Ricordo che alle elementari, quando iniziammo a studiare la geografia dell'Europa, la maestra Rosanna ci presentò la penisola iberica sottolineando la forma caratteristica che ha, sembra infatti una testa con il cappuccio e lei ci diceva che ricordava Cappuccetto Rosso. Il viso è il Portogallo ed il cappuccio la Spagna.Beh, ora con il viaggio attraverso i piatti dell'Europa dell'Abbecedario della cucina europea siamo arrivati con un balzo dalla Slovacchia al Portogallo, il viso di Cappuccetto Rosso appunto, e ci ospiterà "la Melagranata".Sicuramente il Portogallo è meno conosciuto e frequentato della vicina Spagna, ma da quello che ci ha fatto vedere Patrizia nel suo primo post il fascino, la tradizione, il patrimonio artistico ed architettonico, la cultura e la natura di questo paese non sono secondi a nessuno.Sinceramente con questo viaggio ispirato dall'Abbecedario mi sto rendendo sempre più conto di quanto ogni paese sia bello e particolare, specialmente certi luoghi che non sono tradizionalmente mèta turistica di massa mantengono ancora tutto il loro fascino incontaminato ed è proprio lì che si conosce veramente l'anima di un paese.
(foto di eriwst)
Da una leggenda popolare nasce uno dei simboli più famosi del Portogallo, il "Gallo di Barcelos", un galletto nero dalla cresta di un rosso fiammante ed il corpo variopinto, uno dei souvenir più amati dai turisti.
Barcelos è il nome di un comune del distretto di Braga divenuto famoso per una leggenda popolare.
Secondo questa leggenda un mercante in pellegrinaggio verso Santiago de Compostela che si era fermato in una locanda per la notte, venne ingiustamente accusato di un omicidio per il quale rischiava la pena di morte.
Vedendo che la folla inferocita non credeva alla sua innocenza, pregò la Madonna perché lo aiutasse e chiese di essere condotto dal giudice che avrebbe emesso la sentenza.
Venne quindi condotto davanti al giudice che era a pranzo.
Al centro della tavola imbandita c'era un gallo arrosto. Il mercante ribadì al giudice la sua innocenza e confidando nella Madonna dichiarò che se il gallo avesse cantato sarebbe stato liberato. Mentre tutti i presenti lo deridevano il gallo si alzò e cominciò a cantare salvando così la vita al mercante che come segno di devozione realizzò una formella in terracotta a forma di gallo. Da allora il Gallo di Barcelos in terracotta o ceramica è simbolo di fede, buona fortuna e giustizia ed averne uno è di buon augurio.
Un altro prodotto tipico e simbolo del Portogallo sono dei deliziosi pasticcini che si chiamano pastèis de nata (paste alla crema), una vera tentazione.
In ogni angolo del Portogallo si possono gustare questi pasticcini, ma gli originali sono solo i pastéis de Belém, quelli dell'Antiga Confeiteria deBelém, a cui nel 1837 vendettero la ricetta i monaci del vicino Monastero deiJèronimos. La ricetta è segreta e conosciuta solo da 3 persone che lavorano nella Confeiteria.
Vi rendete conto che le ricette dei dolci più gustosi nascevano nei monasteri o nei conventi, anche qui in Italia??
Se quindi non si può andare a Belém ci si dovrà accontentare, si fa per dire, di un pastèis de nata.
Per realizzarli ho seguito una ricetta portoghese ( questo il sito http://www.saborintenso.com/ ) il cui procedimento era comune ad altre. Qualcuno asserisce che la crema contenga panna, in quella che ho seguito io non c'è, ma nessuno ci vieta di sostituirla al latte.
Per realizzarli bisognerebbe anche avere gli stampini in alluminio adatti, in mancanza si possono usare quelli da muffins. Io questa volta li ho voluti provare piccoli ma visto il successo la prossima volta mi toccherà aumentare la grandezza.
Ingredienti:
- 600 gr di pasta sfoglia
- 500 ml di latte
- 250 ml di acqua
- 500 gr di zucchero
- 60 gr di farina
- 7 tuorli d'uovo
- 1 stecca di cannella
- 1 grossa buccia di limone
Cominciamo a preparare la crema. Per prima cosa facciamo sciogliere la farina con un pò del latte che abbiamo a disposizione usando la frusta.
Il rimanente latte lo mettiamo sul fuoco con la stecca di cannella e la scorza di limone fino a raggiungere il bollore.
Togliamo dal fuoco ed aggiungiamo la farina sciolta con il latte nel latte che abbiamo portato a bollore mescolando sempre con la frusta per non far formare grumi.Rimettiamo tutto su fuoco a fiamma bassa e sempre mescolando con la frusta facciamo raggiungere nuovamente il bollore e poi togliamo dal fuoco.In un'altra casseruola mescoliamo bene lo zucchero nell'acqua e quindi mettiamo sul fuoco.Quando inizia a bollire facciamo passare ancora 3 minuti e poi togliamo dal fuoco.Uniamo quindi a filo lo sciroppo di acqua e zucchero con la crema che avevamo già preparato mescolando sempre con la frusta.............
...............e passiamo il tutto attraverso un colino.Quando il composto sarà ben freddo ci aggiungiamo i tuorli d'uovo sempre mescolando con una frusta.Passiamo ora alla pasta sfoglia.Per prima cosa bisogna stendere con il mattarello la pasta sfoglia formando un rettangolo, nel mio caso con la sfoglia acquistata il rettangolo già lo avevo.In alcuni siti portoghesi ho visto passare del burro fuso su tutta la sfoglia e credo di aver capito che serva per far sfogliare meglio la pasta, così anch'io con il pennello ho passato il burro su tutta la pasta sfoglia.Poi dal lato lungo del rettangolo ho iniziato ad arrotolare la pasta fino a formarne un salsicciotto.
Ho quindi tagliato delle rondelle da 1,5 cm di spessore.Se avete delle formine in alluminio imburratele, io avevo degli stampini in silicone quindi non l'ho fatto. Ho adagiato una rondella di pasta sfoglia nello stampino e con i pollici inumiditi con dell'acqua ho iniziato a schiacciare dal fondo dello stampino per rendere la pasta sottile, continuando anche sulle pareti ma lasciando il bordo più alto dello stampino e più spesso perché sfogli.
Riempiamo gli stampini con la crema senza giungere fino all'orlo per non farla debordare.Mettiamo in forno preriscaldato a 250° per circa 20 minuti. La parte superiore dovrebbe venire lievemente bruciacchiata ma a me è rimasta chiara.Sformare le pastéis de nata ed una volta fredde spolverizzarle con zucchero a velo e cannella.
Con metà dose a me ne sono venuti 23 ma piccoli:Dimenticavo, se la pasta sfoglia è stata stesa bene nello stampino quando morderete il pastèis de nata il bordo dovrà scrocchiare sotto i denti, ma questi miei volendo si potevano anche mangiare in un boccone!!Si gustano al meglio se accompagnati da una bica, cioè un caffè espresso.Bene, la scoperta del Portogallo è appena iniziata!!