“I know a girl, a girl called Party, Party Girl”, cantavano una volta gli U2 alla stregua di Apicella irlandesi. Parliamo dunque di feste. Mi chiedo: ma perché Silvio Berlusconi, alle sue feste, non invita donne come Roberta De Monticelli? Roberta De Monticelli, filosofo, docente presso l’Università-Vita-Salute San Raffaele di Milano, quella fondata da Don Verzé – amicone di Berlusconi – e con sede (ma tu guarda un po’ le coincidenze…) in via Olgettina 58. Con Roberta De Monticelli il premier non correrebbe certo il rischio di essere spiato, né i suoi ospiti quello di essere intercettati. E nemmeno Emilio Fede. O Lele Mora. Ce lo vedete voi Lele Mora che parla con Roberta De Monticelli di San Tommaso?
Comunque. Ecco quello che scrive Roberta De Monticelli nel suo ultimo libro, La questione morale (Raffaello Cortina Editore):
La discesa in campo politico dell’interesse affaristico che si fa partito e prostituisce il nome di “libertà” a indicare il disprezzo di ogni regola che possa frenare o limitare la libido di un “potere enorme” – letteralmente e-norme, sottratto a ogni forma di civiltà e diritto. La legislazione ridotta per troppi anni a frabbrica di decreti fatti per favorire interessi particolari, o addirittura a ritagliare la giustizia penale a misura di impunità dei prepotenti. E infine una sorprendente maggioranza degli italiani che approva, sostiene e nutre questa impresa, e collabora passivamente e attivamente a dissipare, insieme, la migliore eredità morale e civile e il patrimonio di bellezza e cultura del nostro Paese.
Peccato davvero che Berlusconi non inviti mai la De Monticelli alle sue feste…