Vedete la foto? E’ un’esperienza di orto e giardino terapia in Francia. Per chi volesse saperne di più di quest’esperienza, che in Italia è cominciata solo da poco, può leggere il libro Il Giardino dei sensi. Introduzione all’ortoterapia.
Lo sviluppo graduale del concetto di esperienza di giardinaggio come forma di terapia ha portato gli esperti ad una classificazione professionale delle terapie, completata da un programma di formazione superiore e da una vera e propria organizzazione. Fu grazie alla Fondazione Menninger che il primo programma di formazione per la terapia orticolturale è stato elaborato all’Università statale del Kansas. L’Associazione americana per la terapia orticolturale e la sezione locale del Kansas stanno lavorando sodo per diffondere i benefici del giardinaggio come terapia ad un numero sempre più ampio di persone.
Tutti noi abbiamo dei limiti. C’è sempre la forte tentazione di guardare gli altri dall’alto al basso con un certo senso di superiorità e giudicare chi consideriamo diverso. E molti di noi si voltano dall’altra parte e fanno finta che i disabili non esistano. È troppo facile prendersela con chi è più sfortunato, mentre ci dobbiamo rendere conto che tutti condividiamo delle limitazioni nella mente, nel corpo e nello spirito. La differenza sta solo nel grado di limitazione.
Noi condividiamo le limitazioni dei disabili e loro condividono le nostre e questo è necessario quando viviamo in una comunità. La terapia orticolturale è uno dei modi in cui possiamo condividere i rispettivi fardelli. Noi chiamiamo i disabili “diversi”: il cieco, chi ha difficoltà di udito, tutti quelli tra noi che sono confinati su una carrozzella, chi ha perso un braccio o una gamba o ne ha perduto l’utilizzo, chi ha avuto un infarto, chi combatte ogni giorno con malattie croniche, gli abusati e gli abusanti, i ragazzini che non riescono a farcela a scuola, le persone che ci stanno vicine e che hanno ritardi mentali, chi sta lottando contro un ricovero per disintossicarsi, chi è solo, depresso o è un malato psichiatrico.
Queste sono solo alcune delle persone diverse con cui i terapisti orticolturali lavorano ogni giorno. Occorre una formazione speciale per far riemergere una persona dalla depressione più profonda, per guidare un paraplegico nell’arte di vivere attraverso il giardinaggio, per aiutare un paziente sopravvissuto a un infarto a trovare la fiducia per mettersi di nuovo alla prova, per donare a una persona con disabilità mentale una esperienza piacevole. Per tutto questo occorrono grandi abilità e spesso un’intera vita professionale.
Negli USA i terapisti orticolturali vengono messi a disposizione da numerosi programmi di accesso alle cure e da organizzazioni di servizio sociale. Fanno parte dei gruppi professionali per la cura della salute e per il sostegno al sociale.
Si possono trovare anche nei luoghi di lavoro dove aiutano a prevenire l’eccessivo stress o nelle comunità per anziani dove il loro modo di fare giardinaggio diventa un modo di legare insieme il passato e il futuro. Possono essere utilizzati come consulenti, per formare volontari negli staff e per definire programmi terapeutici. I terapisti di questo tipo, insomma, fanno parte di un gruppo che aiuta a rendere questa vita migliore e danno speranza a tante persone.
Introduzione all’ortoterapia è una guida fondamentale per chi desidera conoscere un modo di curare innovativo, senza effetti collaterali e di comprovata efficacia. Il libro si rivolge principalmente a terapeuti, assistenti sociali, psicologi, insegnanti ed educatori ambientali, ma offre uno stimolo interessante anche a tutti coloro che desiderano riscoprire uno stile di vita sano, piacevole e a stretto contatto con la natura.
Scrittore, conferenziere e insegnante, Hank Bruce è un esperto terapista orticolturale. Nel 2001 ha ottenuto il Premio per l’azione umanitaria dell’anno consegnato dall’Associazione Americana di Terapia Orticolturale (AHTA). È il direttore esecutivo di un’organizzazione noprofit per la sicurezza alimentare, Hunger Grow Away.
L’edizione italiana del libro è stata realizzata in collaborazione con la Scuola di Agraria del Parco di Monza, Centro di Formazione Professionale di riferimento per i settori legati al verde.