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Orlando Summer League Recap

Creato il 11 luglio 2010 da Basketcaffe @basketcaffe

dfavors02_4Mentre gli occhi del mondo erano tutti sulle decisioni dei migliori free agent, è andata in scena la Summer League di Orlando, il primo evento di pallacanestro giocata dopo il Draft, e prime gare in vista della nuova stagione. Otto le squadre impegnate davanti agli occhi esclusivamente degli addetti ai lavori: oltre ai Magic padroni di casa, Celtics, Bobcats, Pacers, Nets, Thunder, Sixers e Jazz. 5 giorni di gare, più o meno interessanti, dove i giocatori sotto contratto hanno pensato ad eseguire le indicazioni dei coach mentre i giocatori “in prova”, erano decisamente più interessanti a colpire i presenti per guadagnarsi un posto in qualche squadra, nell’Nba o in Europa. New Jersey e Oklahoma City le migliori squadre: hanno chiuso con 4 vittorie e 1 sconfitta. Deludenti Boston e Orlando, con solo un successo all’attivo.
I giocatori di maggiori interesse erano Evan Turner e Derrick Favors, seconda e terza scelta chiamata del Draft 2010. L’ex stella di Ohio State ha un po’ faticato, lo ha ammesso lui stesso sentendosi frustrato: 9.4 punti, 5.6 rimbalzi e 2.8 assist a gara per il numero 12 di Phila. I Sixers hanno vinto le prime due gare, poi hanno perso le succesive tre: meglio di Turner ha fatto certamente J’rue Holiday, il play da Ucla su cui a Phila credono molto e che ha fatto vedere di essere pronto a guidare la squadra. In più ha mostrato di saper segnare sfiorando i 20 di media.

In casa Nets, coach Avery Johnson pu’ essere più che soddisfatto: 4 w in fila per chiudere il torneo e tre giocatori sugli scudi. Favors ha mostrato di essere molto acerbo ma ha comunque chiuso a 11+7 di media, con un dominante 23+11 nell’ultima gara. Poi c’è una schiacciatina di cui vedrete le immagini…. Meglio di lui hanno fatto Damion James e Terrence Williams. L’ex Texas, seconda scelta di quest’anno, ha mostrato di meritarsi la Nba, chiudendo a quasi 19 di media con un high a 30, ma soprattutto col 40% da tre, arma che non usava mai al college. Super invece T-Will, il miglior giocatore del torneo. Il sophomore da Louisville ha mostrato la sua grande duttilità, anche da playmaker: 23 punti di media e in generale delle prestazioni da giocatore completo.

Quattro vittoria anche per i Thunder, guidati da BJ Mullens in mezzo all’area verniciata, e da Eric Maynor e James Harden nel backcourt. Con il loro leader Durant a seguirli in ogni gara, i Thunder hanno mostrato grande maturità, Harden in particolare: è un giocatore in grande crescita e ha chiuso appena sotto i 20 punti di media. Indisponibile il lungo da Kansas Cole Aldrich in quanto non è ancora ufficiale la trade con gli Hornets. Bene anche gli Indiana Pacers, con tre rookies. La prima scelta Paul George è andato a corrente alternata ma ha chiuso a 13 punti di media ed in generale ha mostrato di saper fare molte cose sul campo. Non male nemmeno il quasi sconosciuto Magnum Rolle, mentre Lance Stephenson, o meglio Born Ready, ha fatto girare molte teste. Il newyorkese, provato stabilmente da play nonostante un corpo da ala piccola, ha chiuso a 15 di media ma soprattutto ha mostrato incredibili lampi di talento, dal palleggio alla visione di gioco: se continua così, Bird ha fatto lo steal più grosso da alcuni anni a questa parte, sennò….

Altre note: i Celtics hanno trovato il nuovo Scalabrine. L’ex Notre Dame Luke Harangody ha fatto vedere di saper segnare da dietro l’arco e di andare bene a rimbalzo: ha chiuso ad oltre 16 punti di media e ha impressionato per la prontezza. E’ un giocatore da Celtics. Giocatore da Jazz è chiaramente Gordon Hayward: Utah ci ha scommesso tanto e lui pare fatto dal sarto per giocare con coach Sloan. Inteligentissimo, sapiente, con tiro da fuori, soprattutto nei momenti chiave. Partito Korver, quel posto è suo. A chiudere, Bobcats e Magic: Charlotte ha mostrato un Gerald Henderson in grande spolvero, tornato ai livelli di Duke. Orlando aspettava le scelte Orton e Stanley Robinson: è venuto fuori Joe Crawford, guardia piccola ex Lakers e Knicks che ha chiuso a 19 di media. Questo è buono per l’Europa.

Come promesso, il primo highlight della stagione: un misto tra Stoudemire e Dwight Howard. Per voi, Derrick Favors.


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