Le neuroscienze affettive hanno dimostrato l’importanza, per la crescita dei bambini, che i genitori parlino delle proprie esperienze e delle proprie emozioni. Un esempio potrebbe proprio essere quello di raccontare degli episodi o delle letture fatte su un determinato argomento, come l’amicizia.
- Ninni e i suoi amici
Il libro che ha uno dei degli esempi più belli di amicizia, tra quelli che ho scelto per la nostra Antologia per un figlio, è Moon Palace, di Paul Auster. Nella solitudine di certe sue giornate, per Marco- il protagonista- anche l’insegna Moon Palace che gli appare da una finestra è un sostegno, un appiglio, un amico. Una sensazione che immagino comune a molti che hanno vissuto in una grande città… e che ho condiviso anch’io con la mia finestra-guida, quella che vedevo di notte dal dorm proprio a Manhattan, dove si svolge la vicenda del libro.
In un passo, Marco descrive cosa può voler dire parlare con una persona amica che sa ascoltare e ‘far venir fuori’ gli altri. Mi piace molto questo passo e penso che presenti una bella sfida:
“Kitty aveva un talento naturale per far uscire le persone dal loro guscio, era facile stare bene con lei, sentirsi a proprio agio in sua presenza. Come mi aveva detto zio Victor tanto tempo prima, conversare è un po’ come fare allenamento su una palla con un’altra persona. Il buon partner te la tira direttamente nel guantone, rendendoti quasi impossibile mancarla e quando poi a ricevere è lui, prende tutto ciò che gli arriva addosso, anche i lanci più sbilenchi e sbagliati. Così faceva Kitty (…) Mi faceva sentire migliore di quanto fossi e ciò rinforzava la mia fiducia, cosa che serviva a sua volta arenderle meno difficili i miei lanci. In altre parole, cominciai a parlare con lei invece che con me stesso, derivandone un pioacere più forte di quasiasi cosa avessi provato da lungo tempo.”
Ma l’amicizia, per Marco, rivela il suo valore più grande quando lui meno se l’aspetta, quando il suo vivere alla giornata è diventato così tentacolare da soffocarlo e non lasciargli spazio per altro:
“Mi ero butatto in un burrone, ma proprio mentre stavo per toccare il fondo avvenne un evento straordinario: appresi che c’era qualcuno che mi voleva bene. Essere amato fa una grandissima differenza. Un fatto che non attenua il terrore della caduta, ma che tuttavia conferisce una nuova prospettiva a ciò che tale terrore significa. Mi ero buttato nel burrone, ma poi, all’improvviso, all’ultimissimo momento, qualcosa si era proteso a fermarmi a mezz’aria. Ed è proprio questo qualcosa che io definisco amore. L’unica cosa che può fermare la caduta di un uomo, l’unica cosa che abbia in sè la forza di negare le leggi di gravità.“
Come parlate di amicizia con i vostri bambini? come si superano le prime difficoltà con gli amici?
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Grazie a Jessica, che mi ha inviato la foto di Ninni. Questo post partecipa al Venerdì del libro, i precedenti li potete trovare qui. Questo appuntamento nasce da un’idea di Paola di Homemademma.