerese, e l'aquilano Antonio Ferrella, (61) che oltre alla droga trovata all'interno di una Bmx Serie 1, hanno sequestrato 10mila euro in contanti.
Lo stupefacente, in parte destinato anche al mercato aquilano, era stato acquistato in Spagna attraverso la mediazione di altri due indagati una donna Spagnola, Ana Isabel Rosello Cuenca, (38) e l'austriaco Erich Muller (67), quest'ultimo arrestato in Francia nel marzo 2010 in quanto trovato in possesso di 130 kg di hashish.
Costa dorata Roma è coordinata dalle procure dell'Aquila e Roma ed è condotta tra le altre cose con intercettazioni telefoniche, ambientali e pedinamenti. A gennaio i poliziotti aquilani guidati dal capo della Squadra Mobile, Fabio Ciccimarra, hanno sequestrato anche un noto night club di Alba Adriatica (Teramo) ove alcuni degli arrestati oltre allo smercio di droga favorivano anche l'esercizio della prostituzione.
Le intercettazioni telefoniche e i pedinamenti in breve tempo hanno permesso di documentare oltre 40 episodi di spaccio di cocaina tutti definiti fra L'Aquila, Avezzano (L'Aquila) ed Alba Adriatica.
Da una costola di quella indagine sono emersi spunti investigativi che poi hanno determinato gli ulteriori approfondimenti della Mobile Aquilana che questa volta orientava il suo interesse nei confronti del gruppo romano ritenuto in grado di curare l'ingresso in Italia di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente provenienti dalla Spagna.
Le indagini hanno permesso di documentare come gli indagati romani - in tutto 10 - provvedessero dapprima alla raccolta dei fondi destinati all'acquisito in Spagna dello stupefacente, nonchè di delineare le modalità attraverso cui il gruppo di fatto provvedesse a trasferire in Italia lo stupefacente facendolo arrivare dalla Spagna fino alla frontiera e di lì, a bordo di auto, trasportarlo fino alla Capitale.
Stamani a Roma sono state perquisite le abitazioni di Liliana Piras (61), Andrea Riccioni (40), Piero Mita (37) di San Benedetto del Tronto, Maurizio Borgia (41) e Franco Cinquina (59) di Chieti.
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