Da qualche tempo non si sente che parlare di loro: i blogger. Categoria difficile da circoscrivere. Per alcuni è un lavoro a tempo pieno, per altri è un modo approfondito e divertente di illustrare i loro variegati mestieri e le loro travolgenti passioni a pantagruelici fruitori. Andrea Vigna, ad esempio, è prima di tutto uno chef di moda e poi un food blogger di successo. Incontrarlo è stato oltre che interessante, divertente: parlare della scienza in cucina e dell’arte di mangiare bene artusiani, mentre si manteca il risotto, non ha pari! Ecco, leggere il suo blog PanBagnato sortisce lo stesso effetto. La solennità di antiche ricette che si stempera nel democratismo digitale!
Quando hai scoperto la cucina?
Da bambino. Ho iniziato a sbirciare nelle padelle e negli impasti. I primi ricordi sono un pentolino pieno di scarti di verdura che sottrassi a mia madre per cucinare un piatto al mio orso (di pezza) o le tagliatelle stese su bastoni ad asciugare a casa di mia nonna. Ma la cosa che mi tiene viva la passione è che ogni giorno scopro qualcosa di nuovo, qualcosa che non sapevo e che mi spinge a cucinare anche l’indomani.
E’ nato prima il maker o il blogger (che è in te)?
Sicuramente il maker, il blog non è altro che un quaderno digitale dove appunto pensieri ed esperimenti.
Che cos’è per te la creatività?
La creatività è vedere qualcosa di comune in modo personale.
Come rinasce il food online?
Il cibo online non rinasce, al massimo si esprime e si palesa sotto una forma nuova. Il fulcro dell’utilizzo di internet per la divulgazione, l’approfondimento e lo studio di ciò che ha a che fare con il cibo passa sicuramente attraverso le immagini. La comunicazione in questo canale è più veloce e chiede immediatezza. Le immagini se belle e fatte con criterio attraggono, poi se si vorrà si avrà la possibilità di approfondire attraverso video o scritti.
Il tuo piatto preferito?
Acciughe sotto sale, nodino di latte vaccino pugliese e pane francese croccante!