Osip Mandel’stam
Leningrado
Sono tornato nella mia città, nota fino alle lacrime versate,
Fino alle vene, fino alle glandole dell’infanzia ingrossate.
Sei tornato qui – allora ingoia senza indugi
L’olio di pesce dei notturni fanali,
Il giorno di dicembre hai ravvisato,
Dove alla funesta pece il giallo è mescolato…
Pietroburgo! Io ancora non voglio morire, lo sai:
Tutti i numeri dei miei telefoni tu hai.
Pietroburgo! Io gli indirizzi ho ancora,
Dove troverò le voci dei morti di allora…
Io sulla scala vivo, e nelle tempie come martello
Mi batte estratto con la carne il campanello,
E la notte intera aspetto le persone dilette
Scotendo delle catene sulla porta le manette.
Leningrado, dicembre 1930
(Versione di Paolo Statuti)
(C) by Paolo Statuti