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Ottoemezzo e Ballarò: i ripensamenti di Berlusconi

Creato il 27 aprile 2011 da Ilsegnocheresta By Loretta Dalola

Entrambi questi appOttoemezzo e Ballarò: i ripensamenti di Berlusconiuntamenti di approfondiemnto televisivo sui temi di attualità italiana condividono l’attenzione sui cambiamneti di linea di Berlusconi: bombardiamo o no la Libia?

Allo spazio della La7 condotto da Lilli Gruber, il leader dell’Udc Pierferdinando Casini con la partecipazione di Marcello Sorgi con fermezza dichiara: “Certo, che il Pdl sia nel caos è sotto gli occhi di tutti, e che stavolta Buttiglione, Casini o Fini non c’entrano. Berlusconi dovrebbe parlare di meno e meno  a sproposito, anche perché è chiaro che noi adottiamo le decisioni prese da altri.

Ottoemezzo e Ballarò: i ripensamenti di Berlusconi
Sulla gestione della questione libica il governo si è coperto di ridicolo: ha cambiato venti volte opinione e tutte le volte lo ha comunicato ai giornali o in diretta televisiva. Siamo passati dal “baciamano” al “non disturbo Gheddafi”, al “partecipiamo ma non spariamo”. Ora evitiamo altri proclami pubblici che rischiano di essere contraddetti nell’arco di una settimana e di farci perdere credibilità. Da un punto di vista strettamente politico, che Berlusconi navighi nelle difficoltà non mi dispiace così tanto; ma da quello del Paese il fallimento del premier mi preoccupa perché rischia di essere un altro serio colpo alla credibilità delle istituzioni”.

Al problema sulla reazione di Bossi innervosito all’annuncio dei bombardamenti, Casini, considera  così lo scontro in atto tra il premier Silvio Berlusconi e la Lega : “Se ci sara’ un voto in Parlamento lo affronteremo ma non cambia nulla. Se qualcuno pensa che l’ammuina tra Berlusconi e Bossi porti a un cambiamento non ha capito lo stato della politica italiana. La Lega abbaia ma non morde, è contraria ma alla fine si allinea” . – E’ una cosa ridicola – sostiene Casini – la vera preoccupazione di queste ore e’ la distribuzione dei sottosegretariati e la cosa grave è che ormai tutti sono abituati a questo degrado”.

Nella consueta copertina di Ballarò, Crozza dedica quasi tutto il suo monologo alla guerra in Libia e alla decisione del Governo italiano di partecipare attivamente alla guerra bombardando la Libia: “le nostre bombe saranno intelligenti. Ciò vuol dire che il Ministro della Difesa Ignazio La Russa curerà personalmente i “colloqui verbali” con le bombe e deciderà se scagliarle oppure no sul territorio libico. Del resto, osserva Maurizio Crozza, l’Italia ha sempre fornito armi alla Libia. L’unica differenza è che, mentre prima gliele spediva orizzontalmente, adesso gliele manda come un pacco postale aperto, direttamente sulle città.

Dulcis in fundo: “Berlusconi al Quirinale sarebbe un incubo, ci siamo assuefatti a tutto ormai, dovrebbero fare un monumento al “limite ignoto”!

Tra gli ospiti di Giovanni Floris il presidente dell’IdV Antonio Di Pietro, il vicepresidente dei senatori del PdL Ga

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etano Quagliarello, che iniziano lo scontro verbale sul  Paese come lo descrivono, come lo vorrebbero e come è in realtà.

A quanto pare al nostro orizzonte politico si stanno  delineando due strade, o  provocare la caduta di Berlusconi e quindi via libera alle elezioni, oppure arrivare alla fine della legislatura allontanando sempre di più i cittadini dalla politica, nauseati dalla mancanza di serietà dei nostri rappresentanti. Le continue incomprensioni hanno creato e creano caos e confusione mentre gli italiani hanno bisogno di certezze, anche perché, la sola certezza evidente, è che Berlusconi, ha diviso tenacemente questo Paese.


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