La disegnatrice Tsukiko Sagi, creatrice del popolarissimo pupazzo Maromi, viene aggredita da un ragazzino con pattini dorati e mazza da baseball mentre torna a casa dal lavoro. La ragazza sarà soltanto la prima vittima di Shōnen Bat, che presto fa parlare di se per violenze sempre più frequenti ed estreme. Sulle sue tracce si mettono i poliziotti Keiichi Ikari e Matsuhiro Maniwa, decisi a fermare la ferocia che il misterioso criminale riversa sulla popolazione di Tokyo.Paranoia Agent (妄想代理人, Mōsō Dairinin) è una serie in 13 episodi diretta da Satoshi Kon nel 2004.
Come molte delle opere del regista scomparso nel 2010 ha una forte componente onirica, che irrompe nella storia a partire dal quinto episodio. Quella che parte come un'indagine apparentemente banale si carica, di puntata in puntata, di implicazioni psicologiche e sociologiche che fanno di questa serie un'opera complessa e intelligente.
La sovrapposizione di diversi livelli narrativi, le molteplici letture possibili e l'altissimo livello tecnico rendono Paranoia Agent un capolavoro dell'animazione seriale, una di quelle perle che gli appassionati non devono assolutamente lasciarsi sfuggire.
Kon, da sempre estremamente attento alla qualità delle sue produzioni, sperimenta qui vari stili e differenti linguaggi, rendendoli tutti funzionali alla storia che sta raccontando: attinge abbondantemente dall'immaginario pop e kawaii, strizza l'occhio alla crime story, al fantasy, agli shōjo manga e soprattutto ai lavori di Ōtomo, la cui impronta è evidente nel finale.La regia impeccabile di questo anime, degna di un vero maestro, contribuisce ad aggiungere tensione, introspezione e mistero, trascinando lo spettatore in una vicenda che si fa sempre più torbida e intricata a ogni puntata.
Questo lavoro deve inevitabilmente essere letto come critica all'assetto socio-economico giapponese in cui vige la legge del consumo a ogni costo, della produttività portata agli estremi, del lavoro come unica ragione di vita che impedisce qualsiasi aspirazione a una serena normalità e dal quale si vorrebbe intimamente fuggire in ogni modo, persino attraverso il suicidio. Nemmeno il mondo dell'animazione è immune da questi mali che affliggono l'intera società: lo mostra chiaramente l'emblematico episodio Maromi dolce-sonno, nel quale è spiegato agli spettatori come e grazie a chi nascono gli anime.
Oltre a questa lettura sociologica, altrettanto importante è quella psicoanalitica, in cui un ruolo fondamentale assumono il desiderio di fuga dalla realtà e le dinamiche scaturite nella mente umana in seguito al senso di colpa.
Dire di più sarebbe rovinare la visione di un lavoro eccezionale, ennesima eredità che il sensei ci ha lasciato in ricordo del suo talento difficilmente eguagliabile.





