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Pandoro tradizionale

Da Piac3r

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Il pandoro è un tipico dolce veronese, che viene consumato soprattutto durante le festività natalizie. Insieme al panettone è uno dei dolci natalizi più tipici in Italia. La pasta è soffice e di colore dorato, per la presenza delle uova, e profuma di vaniglia. La forma è a tronco di cono, con rilievi a forma di stella, di solito ad otto punte. Fra gli ingredienti principali si segnalano: farina, zucchero, uova, burro, burro di cacao e lievito.

La tecnica di preparazione è complessa e prevede molte fasi di lavorazione.

Sembra che le origini della ricetta siano da ricercare in Austria, dove si produceva il cosiddetto "Pane di Vienna", forse derivato, a sua volta, dalla "brioche" francese; d'altra parte le caratteristiche che accomunano il pandoro e la "brioche" francese fanno pensare ad origini più lontane: la fonte più antica risale al primo secolo d.C., ai tempi di Plinio il Vecchio, che nei suoi scritti minori cita un panettiere di nome Vergilius Stefanus Senex che preparò un "panis" con fiori di farina, burro e olio.

Secondo altri, invece, potrebbe derivare dal "pane de oro" che veniva servito sulle tavole dei più ricchi veneziani.

La sua nascita risale al 1800, come evoluzione del "Nadalin", dolce veronese. Il 14 ottobre 1894 Domenico Melegatti, fondatore dell'omonima industria dolciaria veronese, depositò all'ufficio brevetti un dolce morbido e dal caratteristico corpo a forma di stella a otto punte, opera dell'artista Angelo Dall'Oca Bianca, pittore impressionista.

Il pandoro tradizionale non viene guarnito internamente con creme o canditi (come il panettone).

Con il tempo le case produttrici hanno cercato di differenziare la propria offerta inventando o riutilizzando particolari ricette, ed è oggi possibile quindi gustare il pandoro in diverse versioni, farcito con crema pasticcera o ricoperto da uno strato di cioccolato, ecc.

È consigliabile riscaldarlo prima di consumarlo.

Gli ingredienti 

- 400 g di farina manitoba - 20 g di lievito di birra - 150 g di zucchero semolato - 3 uova - una bustina di vanillina - una presa di sale - 150 g di burro - 80 ml di latte - zucchero a velo

La preparazione della ricetta

Prepariamo prima di tutto l'impasto base detto anche "lievitino". In una terrina versate il latte e mescolatelo con lievito di birra sbriciolato. Unite un tuorlo d'uovo e un cucchiaio di zucchero, mescolate con cura per far amalgamare bene gli ingredienti.

Incorporate circa 60 g di farina, continuate a mescolare e quando avrete un composto omogeneo, coprite la terrina con un canovaccio umido e lasciate lievitare per un'ora. Quando il volume sarà raddoppiato, versate ancora 3g di lievito di birra in altri 3 cucchiai di latte, fate sciogliere e aggiungete al composto. A questo primo impasto aggiungete ora altri 100 g di zucchero, un uovo intero, e rimescolate il tutto. Incorporate ora a pioggia altri 150 g di farina e reimpastate con forza. Prendete circa 40 g di burro (ammorbidito) e aggiungetelo all'impasto, continuate a lavorare.

Coprite il panetto e lasciatelo lievitare per un'altra ora. Prepariamo un secondo impasto. Unite in una terrina altri 150 g di farina,con due uova, 40 g di zuccchero, la presa di sale, e la bustina di vanillina, impastate con cura il tutto. Schiacciate il panetto, ripiegatelo su se stesso, mettetelo in un'altra terrina imburrata a dovere, e lascaite lievitare per un'ora. Passata l'ora mettete quest'impasto a lievitare per tutta la notte. Riprendete la mattina l'impasto, rovesciatelo su una superficie infarinata, stendetelo con il mattarello, aggiungete altro 100 g di burro ammorbidito e richiudete il panetto. Spianate il panetto di nuovo, mettete a riposare in frigo ancora per un'ora.

Ora imburrate lo stampo per pandoro, mettetevi l'impasto e lasciatelo lievitare in forno per altre due ore. Infornate in forno preriscaldato a 180 gradi per 15 minuti, abbassate poi il forno a 80 gradi e lasciate in cottura per 40 minuti. Lasciate raffreddare il pandoro e cospargetelo di zucchero a velo.

Questo articolo: Pandoro tradizionale pubblicato per primo su: Il Piacere Del Gusto che resta la fonte originale.

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