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Da Ducdauge @ducdauge

Abbandonate le rive amiche / scaraventato in una provincia un po’ vichinga / un popolo in verde mi trascinava e cantava: / "Evviva la secession dal ladro tricolor!" / Inutile dirlo, ma il loro grido mi pareva guerra. / Nessun viso amico tra quella gente / che guardasse senza odio o pregiudizio / me,  eroe terrone in cerca di pace, (lavoro) e canoscenza. / Decisi di allontanarmi dalla grande foga / e andando via scorsi non molto lontano, / al centro di una grande piazza un alto e monumental destriero / con in groppa il suo cavalier in maniche rosse / che ascoltava di lontano il mega-chiasso della massa insoddisfatta. / Riconobbi subito l’eroe abbandonato / e per trovar conforto e anche protezione / gli rivolsi con un po’ d’imbarazzo la parola:

"Qui tutto va male, qui tutto sfracella, / tu grande eroe dei due mondi / raccontami come sei riuscito a unire / non i due mondi, ma questa strana nazione / che oggi a stare unita fa molta più fatica. / Nella grande pianura, lo senti / c’è chi urla e inneggia contro la "porca ladrona" / che al centro sta, insaziabile, cibando / i suoi pochi padroni, ladroni e sciacalli / di quello che fu il doppio regno dell’abbondanza / che oggi dei suoi figli si lagna e si lamenta / ché si lasciano trascinar da malavita e delinquenza, / raccontami tu che vedesti e spingesti / perché da eterogenee terre sorgesse l’italica nazione."

"Questa immensa terra, sì diversa sì sconnessa, / non per una bandiera dovevasi unire / né per una lingua, né per una religione: / ma per il sangue del suo popolo scaldato dallo stesso sole / e per quel colorito e univoco modo di guardare il mondo. / E per le bellezze, tutte quante, tutte insieme / vederle raggruppate in un solo, importante nome / perché fosse sempre e per sempre solo lei / la più bella di tutte quante le terre/ il diamante più brillante di questo mondo pasticcione. / Quel nome chiamò noi, illusi eroi,/ chiedendoci di combattere e donarci / per tutti noi e per tutti voi, fratelli di un’unica nazione.

L’eroe cavaliere allora guardò la folla, / sorrise senza dire niente / volgendo lo sguardo a occidente, / proprio verso la sua terra natia. / Lui, padre della Patria, combatté per lo Stivale / che barattò  coi cugini d’oltralpe la sua città natale.

(reblogged from odisseando)



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