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Panta rei.

Da Mafalda1980 @mafalda1980
Sono una persona che si affeziona molto alle cose e al paesaggio che le circonda.
Anche quelli di scarsa importanza, tipo bar, edicole e così via.
Forse perchè da bambina ci trasferivamo spesso, cercavo di imprimere nella memoria più dettagli possibile: mensole, luci, disposizione degli oggetti. Se fossi tornata, avrei saputo sempre dove guardare.
Il tempo passa.
Tutto cambia.
Quando passo in viale degli Scaligeri, dove sorgeva il Motel Agip nel quale ho passato tanti anni della mia infanzia e adolescenza, nel cui giardino era sepolta la Chicca, e che qualche anno fa è stato raso al suolo, mi scende una lacrima amara.
Panta rei.
Adesso ha chiuso un bar/pasticceria/rosticceria siciliano (insomma un "facciamo cose buone di ogni tipo") vicino alla nostra attuale casa. Ci passo davanti tutti i giorni, e quando a fine luglio ho visto il cartello "chiuso" pensavo fosse una normale chiusura estiva. Ho pensato ai proprietari, li ho visti godersi i nipotini di cui mi parlavano sempre, sulla spiaggia dell'Addaura.
Invece no, un paio di giorni fa ho visto cominciare i lavori di ristrutturazione. L'insegna, sparita.
Quel bar, dall'aspetto piuttosto squallido, per me è stato importante.
Ho abitato felicemente a Palermo per quattro anni, quindi poter riassaggiare i sapori di quella città, di tanto in tanto, era sempre una gioia. Ma solo dopo la mia guarigione.
Lì sono andata a comprare le paste (di dimensioni sicule, quindi 15x10 centimentri l'una) per la "cena degli arancini", una serata tra amici che IlMioAmore aveva organizzato 'per me', a casa sua. Per andarci avevo detto al mio trombamico particolare di allora di non venire più a trovarmi, perchè quel ragazzo che mi aveva invitato mi piaceva parecchio.
E alle sette di sera ero lì, davanti a quel bancone delle paste, pensando che dopo quella sera avrei dovuto mangiare solo the e mele per almeno una settimana, e darmi molto da fare in palestra.
Poi ne ho mangiate cinque, da sola in auto, come sempre.
Tutto cambia, per fortuna.

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