Riprende, dopo la pausa estiva, l’appuntamento serale de La7 con lo storico, Ottoemezzo il programma di politica e attualità nello spazio quotidiano di approfondimento con la conduzione di Lilli Gruber. Un ritorno che coincide con un importante evento politico: l’inizio delle sedute della giunta per le elezioni del Senato che condurrà alla decisione sulla decadenza da parlamentare dell’ex premier Silvio Berlusconi.
Marco Travaglio e la senatrice del Pdl Maria Elisabetta Alberti Casellati, sono gli ospiti interpellati per dibattere la scottante questione. Ed è proprio qui che è andata in onda la prima litigata del palinsesto televisivo autunnale. Si comincia piano piano, quasi in sordina, ma nell’aria, si avverte già aria di scontro incandescente. Interviene la Casellati, che invoca una sospensione dei lavori della giunta per studiare le carte processuali e lamenta l’impossibilità di decidere in tempi così brevi:” domani ci dobbiamo riunire per votare queste pregiudiziali, ma a me sembra che l’accelerazione che si sta dando a questa questione sia eccessiva, noi come PdL non abbiamo chiesto scorciatoie o vantaggi ma, che ci sia il giusto svolgimento di una discussione che riguarda i diritti fondamentali”.
Travaglio riepiloga brevemente l’iter storico della legge Severino e ricorda che in virtù di tale legge, voluta dal Pd e dal Pdl, il Cavaliere non può restare in Parlamento, né candidarsi. “Dopo otto mesi” – commenta il giornalista – “questi signori che evidentemente, quando scrivono le leggi, fanno dei lavoretti all’uncinetto, anziché leggerle e domandarsi se sono costituzionali o no, nel momento stesso in cui si applica la legge Severino a Berlusconi, scoprono improvvisamente che hanno fatto un’asinata: una legge incostituzionale. Qui cominciano le interruzioni ma l’attacco di Travaglio prosegue inesorabile: “Chiedete all’Europa di rendere incostituzionale una legge proposta da voi, è come chiedere si essere chiamati asini”.
La Casellati tuttavia insiste sostenendo la non retroattività e l’incostituzionalità della legge. Proseguendo la discussione si arriva alle parole forti con Travaglio che definisce “puttanate” le parole della senatrice padovana, qualificata anche “Alice nel paese delle meraviglie”. L’esponente del Pdl sovrappone la sua voce, rendendo infuocata l’atmosfera in studio. “Mi lasci parlare” – replica ripetutamente Travaglio – “faccio come fate voi”. E sottolinea: “Avete fatto le corse per farvi applicare la Legge Severino per le elezioni del 24 febbraio per farvi belli con gli elettori sulle liste pulite”. La Casellati ribatte che le leggi penali non possono essere applicate retroattivamente e afferma più volte: “Berlusconi non c’entra niente, faremmo lo stesso discorso contro la legge Severino per qualsiasi altra persona”. E accusa il vicedirettore del Fatto: “E’ una mania questa di Berlusconi. Quando una persona commette un reato deve sapere quello a cui va incontro, non può succedere che poi cambia la legge e viene applicata la legge successiva, soltanto nelle dittature è stata applicata la non retroattività e questo dovrebbe saperlo anche Travaglio” poi, rivolgendosi alla conduttrice le chiede polemicamente: “Secondo lei, è logico che uno abbia evaso 7 milioni e mezzo e abbia pagato in quegli stessi anni 6 miliardi e mezzo di tasse, che corrispondono a due mensilità date da Berlusconi alla signora Veronica Lario?”
Ma Lilli replica, con tono che non ammette obiezioni: ” “Chi guadagna tanto deve pagare le tasse”. Marco Travaglio non può lasciarsi sfuggire la possibilità di puntualizzare alla senatrice che “Berlusconi è stato condannato per quei 7,3 milioni di euro di evasione fiscale, che sono l’ultima parte superstite di una montagna di evasione che ammonta a oltre 300 milioni di euro. Stiamo parlando, dunque di una gigantesca frode fiscale di cui alla prescrizione sono sopravvissuti solo gli ultimi due anni, questo c’è scritto nella sentenza, dopo di che fa ridere che uno si difenda dicendo, si, ma io una parte l’ho pagata”.
A questo punto arrivano gli immancabili : “Io chiudo qui” di Travaglio e il “Vado via io” della Casellati – “lei è una persona maleducata. Una persona che si permette di dire questo è bene che se ne vada. O va via lui o me ne vado io. E’ una mancanza di rispetto”. La conduttrice riesce a sedare il match, che riprende nuovamente con la certezza della senatrice : “Camminando per strada, incontro le persone e tutti sperano che Berlusconi resti a continuare la sua attività politica per il rilancio economico del Paese“.
E mentre si annuncia l’ennesimo autunno difficile per l’economia a fronte dell’annunciato dissesto finanaziario. La crisi morde. Non ci sono soluzioni per fronteggiare la recessione. Continua a mancare una politica anticrisi. Le buste paga non crescono, i prezzi, si. La crisi ruba lavoro ai giovani e spinge alla disperazione gli adulti. E in Senato si sta studiando una via d’uscita per Berlusconi. Questo e altro fluttua nella nostra vita quotidiana. Dopo venti anni, tutti o quasi i nostro “eroi politici” sono ancora al loro posto con i loro problemi e i nostri che avrebbero dovuto affrontare. Invece, venti anni persi.